elgatoloco
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mercoledì 13 novembre 2019
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dal libro di fanny hurst un bel mélo
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"Back Street"(1961, David Miller)da un libro di Fanny Hurst, senza attingere il livello dei mélo di Douglas Sirk-inarrivabile, a parere di chi scrive-un film mélo di sicura spettacolarità come, appunto, mélo: il classico triangolo èp qui declinato, con la moglie alcolizzata che non"molla"il marito(e la coppia ha due figli)ricchissimo, minacciandolo di suicidarsi, con ripetuti tentativi e un tragico incidente di macchina... Gli ingredienti, diciamo così, ci sono tutti e comunque David Miller li svolge molto bene,ottimi gli interpreti, con la Hayward(l'amante, non più giovanissima)ma soprattutto Vera Miles, attrice hitchockiana, ma anche John Gavin e l'adorabile commento musicale di Frnak Sknner.
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"Back Street"(1961, David Miller)da un libro di Fanny Hurst, senza attingere il livello dei mélo di Douglas Sirk-inarrivabile, a parere di chi scrive-un film mélo di sicura spettacolarità come, appunto, mélo: il classico triangolo èp qui declinato, con la moglie alcolizzata che non"molla"il marito(e la coppia ha due figli)ricchissimo, minacciandolo di suicidarsi, con ripetuti tentativi e un tragico incidente di macchina... Gli ingredienti, diciamo così, ci sono tutti e comunque David Miller li svolge molto bene,ottimi gli interpreti, con la Hayward(l'amante, non più giovanissima)ma soprattutto Vera Miles, attrice hitchockiana, ma anche John Gavin e l'adorabile commento musicale di Frnak Sknner. Non è un film a favore dell'adulterio, ma pone il problema di una relazione"nata male"e che nel tempo si è sviluppata male, il che, detto all'inizio dei Seventies, con la morale puritana dominante, negli States come altrove(Ma negli USA molte cose assumono sfumature diverse e più inquietanti, dove non importa poi neppure moltissimi che in vizi reali siano moltissimi e talora anche esibiti , cfr.la vita di John Fitzgerlad e Bob Kennedy, tanto per non fare nomi...), doveva senz'altro suscitare un certo scandalo o essere, almeno, una"provocazione". Scenograficamente ricco(l'amante Rita è una disegnatrice di moda, la coppia vive nel lusso, con residenza a Parigi, Roma, negli States ovviamente)quanto basta, senza esagerare, l'alternanza di primi piani e piani americani, un montaggio non incessante ma alternato quanto basta, la capacità delle interpreti e dell'interprete maschile, insieme a performer bracissimi(Reginald Gardiner quale re della moda)e altro ancora conferiscono al film meriti notevolissimi, superiori a varie aspettative. Un film da recuperare, comunque, anche per confrontarlo con qualche sciocchezza attuale, ossia con film banali che girano nelle sale e nelle TV e i cui meriti, confrontati anche con questi"piccoli classici", sono invero ben scarsi... El Gato
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elgatoloco
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mercoledì 5 dicembre 2018
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mélo di deciso appeal
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"Back Street"(1961, David Miller, da un romanzo di Fannie Hurst, che aveva già conosciuto due altre versioni filmiche)è un mélo, genere rispettabilissimo; qui non siamo a livelli quali quelli di Douglas Sirk, ma comunque di discreto tenore, con scene sempre degnissime: la storia più vecchia del mondo, amore tra uomo(sposato, due figli)e donna(nubile, creatrice di moda), dove l'intralcio è la moglie di lui, che non concede il divorzio...Tutte le peripezie per realizzare il sogno d'amore, ma... Miller, regista non calligrafico ma, diciamo così, attento ai dettagli(forse talora con una certa insistenza, che però non potremmo definire"eccessiva")non entra nel nucleo della storia a gamba tesa, ma lo fa"con gentilezza", salvo che poi la"cosa"deflagra e non riesce più a mostrarsi"distaccato", pur se importanti ragioni censorie dell'epoca(vigeva il codice Hays, spesso pesantemente repressivo e comunque limitante molte scelte)lo obbligano a mantenersi tale.
