Ritratto di un giornalista connivente della dittatura militare argentina: l'identikit di Emiliano Serra è preciso, ma si macchia un po' nel finale. In concorso al TFF 42
di Gianluca Arnone La Rivista del Cinematografo
Le voci dei desaparecidos non smettono di perseguitare i sopravvissuti. Parenti, aguzzini ed eredi sputati fuori dal buco nero della storia. E lì, di nuovo, fatalmente attratti. Non esiste cinema argentino dopo l'esperienza della dittatura militare che non sia anche faticoso processo post-trauma. La ferita continua a sanguinare, il lavoro di cucitura prosegue inesausto, nella prassi di vecchi e nuovi filmaker. Emiliano Serra, classe '75, sta in mezzo ed allora era solo bambino: la questione però non è di memoria individuale, semmai di coscienza storica collettiva. [...]
di Gianluca Arnone, articolo completo (2738 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 24 novembre 2024