Classico horror che vorrebbe dire di tutto ma che alla fine non dice nulla. Ancora più qualitativamente scadente di The Ring e di Urban Legends : Bloody Mary a cui incipit fa palesemente il verso: nel caso del primo, la videocassetta che "se la guardi muori", nel caso del secondo (citato nel film) lo spirito che "viene se ne ripeti tre volte il nome" per poi passare attraverso il Chupacabra messicano (a sua volta citato nel film) di cui non sentivo parlare da anni che "dissangua le capre durante la notte". Ed infine si arriva a Smiley che "appare se digiti per tre volte in videochat la frase maledetta".
A voler essere analitici, si potrebbe quasi dire che questa nuova leggenda di Smiley altro non è che la fusione esatta tra le tre altre leggende sopra elencate, in quanto: "Smiley appare se scrivi per tre volte una determinata cosa (Bloody Mary)" ; "Se vedi Smiley sai che stai per morire (The Ring); "Smiley è sempre assetato di sangue" (Chupacabra, ma anche Dracula, Kurt Barlow ed il 95% degli altri personaggi delle storie del terrore). Nel caso specifico, Smiley avrebbe potuto distanziarsi da tutti i film e le leggende sopra elencate e diventare un vero film di denuncia sociale, pur realizzato male, ma ben diverso dalla multitudine di horror scadenti di questi ultimi anni. Ed invece è tutta la solita solfa ed il film, salvo qualche sobbalzo e qualche scena da batticuore, è a tratti spaventoso ma penosamente stupido.
Perchè è un horror stupido? Vi basti sapere che per arrivare alla non considerevole durata di 90 minuti hanno dovuto inserire a forza nella pellicola a più riprese il personaggio perfettamente inutile del padre che dopo averla accompagnata al campus avrebbe dovuto dileguarsi .... ed invece riappare a più riprese ricordandole che può contare sul suo supporto .... salvo poi non farsi vedere nel momento topico. Non che il personaggio della psichiatra sia determinante, ma almeno è funzionale alla trama.
SPOILER : Il finale del film, almeno all'inizio, sarebbe stato di per se molto interessante ed inaspettato. Sembrava che potessimo prendere finalmente le distanze da quel ciclo de "l'assassino è uno di noi" o peggio "l'assassino è dentro il protagonista ma lui non lo sa" mostrandoci tutte le presunte vittime del presunto psicopatico serial killer vive ed in perfetta salute, con sotto la voce narrante del professore i cui discorsi infine si ricollegano l'uno con l'altro ed assumono un senso logico: il male alla fine è il solo essere umano, la sua sola mente che lo porta a pensare l'impensabile. Figata! Peccato che poi gli ultimi tre minuti del film ci debbano propinare un dialogo agghiacciante (sia per recitazione che per messa in pratica .... visto che si trovano sul luogo del delitto, dopo che la ragazza si è lanciata dalla finestra sfondandola e facendo quindi un casino d'inferno nella notte silenziosa ... a cazzeggiare beatamente e a parlare del più e del meno .... ) a dir poco tra coloro che hanno spinto al suicidio la protagonista in cui commentano con entusiastica eccitazione la possibilità che anche in altri campus dei ragazzi come loro facciano la stessa cosa ( .... gli intenti moralistici ed istruttivi del film sono già finiti giù per il cesso?) . Il tutto condito dall'ennesimo twist ending idiota da film horror da due soldi. Senza alcun motivo apparente infatti il nostro Smiley appare a sorpresa (mica tanto) dietro l'amica della protagonista defunta, senza alcun senso logico e senza alcun clamore. Già un copycat? Appena due minuti dopo la loro impresa? Effetto Werther immediato? Ma per favore, per favore ..... le due stelle che mi ero sentito di dare a tre minuti dalla fine del film si trasformano per magia in una soltanto.
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