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"Back Street"(1961, David Miller, da un romanzo di Fannie Hurst, che aveva già conosciuto due altre versioni filmiche)è un mélo, genere rispettabilissimo; qui non siamo a livelli quali quelli di Douglas Sirk, ma comunque di discreto tenore, con scene sempre degnissime: la storia più vecchia del mondo, amore tra uomo(sposato, due figli)e donna(nubile, creatrice di moda), dove l'intralcio è la moglie di lui, che non concede il divorzio...Tutte le peripezie per realizzare il sogno d'amore, ma... Miller, regista non calligrafico ma, diciamo così, attento ai dettagli(forse talora con una certa insistenza, che però non potremmo definire"eccessiva")non entra nel nucleo della storia a gamba tesa, ma lo fa"con gentilezza", salvo che poi la"cosa"deflagra e non riesce più a mostrarsi"distaccato", pur se importanti ragioni censorie dell'epoca(vigeva il codice Hays, spesso pesantemente repressivo e comunque limitante molte scelte)lo obbligano a mantenersi tale. Dramma di attori e attrici, anche: Susan Hayward è la protagonista indiscussa, anche perché il film è visto dal suo punto di vista, John Gavin, come protagonista maschile non è sempre allo stesso livello, Vera Miles quale"terza incomoda"(in realtà è la moglie)si dimostra all'altezza delle sue prove hitchcockiane. Toccanti quanto famose le musiche di Frank Skinner. El Gato
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elgatoloco
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mercoledì 11 ottobre 2017
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love story drammatica, grande impatto
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Da un romanzo non troppo noto(di Fannie Hurst), questo"Back Street"di David Miller(1961)è film solido, ma non solito(il gioco di parole è voluto, ovviamente)nel senso che all'epoca-esordio dei Sixites-parlare di "amore proibito", ossia adulterio, era cosa non scontata, tanto che persino un lustro dopo"Doctor Zhiwago"di David Lean dal capolavoro di Boris Pasternak avrà"problemi"... Lo fa in modo intelligente, senza scorciatoie, ovviamente"senza scandalo", con una regia solida garantita da una sceneggiautura altrettanto ben costruita, lasciando al"caso"(o destino, per alcuni?)ciò che è del caso, alla storia nel suo sviluppo quanto invece è suo.
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Da un romanzo non troppo noto(di Fannie Hurst), questo"Back Street"di David Miller(1961)è film solido, ma non solito(il gioco di parole è voluto, ovviamente)nel senso che all'epoca-esordio dei Sixites-parlare di "amore proibito", ossia adulterio, era cosa non scontata, tanto che persino un lustro dopo"Doctor Zhiwago"di David Lean dal capolavoro di Boris Pasternak avrà"problemi"... Lo fa in modo intelligente, senza scorciatoie, ovviamente"senza scandalo", con una regia solida garantita da una sceneggiautura altrettanto ben costruita, lasciando al"caso"(o destino, per alcuni?)ciò che è del caso, alla storia nel suo sviluppo quanto invece è suo. Lo fa con intelligenza, senza strafare, senza eccessi mélo, il che non toglie quel mélo di grande qualità(di cui maestro era Douglas Sirk), che è comunque insito nella vicenda, che contempla anche-ma senza concessioni banali, sciocche, però- i du sèmi di sempre:amore e morte, quelli tipici del romanticismo di sempre, non solo quelli del Romanticismo come corrente culturale(tra fine 1700 e tutto o quasi l'Ottocento ma anche dopo)ma di molta storia culturale, dall'antichità ad oggi. Interpreti di grande spessore, da John Gavin a Vera Myles a Susan Hayward(protagonista con Gavin)ad altri/e, in un film che è storia drammatica costruita in modo impeccabile, dove anche lo slogan", abusato e spesso anche falso"non ci sono più i film di una volta"sembra tornare d'attualità. Certo costruire un film drammatico così, comunque, oggi sarebbe difficile: si verrebbe accusati di guardare indietro, di essere passatisti(e), di non coglier la modernità e varie altre cose, mentre le cose stanno diversamente, ma non tutti/e lo sanno e lo accettano. Anche le musiche, con un leitmotiv iperfamoso, sono pienamente armoniche con la vicenda, il che, oggi, è invece un caso abbastanza raro. El Gato
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zardioz
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sabato 19 dicembre 2009
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mediamente interesante
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melenso, banale, recitazione old fshion. tuttavia il film è passabile, interessante l'interpretazione di susan hayward. è un film da vedere se non c'è di meglio
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anteo75
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giovedì 3 gennaio 2008
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fuggire l'amore
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Rita e Paul si conoscono, giovani e pieni di speranze sul proprio futuro (lei come stilista, lui manger dell'impero di famiglia). Si innamorano, ma lui è già impegnato. Si separano, fuggono una dall'altro, col pretesto della propria carriera, ma il Destino incrocia a più riprese le loro strade, in città diverse, di diversi continenti. Ma con la stessa fatalità, il Destino si appresta a toglier loro ciò che gli ha regalato: la moglie di Paul scopre l'amante e mentre Paul e Rita sembrano vicini, ormai, a poter vivere al Sole la loro storia, fa scadere il tempo concesso a questo Amore, che avrebbe potuto esser non così difficile.
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