delia.giallo
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mercoledì 28 febbraio 2024
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consigliatissimo
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buon film drama denso ed emozionante,un mix di intreccio giallo e sdegno morale, sottovalutato , ottimo il cast dove spicca tra tutti MAX v.! LA FOTOGRAFIA e la colonna sonora sono eccellenti.un film che ti entra nel cuore.da rivedere e rivedere assolutamente
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delia.giallo
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mercoledì 28 febbraio 2024
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consigliatissimo
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splendido film drama denso ed emozionante, sottovalutato, che ancora non avevo visto, ottimo il cast dove spicca Max V.! fotografia e colonna sonora eccellenti.da rivedere assolutamente
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paolp78
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martedì 1 agosto 2023
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giallo con risvolti storici e sentimentali
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Scott Hicks, regista britannico naturalizzato australiano, dirige questo giallo processuale tratto dall'omonimo romanzo di pochi anni prima dello scrittore David Guterson.
Hicks che ha curato anche l'adattamento del romanzo scrivendone la sceneggiatura cinematografica, ha avuto cura di mantenere forte il risalto di alcuni elementi della storia estranei alla parte propriamente processuale, sicché la pellicola, seppur possa essere catalogata come film giallo può essere associata anche ad un film storico e ad un melodramma sentimentale
Molto interessante ed originale nel panorama della cinematografia americana, la tematica della discriminazione subita negli Stati Uniti dalle comunità asiatiche, e nipponiche in particolare, successivamente alla Seconda Guerra Mondiale; tale argomento di forte impegno civile e di pregevole ricostruzione storica, trattato con molta attenzione da Hicks, che mette in scena sequenze emotivamente cariche.
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Scott Hicks, regista britannico naturalizzato australiano, dirige questo giallo processuale tratto dall'omonimo romanzo di pochi anni prima dello scrittore David Guterson.
Hicks che ha curato anche l'adattamento del romanzo scrivendone la sceneggiatura cinematografica, ha avuto cura di mantenere forte il risalto di alcuni elementi della storia estranei alla parte propriamente processuale, sicché la pellicola, seppur possa essere catalogata come film giallo può essere associata anche ad un film storico e ad un melodramma sentimentale
Molto interessante ed originale nel panorama della cinematografia americana, la tematica della discriminazione subita negli Stati Uniti dalle comunità asiatiche, e nipponiche in particolare, successivamente alla Seconda Guerra Mondiale; tale argomento di forte impegno civile e di pregevole ricostruzione storica, trattato con molta attenzione da Hicks, che mette in scena sequenze emotivamente cariche.
L'altra tematica a cui viene dato risalto è quella di una storia d’amore giovanile, ormai finita, che ha lasciato strascichi sentimentali nel giornalista protagonista del film; a questo riguardo è interessante come Hicks affronti la tematica dell’amore non superato e del conflitto morale che investe il protagonista. Buona la parte conclusiva della pellicola dove questa tematica trova pieno sfogo.
I nomi di maggior richiamo del cast sono quelli di Ethan Hawke, nella parte del giornalista protagonista, e di Max von Sydow che è assolutamente il migliore nella parte processuale del film. Ci sono poi bravi e noti caratteristi come James Cromwell (il giudice), Richard Jenkins (lo sceriffo), Sam Shepard (il padre del protagonista) e James Rebhorn (il procuratore che sostiene l’accusa nel processo); meno conosciuti gli attori giapponesi tra cui si cita soltanto la protagonista femminile Youki Kudoh.
Hicks ricorre ad un forte utilizzo di flashback e adotta una narrazione divisa in diverse fasi temporali, che si alternano tra loro; benché in certi momenti il film non sia scorrevolissimo, comunque la tecnica è ben gestita da Hicks, che è attento a non far venire meno l’incisività del racconto.
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elgatoloco
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lunedì 15 gennaio 2018
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non solo gli interpreti...
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"lSnow calling on Cedars"(1999)di Scott Hicks, tratto da un bel romanzo di David Guterson, si raccomanda non solo per la bravura degli interpreti(da Max von Syodw a Sam Shepard al protagonista Ethan Hawke)ma anche e soprattutto per la qualità visiva del film, che è certo nellla fotografia ma soprattutto nella capacità del regista di cogliere-catturare determinate inquadrature, che rappresentano d per sé una forma di"introibo"nella realtà rappresentata, quella della comunità giapponese negli USA, sottoposta a violenze in quanto ritenuta responsabile del disastro bellico di Pearl Harbour. Qui siamo negli anni Cinquanta, dunque comunque a guerra conclusa, ma permane uno stato d'animo complessivo ostile alla popolazione"gialla"-nipponica.
