Cattiva |
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Un film di Carlo Lizzani.
Con Milena Vukotic, Erland Josephson, Giuliana De Sio, Julian Sands, Didi Perego.
continua»
Drammatico,
durata 105 min.
- Italia 1991.
MYMONETRO
Cattiva
valutazione media:
3,00
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Lizzani nella psicanalisidi fedeletoFeedback: 49430 | altri commenti e recensioni di fedeleto |
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sabato 25 giugno 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Emilia è una nobildonna italiana che da poco tempo ha perso sua figlia,ed è soggetta da crisi continue isteriche.Il marito decide di portarla in una clinica di cura,tra i dottori vi è un ragazzo volenteroso che decide di staccarsi dalla psichiatria adottando il metodo del dottor Freud,ripercorrendo la vita della donna capirà il blocco derivante da un senso di colpa,e forse tra medico e paziente sta nascendo qualcosa..Carlo Lizzani(San Babila ore 20,la casa del tappeto giallo) dirige un ottimo film,incentrato sul dolore umano.Sceneggiato da Scarpelli e Francesca Archibugi, la storia è ben raccontata, in primis da notare la ricostruzione di una buona scenografia,e l'ottima interpretazione di Giuliana De Sio.Il tema centrale appare ad ogni modo la pazzia,un trauma troppo grande da superare,ma con la rimozione di Gustav (Jung?) la donna appare molto meglio, compiendo questo viaggio nella psiche di Emilia,si ha l'impressione di non ritotnare indietro,spenta,apatica,stanca, l'obiettivo del regista romano non è dare la soluzione all'interrogativo della guarigione di Emilia,bensì lasciar intravedere una speranza nella psicoanalisi in quegli anni che stava nascendo.L'amore tra i due diventa lo stesso rapporto che lei aveva con il suo amico,il cambiamento la porta a riflettere (Emilia nella scena finale guarda dal finestrino della carrozza dietro di lei come fosse il suo passato ormai) anche quando si trova in cura è solita specchiarsi(vuole scoprirsi come chiede lei al dottore-Lei può dirmi chi sono?) I dubbi,le amarezze,la voglia di voler scappare trova nella coscienza la sua soluzione.Non mancano scene ottime(il temporale della notte con i pazzi nelle stanze che terrorizzano Emilia),e il film cattura lo spettatore in questo caso clinico.Tratto da "la signorina E" di Jung, il film non è una storia d'amore, ma una storia di coscienza e amarezza incline a un nuovo futuro nel campo dell 'inconscio.Buone musiche di Trovajoli e David di Donatello per migliore interpretazione femminile alla De Sio più che meritato.
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