mondolariano
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giovedì 21 aprile 2011
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una severa biografia
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Nel dare giudizi bisogna dimenticare l’orientamento religioso personale. Non sarebbe corretto, infatti, stralciare il filone dei film cattolico-edificanti per eccesso di zelo laicista. D’altra parte, non sarebbe nemmeno giusto stralciarli per eccesso di devozione, che di fronte ad una produzione hollywoodiana pensa sempre di trovarsi davanti ad una patacca kitsch. Questa “Bernadette” sarà anche americana ma non ha niente di pacchiano. Molto seria, anzi, con una buona descrizione d’ambiente e di costume: un affresco del mondo rurale popolato di volti veri, soltanto enfatizzati nei brevi momenti delle apparizioni. Un filo di enfasi in più si ha nei personaggi negativi, secondo la prassi di costruire la figura del cattivo di turno per fare presa sul pubblico.
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Nel dare giudizi bisogna dimenticare l’orientamento religioso personale. Non sarebbe corretto, infatti, stralciare il filone dei film cattolico-edificanti per eccesso di zelo laicista. D’altra parte, non sarebbe nemmeno giusto stralciarli per eccesso di devozione, che di fronte ad una produzione hollywoodiana pensa sempre di trovarsi davanti ad una patacca kitsch. Questa “Bernadette” sarà anche americana ma non ha niente di pacchiano. Molto seria, anzi, con una buona descrizione d’ambiente e di costume: un affresco del mondo rurale popolato di volti veri, soltanto enfatizzati nei brevi momenti delle apparizioni. Un filo di enfasi in più si ha nei personaggi negativi, secondo la prassi di costruire la figura del cattivo di turno per fare presa sul pubblico. Abbiamo così la suora invidiosa e la schiera dei funzionari comunali, con un affettato Vincent Price che alla fine - era logico prevederlo - si converte per farsi guarire dal cancro. Eppure Bernadette avrà certamente avuto molti nemici, quelli che nel secolo del progresso scientifico erano più propensi a pensare alla ferrovia che non alla favola di Massabielle! Una Bernadette brava ma più magra e carina dell’originale, la cui dicotomia tra il desiderio di condurre una vita normale e il peso di essere la prescelta da Dio poteva essere meglio delineata. Al suo fianco, l’eccellente parroco di Charles Bickford impersona bene l’autorità ecclesiastica che, in un paese campagnolo di metà Ottocento, era senza dubbio severa ma rivelando anche doti di grande magnanimità.
Peccato per i titoli dei giornali scritti in inglese anziché in francese: come al solito, i registi non si curano mai di ricostruire la perfetta verosimiglianza dei contesti.
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panormus
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martedì 19 ottobre 2010
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amo tutto ciò che è piccolo
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Lourdes, Francia, 1858 cominciano le avventure di una povera adolescente che la porteranno ad essere testimone delle apparizione mariane alla grotta di Massabelle e il film segue la sua storia fino alla sua dipartita avvenuta il 16 aprile 1879 nel Convento di S. Gildard a Nevers come Suora della Carità.
La storia è nota a tutti, sia a chi vi crede che a chi no, ma il film personalmente lo considero il mio film preferito in quanto, tra tutte le rappresentazioni precedenti e successive, secondo me è quello che sà raccontare meglio una storia semplice di una ragazza, senza retorica e quindi come è la vita normale: momenti drammatici, momenti sentimentali e addiritura anche momenti ironici (come l'interrogatorio del Commissario Jacomet o il progetto dell'acqua di Lourdes commercializzata dal sindaco Lacade).
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Lourdes, Francia, 1858 cominciano le avventure di una povera adolescente che la porteranno ad essere testimone delle apparizione mariane alla grotta di Massabelle e il film segue la sua storia fino alla sua dipartita avvenuta il 16 aprile 1879 nel Convento di S. Gildard a Nevers come Suora della Carità.