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"lSnow calling on Cedars"(1999)di Scott Hicks, tratto da un bel romanzo di David Guterson, si raccomanda non solo per la bravura degli interpreti(da Max von Syodw a Sam Shepard al protagonista Ethan Hawke)ma anche e soprattutto per la qualità visiva del film, che è certo nellla fotografia ma soprattutto nella capacità del regista di cogliere-catturare determinate inquadrature, che rappresentano d per sé una forma di"introibo"nella realtà rappresentata, quella della comunità giapponese negli USA, sottoposta a violenze in quanto ritenuta responsabile del disastro bellico di Pearl Harbour. Qui siamo negli anni Cinquanta, dunque comunque a guerra conclusa, ma permane uno stato d'animo complessivo ostile alla popolazione"gialla"-nipponica. Qui, oltre a mettere il dito nella piaga atavica del pregiudizio, HIcks sceglie, con determinate sequenze che richiamano la pittura nipponica(chi scrive ha avuto la fortuna di conoscerla, pur se solo in piccola parte), in forma allusiva e simbolica, dunque rendendo in maniera non diretta ma appunto allusiva, simbolica e in gran parte onirica quanto poi il processo e lo svolgersi stesso della vicenda mostrano... Ecco dunque che l'opera di Hicks si segnaala per la capacità di rendere, in maniera assolutamente a-retorica, un dramma che si era consumato negli States a causa del pregiudizio innestatosi sulle note viccnde storiche. Non siamo, forse, a livelli epici della grande narrazione che caratterizza la filmografia di Spielberg, per esempio, ma il tono lirico di fondo che caratterizza l'opera riesce, con mezzi diversi ma non per questo banali o scontati, a focalizzare il problema. Un film che fa riflettere con intelligenza, virtò complessivamente rara nel cinema attuale, purtroppo(attuale in senso ampio, parliamo comunque di un'opera di vent'anni fa o quasi, ma in senso lato vale il discorso formulato sopra...)- El Gato
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roberta gilmore
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lunedì 4 gennaio 2010
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sottovalutato - che peccato!
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un film sottovalutato, davvero un peccato. ottima trama, ottimo hawke, soltanto il titolo già entra fin dentro al cuore. assolutamente da vedere.
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dre@mer
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domenica 6 aprile 2008
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bello
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forse come contesto e'un po' pesante pero' mi e' piaciuto!
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nerofelix
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martedì 17 ottobre 2006
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un capolavoro ignorato
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Un'esperienza di intensa emozione. Film bellissimo, il migliore di Hicks, a mio giudizio. Merita il massimo della valutazione perché è impossibile rimproverargli qualcosa. Se proprio si dovesse cercare il pelo nell'uovo, si potrebbe imputare alla trama di non essere originalissima... ma originali e autentiche sono le sensazioni che la visione di questa pellicola suscita. E non è poco. Attori formidabili per una regia virtuosistica che sa mescolare la poesia dei sentimenti, la suggestione degli scenari e l'efficacia di ogni inquadratura. Non una sola sbavatura. Il ritmo del film è cadenzato da continui flashbacks e scorre, non rapidissimo ma quieto e incessante, come le acque dell'isola che fa da sfondo all'intera vicenda.
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Un'esperienza di intensa emozione. Film bellissimo, il migliore di Hicks, a mio giudizio. Merita il massimo della valutazione perché è impossibile rimproverargli qualcosa. Se proprio si dovesse cercare il pelo nell'uovo, si potrebbe imputare alla trama di non essere originalissima... ma originali e autentiche sono le sensazioni che la visione di questa pellicola suscita. E non è poco. Attori formidabili per una regia virtuosistica che sa mescolare la poesia dei sentimenti, la suggestione degli scenari e l'efficacia di ogni inquadratura. Non una sola sbavatura. Il ritmo del film è cadenzato da continui flashbacks e scorre, non rapidissimo ma quieto e incessante, come le acque dell'isola che fa da sfondo all'intera vicenda. I colori sono freddi, cupi. Un film di buoni sentimenti... ma soprattutto di sentimenti autentici! L'amore senza fine del protagonista (Ethan Hawke) è commovente, il travaglio della protagonista femminile è autentico, l'arguzia del vecchio avvocato sornione (von Sydow) è una lezione di vita. Dietro questo c'è l'eterno dissidio tra culture diverse in un periodo delicato come l'immediato dopoguerra. C'è un omicidio, una vicenda giudiziaria, l'umanità (nobile o abietta) di ciascun personaggio che emerge da ogni flashback. E' un film per chi sa gustare ancora il piacere di sedersi davanti a uno schermo e godere della suggestione dei singoli fotogrammi, per chi non ha la fretta di bruciare il senso di una trama e si prende il tempo per una riflessione in più, per chi ha voglia di immergersi in un film che non è il solito pasticcio di volgarità e violenze gratuite ma un esercizio di stile altissimo. La colonna sonora superlativa amplifica le emozioni. Da segnalare, in particolare, la scena della lettera d'addio... per la forte emotività e l'originalità delle soluzioni visive. La trama scorre lenta ma le sensazioni di chi sa guardarla corrono velocissime. Se vi riconoscete nel profilo del possibile estimatore di questo film, vedetelo! Non perdetelo. Per me è un capolavoro... da cinque stelle.
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[+] d'accordissimo
(di roberta gilmore)
[ - ] d'accordissimo
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