krokkor
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venerdì 22 dicembre 2006
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i valori della vita
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Più che di avventura occorrerebbe parlare di film drammatico. Un giovane parroco gravemente malato di cancro viene inviato dalla sua curia a dirigere la parrocchia sita in una riserva indiana americana. La convivenza con la popolazione locale ha un che' di surreale; i "locali" soffrono di tutti i problemi che attanagliano i moderni indiani di America: dall'alcolismo alla disoccupazione all'abbandono delle tradizioni e della riserva per una vita in città piena di incertezze e senza troppe speranze. Il parroco riesce difficilmente ad inserirsi nella mentalità culturale e religiosa dei suoi parrocchiani. Ma con il passare del tempo tutto ciò che per lui risulta a suo modo ateo o incomprensibile diverrà per lui una nuova rivelazione alla scoperta di valori ormai perduti e di una nuova illuminazione.
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Più che di avventura occorrerebbe parlare di film drammatico. Un giovane parroco gravemente malato di cancro viene inviato dalla sua curia a dirigere la parrocchia sita in una riserva indiana americana. La convivenza con la popolazione locale ha un che' di surreale; i "locali" soffrono di tutti i problemi che attanagliano i moderni indiani di America: dall'alcolismo alla disoccupazione all'abbandono delle tradizioni e della riserva per una vita in città piena di incertezze e senza troppe speranze. Il parroco riesce difficilmente ad inserirsi nella mentalità culturale e religiosa dei suoi parrocchiani. Ma con il passare del tempo tutto ciò che per lui risulta a suo modo ateo o incomprensibile diverrà per lui una nuova rivelazione alla scoperta di valori ormai perduti e di una nuova illuminazione. Morirà felice, dopo aver riscoperto la sua fede ed aver ringraziato nella sua ultima lettera i suoi superiori per averlo inviato lungo questa strada alla riscoperta di se stesso. Film molto profondo e sfortunatamente poco visto in TV; attualmente non disponibile in DVD (sempre che mai lo diventi). Oltre ad un'analisi dei problemi dei discendenti degli indiani di America, il film si muove in un ambito quasi magico fra riti e cultura indiana, una cultura semplice, schietta e legata alla natura in ogni suo aspetto (una delle scene più intense, a mio avviso, la si ha durante una celebrazione funebre indiana, che segue la cerimonia religiosa cattolica, con la rappresentazione del dolore durante il canto funebre dello sciamano locale). E' un film semplice e complesso nello stesso tempo che lascia l'amaro in bocca alla fine come un po' tutti i film di quest'epoca ma che lascia anche all'interno di chi lo vede un grande messaggio di speranza.
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krokkor
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lunedì 18 dicembre 2006
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i valori della vita
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Più che di avventura occorrerebbe parlare di film drammatico.
Un giovane parroco gravemente malato di cancro viene inviato dalla sua curia a dirigere la parrocchia sita in una riserva indiana americana. La convivenza con la popolazione locale ha un che' di surreale; i "locali" soffrono di tutti i problemi che attanagliano i moderni indiani di America: dall'alcolismo alla disoccupazione all'abbandono delle tradizioni e della riserva per una vita in città piena di incertezze e senza troppe speranze. Il parroco riesce difficilmente ad inserirsi nella mentalità culturale e religiosa dei suoi parrocchiani. Ma con il passare del tempo tutto ciò che per lui risulta a suo modo ateo o incomprensibile diverrà per lui una nuova rivelazione alla scoperta di valori ormai perduti e di una nuova illuminazione.
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Più che di avventura occorrerebbe parlare di film drammatico.
Un giovane parroco gravemente malato di cancro viene inviato dalla sua curia a dirigere la parrocchia sita in una riserva indiana americana. La convivenza con la popolazione locale ha un che' di surreale; i "locali" soffrono di tutti i problemi che attanagliano i moderni indiani di America: dall'alcolismo alla disoccupazione all'abbandono delle tradizioni e della riserva per una vita in città piena di incertezze e senza troppe speranze. Il parroco riesce difficilmente ad inserirsi nella mentalità culturale e religiosa dei suoi parrocchiani. Ma con il passare del tempo tutto ciò che per lui risulta a suo modo ateo o incomprensibile diverrà per lui una nuova rivelazione alla scoperta di valori ormai perduti e di una nuova illuminazione. Morirà felice, dopo aver riscoperto la sua fede ed aver ringraziato nella sua ultima lettera i suoi superiori per averlo inviato lungo questa strada alla riscoperta di se stesso.
Film molto profondo e sfortunatamente poco visto in TV; attualmente non disponibile in DVD (sempre che mai lo diventi). Oltre ad un'analisi dei problemi dei discendenti degli indiani di America, il film si muove in un ambito quasi magico fra riti e cultura indiana, una cultura semplice, schietta e legata alla natura in ogni suo aspetto (una delle scene più intense, a mio avviso, la si ha durante una celebrazione funebre indiana, che segue la cerimonia religiosa cattolica, con la rappresentazione del dolore durante il canto funebre dello sciamano locale). E' un film semplice e complesso nello stesso tempo che lascia l'amaro in bocca alla fine come un po' tutti i film di quest'epoca ma che lascia anche all'interno di chi lo vede un grande messaggio di speranza.
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