grazias88
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sabato 12 novembre 2011
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fantastico(in tutti i sensi), molto sottovalutato!
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Nonostante questo film sia conosciuto per una certa apparenza piuttosto kitsch, dato il basso costo del film, si tratta di un film molto intelligente, scritto e diretto da un regista che ha una visione molto acuta e universale della realtà. Ti fa capire molte cose! Assolutamente da vedere!
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grazias88
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lunedì 14 novembre 2011
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natura versus immortalità
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Nonostante sia considerato come un film con difetti notevoli, Zardoz è un film da non perdere e i difetti sono molto minori di quanto si creda e sono notati da un certo tipo critica a causa di un'insita sfiducia in un film fantasy ma dal budjet non miliardario. L'aspetto formale del film Zardoz è piuttosto particolare(quasi e volutamente kitsch): non siamo di fronte a un fantascientifico futuro rassicurante e tecnologico! Questo film non piace perchè non ci mostra nè un futuro totalmente catastrofico nè idilliaco: anzi, gli Immortali(si tratta di immortali e non di divinità!)somigliano molto ai gruppi di autocoscienza femministi e alle procedure tipiche della cultura anni '70...
Al di fuori di una bolla impenetrabile che protegge alcuni Immortali dal resto del mondo c'è il popolo che muore invece, quello ignorante costretto all'agricoltura e che viene di continuo torturato e ucciso dai cosiddetti "sterminatori".
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Nonostante sia considerato come un film con difetti notevoli, Zardoz è un film da non perdere e i difetti sono molto minori di quanto si creda e sono notati da un certo tipo critica a causa di un'insita sfiducia in un film fantasy ma dal budjet non miliardario. L'aspetto formale del film Zardoz è piuttosto particolare(quasi e volutamente kitsch): non siamo di fronte a un fantascientifico futuro rassicurante e tecnologico! Questo film non piace perchè non ci mostra nè un futuro totalmente catastrofico nè idilliaco: anzi, gli Immortali(si tratta di immortali e non di divinità!)somigliano molto ai gruppi di autocoscienza femministi e alle procedure tipiche della cultura anni '70...
Al di fuori di una bolla impenetrabile che protegge alcuni Immortali dal resto del mondo c'è il popolo che muore invece, quello ignorante costretto all'agricoltura e che viene di continuo torturato e ucciso dai cosiddetti "sterminatori". Zed, interpretato da Sean Connery, fa parte di questa casta.
Gli sterminatori uccidono senza pensare proprio come fanno kamikaze fondamentalisti e come facevano i crociati, in nome del dio Zardoz, che gli insegna che "La pistola è il bene, il pene è il male"(THE GUN IS GOOD, THE PENIS IS EVIL) e gli predica di vivere nella castità, da superiori rispetto ai bruti, che invece di accoppiano e moltiplicano a dismisura.
Un giorno Zed riesce a irrompere in questa zona protetta degli Immortali, i quali non si riproducono più, dato che non muoiono più e ritengono ormai superfluo e spregevole il sesso, considerato spregevole e cosa antica, da primitivi. Alcuni di loro cadono nella apatia completa, mentre altri vengono rinnegati e fatti invecchiare perchè non attuano una sorta di confessione dei pensieri, che devono obbligatoriamente essere solamente positivi. Qui Boorman ci suggerisce come il pensiero dell'immortalità provoca nel mondo del film (e anche nella realtà) la perdità della sessualità, in particolare nella donna, ma non solo.
Ed è proprio per questo che il film fa un po' storcere il muso ad alcuni che lo bollano come obsoleto e trash: è un film contro l'immortalità, quindi contro la religione ed è un film pro natura, e quindi di conseguenza pro sessualità, osteggiata da tutte le religioni monoteiste che io conosca. Divertentissima la scena in cui l'immortale Marcela vuole studiare grazie a Zed il meccanismo dell'eccitazione sessuale (gli Immortali non possono più farlo, hanno perso questa capacità) e non si capacita, anzi si infuria proprio, di come lui non sia attirato sessualmente da immagini pornografiche ma dalla sua persona.
Zed riesce a sconvolgere la prigione dorata creata dagli Immortali e a riportare la mortalità e la natura attraverso la sessualità (e quindi la riproduzione e la nascita di un nuovo figlio) insieme alla sua nuova compagna, come spiegano in un'abile sintesi le immagini finali di Zardoz: i due invecchiano, hanno un figlio, si dissolvono in scheletri, e la tanto amata e innaturale pistola che serviva nei tempi precedenti,viene appesa al chiodo, arruginisce. L' arma è solamente un sostituto di una sessualità mancata e della conseguente aggressività che questa mancanza provoca nell'uomo.
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isildur91
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lunedì 10 settembre 2012
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affascinante, ma non semplice
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Un film affascinante, ma di non facile comprensione.
