Darkman

Atmosfere horror per un film che è un sapiente mix tra azione, fantasy e fantascienza, il tutto abilmente mescolato dal genio acerbo del talentuosissimo raimi. Consderando il fatto che il film ha oltre 20 anni e che tecnologicamente sia decisamente arretrato rispetto agli standard dei film del genere odierni (e non potrebbe essere altrimenti) è godibile, divertente, fluido e fatto bene, che punta più sugli accadimenti e le emozioni che sugli effetti speciali (pochi infatti). Emozioni appunto, sono al centro della scena: in particolare la sofferenza è la co-protagonista assieme allo stesso Darkman. Più che un vendicatore somiglia e richiama "Il fantasma dell'opera", è di natura fumettistica surreale dal grande impatto visivo, emotivo e psicologico con punte di ironia che Raimi proporrà anche in tantissimi suoi altri film e che diventerà un suo marchio di fabbrica. [+]

Atmosfere horror per un film che è un sapiente mix tra azione, fantasy e fantascienza, il tutto abilmente mescolato dal genio acerbo del talentuosissimo raimi. Consderando il fatto che il film ha oltre 20 anni e che tecnologicamente sia decisamente arretrato rispetto agli standard dei film del genere odierni (e non potrebbe essere altrimenti) è godibile, divertente, fluido e fatto bene, che punta più sugli accadimenti e le emozioni che sugli effetti speciali (pochi infatti). Emozioni appunto, sono al centro della scena: in particolare la sofferenza è la co-protagonista assieme allo stesso Darkman. Più che un vendicatore somiglia e richiama "Il fantasma dell'opera", è di natura fumettistica surreale dal grande impatto visivo, emotivo e psicologico con punte di ironia che Raimi proporrà anche in tantissimi suoi altri film e che diventerà un suo marchio di fabbrica. Belle e molto dinamiche le scene di azione pura. Ottima Frances McDormand. [-]

Prima del 3D, c'era una volta il supereroe, senza super-poteri. E' Darkman, il padre di tutti i "giustizieri". Westlake/Darkman è un uomo dai mille volti, che si confonde nell'oscurità dell'animo umano. E' tutti e nessuno, un essere "pirandelliano", che agisce e si sorregge con le sue proprie forze, senza l' ausilio di gingilli tecnologici o di tutine in latex. E' l'uomo, che si brucia al contatto con la realtà malvagia del mondo e, privato della sua maschera, si getta a capofitto nel suo viaggio di sola andata all' Inferno. Film ben costruito, che per le scenografie, i raccordi e lo scorrimento dell'azione somiglia un po' a un ibrido tra i film di Tim Burton e quelli di Roger Corman. Buona, forse solo un po' troppo enfatica, l'interpretazione di Neeson, ma a un mostro del cinema come lui, si può perdonare tutto. [+]

Prima del 3D, c'era una volta il supereroe, senza super-poteri. E' Darkman, il padre di tutti i "giustizieri". Westlake/Darkman è un uomo dai mille volti, che si confonde nell'oscurità dell'animo umano. E' tutti e nessuno, un essere "pirandelliano", che agisce e si sorregge con le sue proprie forze, senza l' ausilio di gingilli tecnologici o di tutine in latex. E' l'uomo, che si brucia al contatto con la realtà malvagia del mondo e, privato della sua maschera, si getta a capofitto nel suo viaggio di sola andata all' Inferno. Film ben costruito, che per le scenografie, i raccordi e lo scorrimento dell'azione somiglia un po' a un ibrido tra i film di Tim Burton e quelli di Roger Corman. Buona, forse solo un po' troppo enfatica, l'interpretazione di Neeson, ma a un mostro del cinema come lui, si può perdonare tutto. Divertente e surreale la performance della McDormand, abituata a vestire i panni della "tipa tosta" e qui, invece, damigella da salvare. [-]

Ingenuo e violento, espressionista, romantico e confuso. Sam Raimi regala un'emozione che non aspettavo. E che poco ha a che fare con l'horror, ancor meno con i fumetti o i supereroi. Non so niente su chi o cosa fosse il fumetto a cui questo film si ispira. E non mi interessa. Però Neeson, o meglio la sua ombra, nella pazza fabbrica di rottami che si autocostruisce per continuare i suoi studi, l'ombra di Neeson con un imbuto in testa che canta come un freak, quello non è fumetto, non è horror. E la rappresentazione della rabbia, nella scena al luna park, quel singolo secondo in cui tutto il reale si decompone, scoprendo come dietro a ogni cosa, a ogni brandello di quello che pensiamo sia la vita c'è l'inferno, per un solo secondo, e poi di colpo tutto torna a mostrare la sua faccia, ingannevole e di breve durata. [+]

Ingenuo e violento, espressionista, romantico e confuso. Sam Raimi regala un'emozione che non aspettavo. E che poco ha a che fare con l'horror, ancor meno con i fumetti o i supereroi. Non so niente su chi o cosa fosse il fumetto a cui questo film si ispira. E non mi interessa. Però Neeson, o meglio la sua ombra, nella pazza fabbrica di rottami che si autocostruisce per continuare i suoi studi, l'ombra di Neeson con un imbuto in testa che canta come un freak, quello non è fumetto, non è horror. E la rappresentazione della rabbia, nella scena al luna park, quel singolo secondo in cui tutto il reale si decompone, scoprendo come dietro a ogni cosa, a ogni brandello di quello che pensiamo sia la vita c'è l'inferno, per un solo secondo, e poi di colpo tutto torna a mostrare la sua faccia, ingannevole e di breve durata. La faccia stessa, dell'uomo che subisce le conseguenze della rabbia, per un solo secondo, ma rimane dentro. Anche quello, a me, non ha minimamente fatto venire voglia di leggere un fumetto. MI ha fatto venir voglia di scrivere capolavoro. Poi ci sono le mille ingenuità, la violenza pre Tarantiniana dei cattivissimi, l'incredibilità filmesca nel senso peggiore della parola dei travestimenti, le stupidaggini tipo le battute finali, mille cose. Che dicono che questo non è un capolavoro. Non è uno di quei film che resteranno per sempre nella storia. Ma forse è per questo che mi rimane caro. Perché è storto, ingenuo e sballato. E toccante. Un capolavoro, forse sì, ma uguale a una delle facce sintetiche, che dura poco, che subito delude, che si decompone. E che non vorrei diverso da così, neppure per un minuto. [-]

Un film che parte da una sceneggiatura debole, sconclusionata in certi punti, ma lo stile cartoonesco e talvolta un po' cazzone del buon Sam Raimi riesce a portare il tutto su un piano più elevato. 
Il risultato è un buon film supereroistico che intrattiene e diverte.
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Un film che parte da una sceneggiatura debole, sconclusionata in certi punti, ma lo stile cartoonesco e talvolta un po' cazzone del buon Sam Raimi riesce a portare il tutto su un piano più elevato. 
Il risultato è un buon film supereroistico che intrattiene e diverte.
Se poi lo paragoniamo a buona parte dei cinecomic scadenti che sono usciti negli ultimi anni allora il film risulta anche migliore (considerando anche il basso budget). [-]