jeanluc
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mercoledì 19 settembre 2018
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capire il noir
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Ancora una volta come letto in passato questo sito decisamente mainstream,(basti vedere cosa consiglia di imperdibile negli ultimi due anni),si rivela di una superficialità estrema nel giudicare un genere complesso come il noir. Capiamoci bene. Tutti i generi sono in declino oggi,si continua a produrre sciatti remakes o reboots in quanto l industria sta affossando il cinema d autore invece di promuoverlo come accadeva fino al funesto 1989.Il noir è ridotto a pura paccottiglia per celebrolesi,poi avviene il miracolo. Questa splendida gemma di Boyle, che è un autore,rende giustizia ai tempi che furono. Nessuno se ne accorge in quanto annebbiato dall effetto Nolan. Se lo avesse fatto il tipo in questione se ne sarebbe parlato a profusione come per i suoi altri noiosi e piatti filmetti.
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Ancora una volta come letto in passato questo sito decisamente mainstream,(basti vedere cosa consiglia di imperdibile negli ultimi due anni),si rivela di una superficialità estrema nel giudicare un genere complesso come il noir. Capiamoci bene. Tutti i generi sono in declino oggi,si continua a produrre sciatti remakes o reboots in quanto l industria sta affossando il cinema d autore invece di promuoverlo come accadeva fino al funesto 1989.Il noir è ridotto a pura paccottiglia per celebrolesi,poi avviene il miracolo. Questa splendida gemma di Boyle, che è un autore,rende giustizia ai tempi che furono. Nessuno se ne accorge in quanto annebbiato dall effetto Nolan. Se lo avesse fatto il tipo in questione se ne sarebbe parlato a profusione come per i suoi altri noiosi e piatti filmetti. Imparate a guardare il cinema,quello vero e questo film lo dimostra. Dimostra di quanto la mente umana sia sempre di pii un labirinto inestricabile dove non si possa delineare un unica personalità, il continuo ribaltarsi delle psicologie dei personaggi e dove alla fine anche la falsa vittima lamb,si dimostra manipolatrice e dark lady. Le scene sono costruite su una fotografia che rimanda ai chiaroscuri di ocra,nero e arancio i colori di Rembrandt e Goya,i designes sfruttano l ipermoderno in senso claustrofobico,confortevoli,asettici,non esistono mai uscite,come nelle menti dei personaggi. Forse vedere meno cinema Marvel aoutrebbe a uscire dalla pochezza in cui siete rinchiusi.
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dario
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sabato 28 novembre 2015
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pagliacciata
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Un'assurdità totale, colpa di una sceneggiatura in crisi di idee, regia a zig zag e interpreti spaesati.
[+] la moglie del cuoco
(di emmeci)
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ilaria pasqua
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domenica 5 ottobre 2014
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una sufficienza stretta
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Racconta la classica storia di una rapina d’opere d’arte, dove però c’è un elemento diverso: il rapinatore che ha nascosto il quadro per un caso del destino rimane vittima di un'amnesia. Sarà un’affascinante dottoressa a prendersi l’incarico di fargli ricordare, ma più scava nella sua mente più il mistero sembra infittirsi e ampliarsi.
In trance prosegue la linea di Danny Boyle che tende alla sperimentazione visiva e sonora, mai come in questo caso in cui forse il regista ha un po’ sottovalutato il contenuto che a volte perde del tutto appiglio.
Non si può svelare altro della trama perché questo è uno di quei film che va guardato e vissuto sulla pelle, inglobando più generi: In trance ha un tipo di intreccio in bilico tra thriller, onirico e persino melò.
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Racconta la classica storia di una rapina d’opere d’arte, dove però c’è un elemento diverso: il rapinatore che ha nascosto il quadro per un caso del destino rimane vittima di un'amnesia. Sarà un’affascinante dottoressa a prendersi l’incarico di fargli ricordare, ma più scava nella sua mente più il mistero sembra infittirsi e ampliarsi.
In trance prosegue la linea di Danny Boyle che tende alla sperimentazione visiva e sonora, mai come in questo caso in cui forse il regista ha un po’ sottovalutato il contenuto che a volte perde del tutto appiglio.
Non si può svelare altro della trama perché questo è uno di quei film che va guardato e vissuto sulla pelle, inglobando più generi: In trance ha un tipo di intreccio in bilico tra thriller, onirico e persino melò.
Boyle torna ad esplorare le alterazioni della mente, già il titolo lo rende chiaro, e crea un film puzzle che non funziona bene come vorrebbe, anche se la base su cui poggia, ovvero la capacità dell’uomo di mentire a se stesso, è un assunto intrigante che poi però perde di vista.
Non sto dicendo che sia un film incomprensibile, o difficile da seguire, anzi, ma che nel rincorrere le visioni, gli stati mentali del protagonista, la storia si perda, raggiungendo il culmine del “ma dai ti prego” quando si arriva al triangolo amoroso. Probabilmente pecca di verosomiglianza. Sia Simon, interpretato da James McAvoy, che la dottoressa Elisabeth, la sexy Rosario Dawson, si muovono come marionette su questa tela che Boyle ha intessuto, spesso forzatamente. E in un film che si concentra su fattori psicologici è una grave pecca questa. Forse è proprio un problema di eccessi. Forse Danny Boyle ha lasciato andare la mano un po’ troppo, inseguendo colpi di scena (sempre più assurdi) e inseguendo a ogni costo l’effetto sorpresa. Questo film è un gioco di specchi sempre meno verosimile, che perde di vista il filo iniziale, lasciandosi alle spalle quell’introspezione psicologica che tanto interessava.
