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A tutti gli amanti del cinema di genere la premessa concettuale di Reversal sicuramente accende la curiosità: d'altronde un film che si propone di innovare un filone tanto prolifico come quello dei revenge movies facendo del momento, che di solito segna la svolta narrativa e la parte principe dei canovacci legati al genere, il proprio prologo è di sicuro interesse per chi apprezza certi generi di cinema.
Però, come ironicamente afferma proprio la protagonista in una battuta del film, "tutto questo non è stato una buona idea...
Perché bastano pochi minuti per capire che Reversal non ha alcuna sostanza. Salvando solo una buona fotografia che mescola bene i colori, sotto tutti gli altri campi ci troviamo di fronte al nulla.
La sceneggiatura è a dir poco approssimativa, lacunosa, che presenta personaggi che non hanno alcun tipo di caretterizzazione ed agiscono in modo piuttosto incomprensibile, e che si trasforma in una serie di tappe forzate e prevedibili. Non viene creata nè tensione nè empatia.
Ma cosa ancor più grave è la confusionaria regia. Mentre molti film di genere al netto di sceneggiature non di altissimo livello riescono a garantire un comparto visivo solido e ben realizzato, qui il regista, preso forse dal l'ossessione di cercare trovate visive particolari ed innovative, butta via inquadrature su inquadrature senza alcuna visione registica, creando una narrazione visiva delle azioni assolutamente incomprensibile.
Lo spettatore che sperava in un prodotto solido non può che rimanere deluso.
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