simo
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giovedì 26 giugno 2008
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estremamente tenero
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un film a dir poco tenero..vero..toccante...regia essenziale per far emergere le personalità dei protagonisti.
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harken
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domenica 15 giugno 2008
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brutto e noioso
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maristella
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sabato 14 giugno 2008
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una storia impossibile...
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Un' americanata!!!! Un pò impossibile il tutto..neanche i sentimenti teoricamente espressi riescono a colpirmi in nessun modo! Non riesce a raggiungere il cuore..............
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sixoclock
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mercoledì 11 giugno 2008
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in cina li buttano nell'immondizia
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Eccellente la morale del primo(si augura) film di Helen Hunt: alla fine di tutto una donna capisce che non è importante che il figlio sia tuo, ma l'importante è avere un figlio. La protagonista è sballottata dalle sue storie e scappatelle d'amore come spesso accade nella vita reale. Ci sono delle trovate molto divertenti. Helen Hunt nei primi piani non ha paura di mostrare i segni che il tempo le ha inciso nel viso. Un gran bel film, anche se l'amore è inteso come la fiamma che esplode all'istante ma non è duratura
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belphegor
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domenica 8 giugno 2008
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molto umano
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Ottimo film sulla vita vera, e sui sentimenti...
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utrecht1
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domenica 8 giugno 2008
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una sceneggiatura a tratti superficiale
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La storia è bella, la Hunt è abbastanza intensa ma deve ringraziare l'ottima presenza di Colin Firth, sempre impeccabile e della brillante Bette Midler. Ci sono troppe informazioni buttate nel calderone tutte insieme che nn vengono sviluppate in modo adeguato e ti resta la sensazione di una sceneggiatura a tratti superficiale e poco sviluppata...ti lascia un pò incerta. Forse una sua seconda prova alla regia andrà meglio.
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angela cinicolo
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giovedì 5 giugno 2008
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quando tutto cambia
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Una commedia sentimentale leggera camuffata da dramma familiare e d'amore lancia nel manipolo delle registe al femminile della factory hollywoodiana l'attrice Helen Hunt con Quando tutto cambia. La versione cinematografica del best seller "Then She Found me" di Elinor Lipman è intrisa di buoni sentimenti, quelli dei protagonisti, quanto di buone intenzioni, quelle della regista.
La protagonista, interpretata da una Helen Hunt dal viso rugoso e davvero poco attraente, è l'insegnante disperata April, ossessionata dal desiderio di maternità a cui il compagno, più giovane di lei, l'ex ispettore Gadget Matthew Broderick, non accondiscende.
Il dottor Freud non viene chiamato in causa, ma non occorrevano conoscenze di psicologia per capire che dietro quella voglia di pancione c'è qualcos'altro: scopriremo presto che la sua mania riflette il diritto di rivalsa di una donna adottata.
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Una commedia sentimentale leggera camuffata da dramma familiare e d'amore lancia nel manipolo delle registe al femminile della factory hollywoodiana l'attrice Helen Hunt con Quando tutto cambia. La versione cinematografica del best seller "Then She Found me" di Elinor Lipman è intrisa di buoni sentimenti, quelli dei protagonisti, quanto di buone intenzioni, quelle della regista.
La protagonista, interpretata da una Helen Hunt dal viso rugoso e davvero poco attraente, è l'insegnante disperata April, ossessionata dal desiderio di maternità a cui il compagno, più giovane di lei, l'ex ispettore Gadget Matthew Broderick, non accondiscende.
Il dottor Freud non viene chiamato in causa, ma non occorrevano conoscenze di psicologia per capire che dietro quella voglia di pancione c'è qualcos'altro: scopriremo presto che la sua mania riflette il diritto di rivalsa di una donna adottata. Cuore di donna dunque. E cuore di mamma pure, visto che a pochi giorni dalla morte della madre adottiva, April vedrà piombare nella sua tranquillissima vita quel ciclone di sua madre, conduttrice televisiva che le chiede una seconda chance. L'incontro serendipico con Frank, padre di uno dei suoi alunni, sembra portare una ventata di romanticismo nella vita di April, ma la strada verso la felicità risulterà davvero impervia. La commedia di Helen Hunt risulta fin da subito deliziosa eppure non fa fatica a celare il suo retrogusto amaro.
È una commedia di donne che inanella le fragilità e i conflitti interiori di una madre, di una figlia e di una figlia che vuole diventare madre, tuttavia non va in cortocircuito con la love story dal potenziale dolcissimo espresso dal viso del gentleman Colin Firth (Frank) riuscendo a dosare i toni della sofferenza e del sentimentalismo sincero con l'umorismo appena accennato, e mai abusato, delle situation comedy, e qui Bette Milder, nei panni della madre naturale, leva la scena alla Hunt. Il risultato è un film che non s'indebolisce sotto l'ala politically correct della timidezza degli esordi né accampa pretese didascaliche. La storia di April Epner viene raccontata con il ritmo del training interiore della protagonista, che ci fa stare non poco in ansia, ma poi vi alterna quello più assillante di un plot in continuo sviluppo, come appunto suggerisce il titolo. L'altalena tra i personaggi riesce equilibrata grazie anche a una loro impeccabile caratterizzazione, merito della scrittrice, alla quale auguriamo il successo già raggiunto da Helen Fielding. A Helen Hunt invece spetta il nostro beneplacito per aver confezionato con una sensibilità che fa il verso al cinema britannico di Ken Loach un film il cui soggetto rischiava di venire banalizzato senza troppe riserve. Buona la prima, dunque. Angela Cinicolo, da ZaBrisKIe pOInt
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