Peccato, perché gli spunti ci sono.
In conclusione troppa carne al fuoco, davvero troppa.
Recensione pubblicata originariamente su: www.ilariapasqua.net
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stefano bruzzone
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mercoledì 16 luglio 2014
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peccato
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Il film parte bene, molto e promette spunti interessanti all'ignaro spettatore che ben presto si perderà negli intrecci complicati e molto ma molto fantasiosi nei quali gli sceneggiatori si sono incagliati strada facendo. Boyle è bravo, come sempre, e bravi sono anche gli attori....buona fotografia insomma le premesse per un ottimo film ci sono ma la storia è troppo complessa e poco credibile.
Voto: 6
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luca rini
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lunedì 30 giugno 2014
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il regista è il film
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Il film apre in modo interessante. Ritmo, personaggi giusti, forse troppo giusti. Cassel io non l'avrei messo. Poi l'intreccio si fa interessante. Ade un certo punto l'intreccio si intreccia. Non capisci più. Sopratutto il fine. Tutto troppo scontato. Il regista gioca con i piani i flash Back. E tutto casca. Un buon film diventa un pessimo film. I corpi degli attori uno strumento. E tutto diventa molto poco credibile. E l'intreccio troppo complesso per un concetto in fondo molto semplice. In trance ci andiamo tutti. Ma per colpa del regista. Do voto 1. Sopratutto per non aver mantenuto le premesse. E per non aver scelto gli attori giusti. Tranne la protagonista. Ma con un nudo davvero non necessario.
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Il film apre in modo interessante. Ritmo, personaggi giusti, forse troppo giusti. Cassel io non l'avrei messo. Poi l'intreccio si fa interessante. Ade un certo punto l'intreccio si intreccia. Non capisci più. Sopratutto il fine. Tutto troppo scontato. Il regista gioca con i piani i flash Back. E tutto casca. Un buon film diventa un pessimo film. I corpi degli attori uno strumento. E tutto diventa molto poco credibile. E l'intreccio troppo complesso per un concetto in fondo molto semplice. In trance ci andiamo tutti. Ma per colpa del regista. Do voto 1. Sopratutto per non aver mantenuto le premesse. E per non aver scelto gli attori giusti. Tranne la protagonista. Ma con un nudo davvero non necessario. Ed intrecci amorosi poco credibili. E per aver promesso troppo.
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enlightenment
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sabato 22 marzo 2014
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ipnosi da fiera
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Puro delirio! Uno dei film più illogici, raffazzonati e pretenziosi mai visti. Nessuna ipnosi e nessun ipnologo potranno mai e poi mai manipolare la mente umana come viene mostrato nel film. Cose del genere sono una truffa ai danni dello spettatore. L'ipnosi raccontata da Boyle non esiste, risulta assurda perfino come pseudo-scienza, ed è irritante che una sperticata cretineria del genere venga messa a fondamento di una narrazione che si pretende introspettiva e drammatica. A parte questo, ma come conseguenza di questo, la sceneggiatura è un colabrodo, soprattuto il secondo tempo è un susseguirsi di incongruenze.
La sola cosa veramente ottima del film è la super ottima Rosario Dawson, che è un miracolo della natura.
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Puro delirio! Uno dei film più illogici, raffazzonati e pretenziosi mai visti. Nessuna ipnosi e nessun ipnologo potranno mai e poi mai manipolare la mente umana come viene mostrato nel film. Cose del genere sono una truffa ai danni dello spettatore. L'ipnosi raccontata da Boyle non esiste, risulta assurda perfino come pseudo-scienza, ed è irritante che una sperticata cretineria del genere venga messa a fondamento di una narrazione che si pretende introspettiva e drammatica. A parte questo, ma come conseguenza di questo, la sceneggiatura è un colabrodo, soprattuto il secondo tempo è un susseguirsi di incongruenze.
La sola cosa veramente ottima del film è la super ottima Rosario Dawson, che è un miracolo della natura.
Valutazione: uno zero tondo tondo (Dawson a parte).
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liuk!
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sabato 18 gennaio 2014
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non troppo riuscito
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Un trama non lineare ed una continua ricerca di colpi di scena, rendono In Trance un film pesante che non scorre e, soprattutto, molto confusionario.
Nel complesso le idee ci sono, ma forzate, si capisce troppo presto il ruolo della Dawson.
Non lo consiglio.
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simone magli
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lunedì 30 dicembre 2013
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ben riuscito e originale
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Un thriller psicologico davvero ben riuscito e originale. Tessuto e risolto molto bene. Si guarda volentieri anche per l'erotismo che suscita la sensualissima ipnoterapeuta.
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paride86
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martedì 12 novembre 2013
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brutto
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La trama ad incastri e scatole cinesi di "In Trance" annoia e stordisce invece di appassionare e, dopo un po', il gioco diventa stantio. Le parabole assurde della sceneggiatura più che stupire lo spettatore risultano anche piuttosto stupide e inconcludenti nel delineare i personaggi.
Un film davvero insulso, indegno di Danny Boyle.
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pod73
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mercoledì 2 ottobre 2013
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altamente affascinante
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Un film complesso nella sua semplicità che rapisce man mano lo si guarda...molti colpi di scena è vero, ma non buttati a caso e tutti spiegabili nel corso del film...per chi lo ha criticato negativamente nel forum, consiglio una seconda visione con la mente più libera e meno desiderosa di aspettative.Molto bello.
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