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Loznitsa torna al massacro nazista del '41, con oltre 30 mila ebrei ucraini uccisi. Materiale di repertorio inedito, assemblato e restaurato: quando il cinema è l'unica arma contro il cronocidio. Special Screening a Cannes
di Valerio Sammarco La Rivista del Cinematografo
Prosegue senza battute d'arresto per Sergei Loznitsa l'incredibile lavoro di riesumazione storica-archeologica-cinematografica atto a risvegliare la memoria dall'oblio, perché "quando il passato adombra il futuro, è la voce del cinema che articola la verità".
Dopo Austerlitz, Process e State Funeral, per citare solamente tre dei suoi ultimi documentari, il cineasta ucraino (di nuovo a Cannes, in Special Screening, tre anni dopo Donbass, mentre l'anno prima era in gara con A Gentle Creature) torna a Babi Yar, fossato situato a nord-ovest di Kiev, tristemente noto perché teatro, tra il 29 e il 30 settembre 1941, di uno dei tre più grandi massacri della storia dell'Olocausto, con 33. [...]
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