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Rivincita della solitudine e resilienza femminile
di Mario MusumeciFeedback: 108 | altri commenti e recensioni di Mario Musumeci |
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venerdì 17 gennaio 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Congiuntamente firmato dagli argentini Agustín Mendilaharzu e Constanza Feldman sua protagonista e magnetica interprete, il lungometraggio di esordio registico Clementina (2023) è innanzitutto un inno alla femminile resilienza ma si presenta in avvio assieme come un gioco e come un tecnico esperimento metacinematografico, tra diario ‘di bordo’ casalingo e documentario di un costretto confinamento pandemico. Il film insomma parla di sé stesso tramite i suoi autori e principali interpreti, diventando materia di riflessione duttile e aperta su ogni particolare di una costringente quotidianità; all’interno di uno spazio limitato perché fin troppo riempito tanto dalle emergenze quanto dagli oggetti utili o inutili dei protagonisti: che nella loro casa si sovrappongono sia in un ordine quasi maniacale sia posti, come in una arcana compensazione, alla più trascurata rinfusa.
Difatti sull’emergenza dell’isolamento pandemico si sovrappone l’altra emergenza dell’irrisolta precedente separazione familiare da figlio ed ex-moglie del compagno della protagonista. E assieme la nascosta ben più intima e celata emergenza di Clementina: l’energica e ostinata ricerca di una propria collocazione affettiva a casa propria e nel ristretto mondo circostante e fino a perdere, nell’adattamento ininterrotto, la stessa coscienza dei propri bisogni. Fino a rivelare quella particolare energia tutta femminile della resilienza proprio nell’incontro più decisivo e risolutivo con una omologa e potenziale amica, sorta di umanistico deus ex machina in quel deserto di solitudine interiore. E proprio nella necessità di riconoscersi, ben oltre le necessità della mascherina di protezione pandemica che pretende introspezione degli sguardi e una distanza interpersonale che pretende motivazioni ancor più forti di relazione. E queste si rivelano nelle varie piccole emergenze quotidiane: la problematica mancanza dell’acqua o della luce, la difficoltà a reperire cibo di qualità, l’aiuto richiesto dall’anziano ma pretenzioso e forse anaffettivo padre … di Mario Musumeci, 17 gennaio 2025 (mariomusicum@tiscali.it)
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