La storia è nota a tutti, sia a chi vi crede che a chi no, ma il film personalmente lo considero il mio film preferito in quanto, tra tutte le rappresentazioni precedenti e successive, secondo me è quello che sà raccontare meglio una storia semplice di una ragazza, senza retorica e quindi come è la vita normale: momenti drammatici, momenti sentimentali e addiritura anche momenti ironici (come l'interrogatorio del Commissario Jacomet o il progetto dell'acqua di Lourdes commercializzata dal sindaco Lacade).
Una giovane, bravissima e allora sconosciuta Jennifer Jones che con questa interpretazione soffierà (per me legittimamente) l'Oscar alla Bergman per l'interpretazione nel notissimo Casablanca. E un bravissimo duro "persecutore" Vincent Price che però, purtoppo, rimarrà troppo a lungo relegato al ruolo del cattivo nei film. Infine una superba fotografia ed uso di luci e chiariscuri.
Ora le dolenti note: Bernadette è un film basato sulla sceneggiatura adattata da Seaton insieme all'autore del soggetto e del romanzo Bernadette di Franz Werfel. Chi legge il romanzo, anch'esso scorrevole, gradevole e interessante ma difficile da trovare, si rende conto che il film è fedele al romanzo dalle apparizioni al noviziato ma, dopo, presenta la vita consacrata di Bernadette quasi come una clausura, quando invece nella realtà e nel libro di Werfel risulta essere un ordine dedicato all'educazione dei bambini e all'attività infermieristica. Infine vi è una divagazione distante dalla realtà presente sia nel romanzo che nel film: Don Peyramale non poteva essere presente al capezzale di Bernadette perchè era deceduto due anni prima (1877) e quindi vi poteva esser presente tuttalpiù il vice parroco di Lourdes e cappellano del carcere Don Pomian. Nonostante ciò, ripeto lo considero essere un capolavoro da vedere.
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paolp78
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domenica 19 luglio 2020
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schierato, ma in modo genuino
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Film del 1943, di argomento religioso; tratta una questione controversa schierandosi apertamente dalla parte dei credenti, scelta che oggigiorno probabilmente non sarebbe stata altrettanto facile da compiere, ma che personalmente non trovo affatto negativa, anzi condivido pienamente, essendomi sempre impegnato ad avere fede e non trovando alcun motivo per cui la civiltà occidentale che ha radici cristiane dovrebbe nasconderle o peggio ancora vergognarsene.
In ogni modo, deve dirsi che la pellicola seppur non imparziale, tratta l'argomento in modo molto onesto, senza forzature particolari e soprattutto ha il pregio di offrire una narrazione appassionata e genuina, che colpisce lo spettatore suscitando importanti riflessioni e provocando emozioni sincere.
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Film del 1943, di argomento religioso; tratta una questione controversa schierandosi apertamente dalla parte dei credenti, scelta che oggigiorno probabilmente non sarebbe stata altrettanto facile da compiere, ma che personalmente non trovo affatto negativa, anzi condivido pienamente, essendomi sempre impegnato ad avere fede e non trovando alcun motivo per cui la civiltà occidentale che ha radici cristiane dovrebbe nasconderle o peggio ancora vergognarsene.
In ogni modo, deve dirsi che la pellicola seppur non imparziale, tratta l'argomento in modo molto onesto, senza forzature particolari e soprattutto ha il pregio di offrire una narrazione appassionata e genuina, che colpisce lo spettatore suscitando importanti riflessioni e provocando emozioni sincere.
Il personaggio di Bernadette è delineato in modo accurato ed estremamente convincente, facendone giustamente esaltare la spiritualità, pur senza trascurare gli aspetti più materiali che contribuiscono a loro modo alla delineazione del personaggio. L'interpretazione di Jennifer Jones, premiata con l'Oscar, è memorabile per la sua intensità emotiva e per la capacità davvero notevole di trasmettere emozioni e suscitare sentimenti: personalmente ne sono rimasto impressionato e molto colpito. Per apprezzare a pieno questa prova attoriale si deve valutare che la Jones risulta credibilissima nel ruolo grazie alle sue capacità interpretative, nonostante che al tempo avesse già ben 10 anni di più di quanti ne aveva la Santa al tempo delle apparizioni.