In un futuro non troppo lontano, una esigua comunità di immortali vive ritirata nel Vortex, un'area impenetrabile, isolata dal resto del mondo. Dal Vortex gli immortali comandano orde di Sterminatori, fanatici guerrieri il cui scopo è schiavizzare e trucidare i mortali, ridotti alla barbarie e all'ignoranza. Il mondo è infatti ripiombato in un'era buia di saccheggi e violenza, alimentati dal Dio Zardoz, che parla attraerso un mascherone volante e che incita i suoi adepti all'uso del fucile. Ma il capo di essi, Zed (Connery) un giorno scopre la storia del mondo passato e decide di vederci chiaro: per questo entra di nascosto nel mascherone di Zardoz e si fa portare nel Vortex.
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Un film affascinante, ma di non facile comprensione.
In un futuro non troppo lontano, una esigua comunità di immortali vive ritirata nel Vortex, un'area impenetrabile, isolata dal resto del mondo. Dal Vortex gli immortali comandano orde di Sterminatori, fanatici guerrieri il cui scopo è schiavizzare e trucidare i mortali, ridotti alla barbarie e all'ignoranza. Il mondo è infatti ripiombato in un'era buia di saccheggi e violenza, alimentati dal Dio Zardoz, che parla attraerso un mascherone volante e che incita i suoi adepti all'uso del fucile. Ma il capo di essi, Zed (Connery) un giorno scopre la storia del mondo passato e decide di vederci chiaro: per questo entra di nascosto nel mascherone di Zardoz e si fa portare nel Vortex. Lì gli immortali, che vivono una vita scialba, decadente e priva di emozioni, vengono attratti da Zed, mortale dotato di capacità a loro ormai sconosciute. Zed è in grado di provare sentimenti, di amare, mentre gli immortali coltivano solo l'odio verso gli "esterni" che schiavizzano e da cui ricevono il nutrimento. Ma la sua venuta risveglia gli istinti primordiali assopiti: la sessualità, l'aggressività entrano inesorabilmente in quella comunità ormai da troppo tempo apatica e immobile, ieratica. Zed riuscirà infine a far innamorare di sè una delle immortali che più lo avversava, riportandola alla natura mentre i suoi guerrieri entrano nel vortex e lo devastano. Zed e la donna rientrano a far parte del ciclo anturale, dando alla luce un figlio e appendendo al chiodo, definitivamente, la pistola.
Questo il sunto della trama, che prevede momenti fantascientifico-filosofici (come il tema della vecchiaia e delle morte, rappresentato dagli immortali "vecchi", esclusi dal resto del vortex, o il Cristallo) di non immediata comprensione. Dal punto di vista tecnico, il film è pregevole: dall'uso della musica (forse il miglior adattamento di sempre della settima sinfonia di Beethoven), alle inquadrature evocative di Zardoz, alla scoperta del libro-chiave su cui si basa il film (che forse Bonifazi avrebbe fatto meglio a non rivelare), alle scene forti del massacro nel Vortex. In sostanza, un film da vedere e rivedere, capace sempre di regalare nuove suggestioni. Non fatevi scoraggiare dalla prima impressione: qui c'è il milgior Borman, quasi ai livelli di Excalibur.
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shagrath
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martedì 13 maggio 2014
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interessante, ma mal realizzato
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In un futuro assolutamente precisato (anno 2293) la civiltà è decaduta e l'umanità sopravvive nella barbarie e nell'ignoranza, domaniata da una casta di violenti "sterminatori" devoti al dio Zardoz. Sotto suo esplicito comando (Zardoz vola in cielo sotto forma di testa gigante sputando dalla bocca fucili e pistole), uccidono moltitudini di innocenti a caso, per limitare il proliferare della razza umana, colpevole di aver "infestato" il pianeta. Il capo degli sterminatori, Zed, riuscirà tuttavia a smascherare la natura tecnologica di Zardoz, strumento di potere di una elite di uomini resi immortali dalla scienza e che si barricano in una sorta di paradiso terrestre ristagnante, disumanizzato, senza prospettive e senza futuro, dal quale essi stessi cercano di sfuggire rendendosi conto dell'inutilità della loro esistenza.
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In un futuro assolutamente precisato (anno 2293) la civiltà è decaduta e l'umanità sopravvive nella barbarie e nell'ignoranza, domaniata da una casta di violenti "sterminatori" devoti al dio Zardoz. Sotto suo esplicito comando (Zardoz vola in cielo sotto forma di testa gigante sputando dalla bocca fucili e pistole), uccidono moltitudini di innocenti a caso, per limitare il proliferare della razza umana, colpevole di aver "infestato" il pianeta. Il capo degli sterminatori, Zed, riuscirà tuttavia a smascherare la natura tecnologica di Zardoz, strumento di potere di una elite di uomini resi immortali dalla scienza e che si barricano in una sorta di paradiso terrestre ristagnante, disumanizzato, senza prospettive e senza futuro, dal quale essi stessi cercano di sfuggire rendendosi conto dell'inutilità della loro esistenza. Zed riuscirà a salvarli tutti... uccidendoli.
