MISS SLOANE, RITMI SERRATI E UNA TRAMA ALLA HOUSE OF CARDS

Con il suo ultimo lavoro, il regista John Madden si inoltra in un genere finora inesplorato: il thriller politico. Al cinema.

Mariangela Carbone, vincitrice del Premio Scrivere di Cinema, lunedì 11 settembre 2017 - Scrivere di Cinema

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Jessica Chastain (Jessica N. Howard) (47 anni) 24 marzo 1977, Sacramento (Brasile) - Ariete. Interpreta Elizabeth Sloane nel film di John Madden Miss Sloane - Giochi di potere.

Con il suo ultimo lavoro il regista John Madden compie un cambiamento di rotta, lasciandosi alle spalle le atmosfere romantiche di Shakespeare in Love e Il mandolino del capitano Corelli o i toni da commedia di Marigold Hotel, inoltrandosi in un genere finora inesplorato: il thriller politico, arricchito da elementi di tipo giallo-spy. Miss Sloane - Giochi di potere possiede le caratteristiche del film di inchiesta e di denuncia, si addentra nel controverso mondo della politica e dell'economia a Washington, indagando e svelando la corruzione ai piani alti delle istituzioni, stavolta non dal punto di vista del mondo giornalistico - come nel lontano e celebre Tutti gli uomini del presidente - ma da quello delle lobbies.

Madden sceglie un delicato e dibattuto argomento di attualità (la legislazione che regola il controllo sulle armi) e si cala negli oscuri gironi infernali delle lobbies, riemergendone con una pellicola tagliente, che non può non ricordare il cinismo e l'ironia di Thank you for smoking di Jason Reitman.
Mariangela Carbone

Prendendo in prestito il ritmo serrato e le trame fitte di intrighi dalle serie televisive, prime tra tutte House of Cards, Madden gioca con la suspense e i colpi di scena e inserisce l'elemento del mistero, solitamente assente dai film politici, affidandolo all'imprevedibilità della protagonista Elisabeth Sloane, la lobbista più ricercata e temuta di Washington e definita "campionessa del libero mercato". L'interpretazione di questa donna acuta, pragmatica e manipolatrice è affidata a Jessica Chastain, che torna ad incarnare un personaggio astuto e ostinato, risoluto nel raggiungimento dei propri obiettivi, come quello di Maya Lambert in Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow.

Dunque la protagonista assoluta è una donna - sostenuta da altri due personaggi femminili decisivi nella vicenda - che domina una pellicola attenta a seguire gli sguardi, i gesti e le mosse della Miss più spietata delle lobbies di Washington. La regia sceglie inquadrature mirate a sottolineare la presenza ingombrante ed eccessiva della protagonista e lavora sulla sua fisicità, esaltandone labbra rosse, unghie nere e tacchi alti, segni di una femminilità intimidatoria e prepotente in un mondo, quello delle lobbies, dominato da uomini.

Madden confeziona così un film che finalmente può riscattare il cinema americano - ma non solo quello - dall'assenza di personaggi femminili in generi cinematografici finora quasi solo appannaggio di attori maschi.

Il personaggio si carica sulle proprie spalle il peso di una sfida pericolosa, quella rivolta ad avversari forse troppo potenti, che la porterà ad essere vittima di un'inchiesta del Congresso degli Stati Uniti. Miss Sloane ha fatto crollare il soffitto del Campidoglio per farlo cadere sulla propria testa, così Madden ci offre una versione contemporanea e femminile del biblico Sansone: un'eroina che mette a repentaglio carriera professionale e vita personale con il solo e unico scopo di vincere la battaglia che le è stata affidata.

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