Le risorse adoperate sono notevoli, soprattutto se si considera che si tratta di una pellicola dei primi anni anni quaranta; l'opera diretta da Henry King fa ottima mostra degli importanti mezzi impiegati, che le conferiscono una indubbia forza visiva.
Oltre alla protagonista anche il resto del cast è di alto livello, molto ben diretto da King. Sugli altri si ricordano il sempre elegante Vincent Price, che come al solito è perfettamente a suo agio nel ruolo del cattivo; Anne Revere che interpreta la madre di Bernadette; Charles Bickford nella vibrante e riuscitissima interpretazione del parroco; ed infine Gladys Cooper, bravissima nel ruolo della suora ostile a Bernadette, che avrà un ruolo di primo piano nel finale molto toccante.
La pellicola, realizzata durante la Seconda Guerra Mondiale, benché sia ovviamente ambientata a Lourdes, venne girata in California.
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samanta
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domenica 7 settembre 2025
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un canto per bernadette
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Il film è uscito nel 1943, la regia è di Henry King, una delle colonne di Hollywood, fu anche sceneggiatore, produttore e attore, ha diretto molti film cominciando con li cinema muto, con l'avvento del sonoro diresse diverse pellicole di successo dimostrando notevole versalità, oltre a questo film (per cui ottenne un Golden Globe e una nominattion all'Oscar) sono da segnalare: L'incendio di Chicago, Il cigno nero, Le nevi del Kilimangiaro, Bravados.
La trama è tratto dal romanzo di Franz Werfel Un canto per Bernadette: Bernadette Soubirous (Jennifer Jones) vive a Lourdes nei Pirenei, nel 1858 (11 Febbraio) ragazzina di 14 anni ebbe la visione di una Signora belllissima che però vede solo lei che gli apparve il giovedì di alcune settimane, ovviamente incontra l'opposizione dei genitori, del parrroco Peyramale (Charles Bickford), della suora sua insegnante, però la popolazione è in gran parte dalla sua parte anche perché nell'ultima apparizione la Signora a richiesta della ragazza aveva rivelato "Io sono l'Immacolata Concezione" e su indicazione della stessa era sgorgata da un terreno arido una sorgente fluente, la cui acqua aveva provocato guarigioni scientificamente inspiegabili.
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Il film è uscito nel 1943, la regia è di Henry King, una delle colonne di Hollywood, fu anche sceneggiatore, produttore e attore, ha diretto molti film cominciando con li cinema muto, con l'avvento del sonoro diresse diverse pellicole di successo dimostrando notevole versalità, oltre a questo film (per cui ottenne un Golden Globe e una nominattion all'Oscar) sono da segnalare: L'incendio di Chicago, Il cigno nero, Le nevi del Kilimangiaro, Bravados.
La trama è tratto dal romanzo di Franz Werfel Un canto per Bernadette: Bernadette Soubirous (Jennifer Jones) vive a Lourdes nei Pirenei, nel 1858 (11 Febbraio) ragazzina di 14 anni ebbe la visione di una Signora belllissima che però vede solo lei che gli apparve il giovedì di alcune settimane, ovviamente incontra l'opposizione dei genitori, del parrroco Peyramale (Charles Bickford), della suora sua insegnante, però la popolazione è in gran parte dalla sua parte anche perché nell'ultima apparizione la Signora a richiesta della ragazza aveva rivelato "Io sono l'Immacolata Concezione" e su indicazione della stessa era sgorgata da un terreno arido una sorgente fluente, la cui acqua aveva provocato guarigioni scientificamente inspiegabili. Le autorità civili (siamo durante il II Impero con Imperatore Napoleone III), profondamente laiche e timorose per la quiete pubblica, cercano di impedire l'accesso alla fonte, specialmente attivi il Procuratore Imperiale Dutour (Vincent Price) e il commissario Jacomet (Charles Dickens), mentre il Sindaco Lacade (Aubrey Napierr) pur appoggiandoli, cerca di appropriarsi della fonte per sfruttarla economicamente, invece il medico Dozous (Lee J. Cobb) pur non essendo credente, onestamente certifica che Bernadette è sana di mente e le guarigioni sono inspiegabili come confermato anche dall'altro medico Debeau. L'accesso alla fonte viene impedito con una palizzata sorvegliata dai gendarmi, ma l'intervento dell'Imperatore rimuove ogni ostacolo, Napoleone III era massone e agnostico, ma voleva non solo tenere sotto controllo i cattolici, ma soprattutto cedette alle pressioni dell'Imperatrice Eugenia fervente cattolica che riteneva che l'acqua, avesse guarito il piccolo figlio. Quanto a Bernadette dovette subire le vessazioni delle autorità (volevano ricoverarla in manicomio) e poi affrontare il processo canonico che dopo 10 anni confermò l'autenticità delle apparizioni, entrata in convento, molto malata (aveva un tumore osseo) e sofferente morirà a 35 anni.