Il tema di fondo è certamente interessante, Boorman pone la morte al centro della vita, criticando aspramente il concetto di "vita eterna" concretizzandolo come semplicmente innaturale e paradossale. Oltre a questo piano di lettura, si innesta quello della società elitaria che nega la conoscenza alle masse popolari, allo scopo di sfruttarle per impedire il naturale sviluppo della civiltà umana e mantenere il proprio status quo. Si tratta di un'aspra critica alla religione e alle caste di potere, il paradosso messo in luce è evidente (gli sterminatori uccidono in nome di un dio che gli conferisce il potere delle armi e gli promette la vita eterna dopo la morte, lo stesso dio creato da uomini immortali che invece vogliono morire, proprio perché sanno che dopo la morte non c'è nulla). Quello del regista è un lodevole e interessante intento, il problema di fondo è la resa della pellicola che si concede troppe ingenuità e troppe falle. Non mi riferisco agli effetti speciali o alle scenografie, che sono buone, ma ai dialoghi (alcuni dei quali troppo ingenui), alla regia e alla caratterizzazione dei personaggi, superficiali e contraddittori. Ad esempio gli immortali affermano di essere scienziati e intellettuali, eppure non riescono a progredire nelle loro conoscenze e competenze nonostante dispongano di tempo illimitato, questo perché apparentemente hanno le mani impegnate da attività oziose, da lavori domestici e da bizzarri rituali di terapia collettiva. Quindi, più che un insieme di scienziati, sembrano una comune anarchica anni '70 col cervello fritto dall'LSD (con la differenza che sono tutti diventati impotenti, dato che come viene prolissamente spiegato la loro immortalità ha reso la riproduzione superflua, e quindi l'avere rapporti sessuali è considerata attività inutile... questo avrebbe un senso se l'essere umano si accoppiasse solo per riprodursi. Ma dato che evidentemente non è così, almeno non per tutti, questa premessa del film la giudico decisamente infantile, in un certo senso persino bigotta). Per di più gli immortali, nonostante abbiano tempo infinito, cultura estesa e intelligenza, non riescono a trovare un modo per distruggere la macchina dell'immortalità che loro stessi hanno costruito, mentre invece il "bruto" Zed ci riesce in cinque minuti carpendone i segreti tecnologici. Il fatto è liquidato con un dialogo in cui si afferma che in 200 anni la selzione naturale della razza umana "esterna", tra violenze e stupri selvaggi, ha evoluto la sua mente superiore, lasciando indietro gli immortali. Bah, sarà. Di fronte a certi buchi narrativi, la sospensione dell'incredulità non può fare altro che venire meno. Ed è un peccato perché il tema è tutt'altro che banale. In ogni modo, il film lo consiglierei a chiunque.
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dandy
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mercoledì 21 aprile 2021
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azzardoz.
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Fantascientifico-distopico in puro stile anni '70,sceneggiato dallo stesso regista(che interpreta un bruto).Ha il suo punto di forza nelle tematiche(a partire da un'inquietante e ambigua rivisitazione della beatitudine dopo la morte e la necessità di quest'ultima,e la visione di una classe elitaria schiacciata dalla sua stessa "perfezione")e nelle suggestioni visive psichedeliche,nonchè ovviamente nella scelta del protagonista,un Connery post-James Bond(scritturato dopo il rifiuto di Burt Reynolds) in un ruolo assai rischioso che interpreta con abnegazione(in una sequenza per passare inosservato si traveste pure da sposa!)e pronunciando forse il più basso numero di battute della sua carriera.
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Fantascientifico-distopico in puro stile anni '70,sceneggiato dallo stesso regista(che interpreta un bruto).Ha il suo punto di forza nelle tematiche(a partire da un'inquietante e ambigua rivisitazione della beatitudine dopo la morte e la necessità di quest'ultima,e la visione di una classe elitaria schiacciata dalla sua stessa "perfezione")e nelle suggestioni visive psichedeliche,nonchè ovviamente nella scelta del protagonista,un Connery post-James Bond(scritturato dopo il rifiuto di Burt Reynolds) in un ruolo assai rischioso che interpreta con abnegazione(in una sequenza per passare inosservato si traveste pure da sposa!)e pronunciando forse il più basso numero di battute della sua carriera.Ma certi limiti rimangono:rivisto oggi la filosofia hippy trascendentale di fondoè datata ,la narrazione è confusa e il ridicolo involontario fa capolino più di una volta(il costume di Zed,il test per la stimolazione sessuale,i vecchi rinnegati).Interessanti i rimandi letterari(Zarod deriva da Wizard of Oz la cui storia rispecchia quella del mondo in cui vive il protagonista).La sempre splendida Rampling(non a caso l'unica in grado di "risvegliare" Zed) è un tantino odiosa(persino più del bifido Amico)e che alla fine si innamori di Zed di botto ci si crede poco.Suggestive le ultime immagini.Girato in Irlanda con poco più di un milione di dollari,fu un insuccesso all'uscita ma bizzarro e suggestivo com'è non poteva non diventare un cult col passare degli anni.E tutto sommato lo merita,pur non essendo certo un capolavoro.
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