Tre donne diverse per età, condizione sociale, aspirazioni e sogni si trovano ad affrontare le proprie paure. Le accomuna la profonda sofferenza causata da un dolore segreto legato a un eveno traumatico che anche le persone più vicine sembrano volutamente ignorare e negare, cercando di piegare ripetutamente la loro volontà per condizionarla secondo i propri desideri.
Una violocellista interrompe le prove di un importante concerto per rivedere il padre che esce dal carcere dopo una lunga pena, avendo ucciso la moglie sotto gli occhi della bambina. Sofia vive nel rimorso di una figlia naturale partorita in gioventù e subito strappata dalle sue braccia da un padre crudele che la obbliga a sposare un uomo che la umilia con il suo disprezzo. Una giovane fotografa di talento vince un prestigioso premio ma non riesce a superare il trauma della guerra vissuta come reporter.
Difficile identificare l'episodio più toccante o coinvolgente, di sicuro la suspance è garantita fino al termine della vicenda.
Le tre protagoniste si incontreranno infine, per caso, senza conoscersi e l'immagine della loro innocenza, finalmente ritrovata e salva, ridarà loro la gioia del sorriso.
Un cast d'eccezione, è vero, e all'interno singoli camei di grande delicatezza e valore interpretativo, come la figura del giardiniere interpretata da Gérard Depardieu. Una regia che riesce ad impaginare i singoli episodi in un abile gioco di flashback e introspezione; la figura della bimba vestita di bianco che con il suo riso sembra dire ad ognuno di noi che qualunque dolore può essere superato se affrontato con coraggio e dignità.
Un vero peccato che del film non sia stato realizzato il DVD, personalmente ne consiglio la visione e al di là delle banali considerazioni sui vincoli di parentela di Sofia Loren con il figlio regista, la considero una delle migliori interpretazioni di questa attrice, versatile e sempre credibile, così umana nel suo porsi di fronte alla macchina da presa.
[+] lascia un commento a gignov »
[ - ] lascia un commento a gignov »
|
aggiò
|
giovedì 1 marzo 2018
|
non ci si incontra così per caso...
|
|
|
|
Gignov ha scritto: "Le tre protagoniste si incontreranno infine, per caso..." Eh, no! Un incontro così è incredibile non solo nella realtà, ma pure in un film. Ci deve essere un limite alla fantasia e questo limite è la credibilità, che qui manca. Il film racconta tre storie che corrono incerte fra "melò" zuccheroso e dramma tardamente zoliano, anzi non corrono affatto ma si trascinano viscosamente lente. Né c'è la "suspance" (sarebbe meglio scrivere "suspense"), ma tutt'al più il desiderio di arrivare alla fine quanto prima possibile. Se no, c'è noia. La recitazione si avvale di grandi attori, questo è vero, i quali riescono in qualche modo a salvare dal ridicolo tre storie piuttosto strampalate.
[+]
Gignov ha scritto: "Le tre protagoniste si incontreranno infine, per caso..." Eh, no! Un incontro così è incredibile non solo nella realtà, ma pure in un film. Ci deve essere un limite alla fantasia e questo limite è la credibilità, che qui manca. Il film racconta tre storie che corrono incerte fra "melò" zuccheroso e dramma tardamente zoliano, anzi non corrono affatto ma si trascinano viscosamente lente. Né c'è la "suspance" (sarebbe meglio scrivere "suspense"), ma tutt'al più il desiderio di arrivare alla fine quanto prima possibile. Se no, c'è noia. La recitazione si avvale di grandi attori, questo è vero, i quali riescono in qualche modo a salvare dal ridicolo tre storie piuttosto strampalate. Il sorriso finale, poi, sa tanto di risata liberatoria da telefilm americano.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a aggiò »
[ - ] lascia un commento a aggiò »
|
|
d'accordo? |
|
|