Per comprendere il film è necessario riferirsi a Franz Werfel: ebreo tedesco, nato a Praga visse a Vienna, nel 1938 si rifugiò a Parigi e poi a Lourdes nei Pirenei ospite di una famiglia cattolica e protetto dalla cittadinanza per cercare il momento per fuggire in Spagna e poi in USA, cosa che fece, nei mesi trascorsi a Lourdes conobbe nei dettagli la storia di Bernadette e decise di scrivere un romanzo in ringraziamento della Chiesa Cattolica che lo aveva protetto (non si convertì) nell'introduzione scrisse "E' un romanzo non un'opera di fantasia ... tutti gli avvenimenti notevoli che formano il contenuto del libro sono accaduti in realtà". Il libro pubblicato nel 1941 ebbe un notevole successo.
Il film è fedele al romanzo, che oltretutto sembra apposta scritto per una sceneggiatura, essendo molto lungo sono stati tagliati vari episodi, alcuni personaggi sono stati eliminati come il Prefetto Massy o il nobile Lafite (un pò inglobato nel Procuratore imperiale). Nel rispettare il romanzo King ha fatto un'operazione accorta: il romanzo gli è servito non solo per i dialoghi intelligenti e il modo conciso di descrivere ma anche perché i personaggi sono accattivanti e ben delineati psicologicamente, egregiamente resi dagli interpreti. Jennifer Jones aveva quasi 23 anni quando girò il film mentre Bernadette ne aveva quasi 15 all'inizio, ma l'attrice ha reso un'interpetazione più che credibile anzi estremamente appassionata , meritando l'Oscar e recitando una parte complessa e fortemente drammatica con un'espressività notevole. Anche i personaggi di contorno sono bravi a cominciare da Vincent Price nella parte del procuratore agnostico e tormentato o Lee J. Cobb nella parte dell'onesto Dozous tormentato dal fatto che lui non credente non riesce a spiegare come medico le guarigioni, son 2 eccellenti attori con una lunga e meritoria carriera. Scandalo suscitò affidare a Linda Darnell la parte (molto fugace) della Madonna, la Darnell era bellissima di una fisicità prorompente a 12 anni la madre l'aveva spinta a fare la modella aumentando di 4 anni la sua età) a 14-15 anni saltabeccava sempre spinta dalla madre nei letti o nei sofà degli agenti e produttori finché il famoso Selznick la prese sotto la sua custodia e la fece esordire a 16 facendo credere che ne aveva 18, per rimediare alla scelta non solo le 3 visioni della Madonna sono brevissime ma l'immagine è sfuocata; bravi anche tutti i comprimari e i caratteristi tra i quali emerge Charles Bickford veterano del cinema (Sfida a Baltimora, Duello al sole, E' nata una stella). In conclusione un ottimo film ben diretto con un'ottima sceneggiatura (di George Seaton) che racconta in modo avvincente, fedele per quanto possibile al romanzo, una vicenda "Di miracoli per chi crede in Dio, inspiegabili per gli altri".
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