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"The Nutty Professor"(1963-il titolo italiano è ancora più palesemente un riferimento all9immortale opere di Robert Louis.Stevenson"The Strange Case of Dr,Jekyll and Mr.Hyde", mentre nel film di Jerryll non si parla mai, tantomeno di Hyde...)è il film piùcompleto di quel genio assoluto della cinematografia che si chiama Jerry Lewis(Joseph Lewitch, nome "civile"), con quella frenesia proprio anche filmica, che anticipa tutto del"cinema demenziale"ma anche tout court della comicità demenziale(senza Lewis nessun Mel Brooks, nessuna coppia degli Zucker Brothers, neppure John Landis e Belushi...però...),con scene velocissime e dove il movimento è tutto(il movimento del grandissimo Jerry, una perdita che si sentirà per sempre, pur se possiamo consolarci con i film), con l'uso del colore. Poi, la messa in scena del"Doppelgaenger", del "double", del"duende"o come volete chiamare il doppio-alter ego etc., quindi con un montaggio alternato che nei"veri film"tratti dal capolavoro stevensoniano il passaggio, le crisi"di rigetto"ossia quando Hyde torna Jekyll o quqando il prof.torna il"mostro"(qui il rpf.diventa Buddy love e viceversa). Poi anche, però, metafora del brutterello complessato che, adlerianamente, "ipercompensa"e diviene che ha sempre sognato di diventare, in specie con le girls. Non so nulla della carriera successiva di Stella Stevens, l'amata prediletta, la studentessa del film, ma so che qui ha impersonato benissimo il suo ruolo e che Lewis le ha regalato un ruolo-una parte-un'occasione straordinaria, un viatico d'eccezione per dopo. Dirò anche che l'uso del colore e dei colori, intendendo le sostanze chimiche usate dal"Nutty prof", che è, appunto, un chimico, è straordinario. Lewis(non è un azzardo affermarlo)è nel comico quanto uncle Alfie(Hitchcock)è nel thriller e non solo... El Gato
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