La commedia "politicamente scorretta" (vabbe') di Angelo Duro è monocorde, fiacca, moralista, imbarazzante. E ci fosse uno che reagisca al protagonista
di Lorenzo Ciofani La Rivista del Cinematografo
Una commedia che funziona bene al botteghino dice sempre molto dello stato delle cose, del cinema e più in generale del paese, ma c'è un equivoco: Io sono la fine del mondo non è una commedia. È una tragedia travestita da commedia, un agnellino mascherato da lupo cattivo che alza la voce per evitare di ascoltarsi, indica ipocrisie e malcostumi sentendosene assolto perché onesto e, eccoci qua, politicamente scorretto.
Un'espressione ormai completamente svuotata di senso, ridotta a spauracchio per resistere a quella cultura woke che starebbe devastando la comicità italiana e non solo (qualcuno direbbe che il mondo sta andando in un altro verso, come recita più o meno il titolo di un volume che non citiamo per non dare visibilità né indicizzazione al suo autore). [...]
di Lorenzo Ciofani, articolo completo (3417 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 15 gennaio 2025