Io sono stato a Firenze al Cinema La Compagnia in occasione della Festa dei Popoli e ho visto "Pensando ad Anna".
Non sapevo cosa aspettarmi, perchè girare un film su quel materiale storico non è affatto impresa facile nè artisticamente, nè politicamente.
Il costante rischio è quello di ricadere nel retorico o di contro nello sloganistico.
E poi per un film "impegnato" mettere in scena con immagini di qualità, attrarre uno spettatore con un buon ritmo è ormai impresa impossibile nel cinema italiano.
E devo dire: sono rimasto sbalordito.
E' un film meraviglioso, esteticamente e politicamente interessantissimo, che non sfigura se rapportato sia alla tradizione del cinema italiano sperimentale e quello politico degli anni 70, sia se confrontato con il cinema "drammatico" d'autore. Va dato innanzi tutto credito a questo film di essere un film coraggioso. In Italia, in questa amara terra che nel 2024 si è riscoperta tutta fascista nell'animo, girare un film che parla storia delle carceri, di tortura, di lotta di classe è praticamente una missione impossibile (gli anni 70 in Italia non hanno avuto ancora ad oggi alcun processo di storicizzazione). "Pensando ad Anna" riesce in questa missione, con franchezza, profondità e chiarezza di immagini e linguaggi, sapendo che potrebbe pagare pegni in termini di distribuzione.
È un film stilisticamente inaudito, che in qualche modo partendo da un approccio di etnografia performativa, passando per Brecht, e persino verso un certo Augusto Tretti va ben oltre.
E' un film, e' un documentario, e' teatro.
Ed è fatto bene, benissimo.
Senza nemmeno rendermene conto sono stato strappato alla poltrona e trascinato lungo il percorso, mi sono emozionato, ho pianto... Insomma ho vissuto l'esperienza totalizzante che soltanto il Cinema con la C maiuscola può farti vivere.
Complimenti a Pasquale Abatangelo per la lucidità, la coerenza e la forza di essere nella scena e di riattraversare gli eventi più brutali e traumatici della sua vita (e in questi tempi di "over trigger warning" per quasiasi cosa, è davvero una lezione di etica) con l'onestà di chi sa che ogni secondo di sofferenza vissuta può essere oggi esperienza e racconto per chiarire una storia nelle storie.
Credo che noi tutti abbiamo il dovere di dare una chance al film "Pensando Ad Anna" e dare una chance a noi stesse/stessi di essere aperti di mentalità e confrontarci con la Storia e con le storie narrate nel film.
Senza paura di esagerare colloco assieme a Il Terrorista di De Bosio, Todo Modo, Indagine su Un Cittadino Al Di Sopra di Ogni Sospetto di Petri, Le Mani Sulla Città di Rosi, Operación Ogro di Pontecorvo e pochi altri tra i migliori film politici italiani di sempre.
Complimenti e grazie per questo film a tutte/i: a Tomaso Aramini, Peter Zeitlinger, Tiziana De Giacomo, Luca Iervolino, Tiziano Di Sora e soprattutto a Pasquale Abatangelo.