Imperium

Il peggior doppiaggio della storia dei film tradotti in italiano, vergognoso e umiliante, non so chi li abbia scritturati.

Daniel Ragussis propone la vera storia di Michael German, un agente segreto che ha lavorato per sedici anni per l'FBI in missioni molto delicate. Tra queste, l'infiltrazione in un gruppo di neonazisti che programmava un attentato, in un periodo di terrore islamista.
Film che riprende in parte le dinamiche viste in un cult anni '90: American History X, mostrando peraltro maggiore maturità e credibilità, senza cadere in momenti patetici o di semi-parodia.
Ad interpretarlo Daniel Radcliffe, eterno Harry Potter del cinema in una interpretazione molto intensa.

 Ispirato ad una storia vera, questo film di Ragussis è una full immersion, vissuta a fianco del protagonista, Radcliffe, infiltratosi nel mondo USA degli oltranzisti di estrema destra, tra suprematisti bianchi, neonazisti ed aspiranti terroristi, a metà strada tra il film inchiesta ed il thriller d’azione.
Riuscita  alla perfezione l’interpretazione di Radcliffe, nella parte del quasi autistico, introverso ma empatico, agente sotto copertura dell’FBI, contornato da un cast di livello, di cui si riesce ad apprezzare la recitazione nonostante il pessimo doppiaggio italiano, in cui spicca come comprimaria Toni Collette. [+]

 Ispirato ad una storia vera, questo film di Ragussis è una full immersion, vissuta a fianco del protagonista, Radcliffe, infiltratosi nel mondo USA degli oltranzisti di estrema destra, tra suprematisti bianchi, neonazisti ed aspiranti terroristi, a metà strada tra il film inchiesta ed il thriller d’azione.
Riuscita  alla perfezione l’interpretazione di Radcliffe, nella parte del quasi autistico, introverso ma empatico, agente sotto copertura dell’FBI, contornato da un cast di livello, di cui si riesce ad apprezzare la recitazione nonostante il pessimo doppiaggio italiano, in cui spicca come comprimaria Toni Collette.  
Un po’ semplicistica, se non addirittura fuorviante, appare l’analisi finale del fenomeno sociale al centro del film, che riduce ad un mero atteggiamento psicologico, il vittimismo, le cause che spingono alcuni giovani ad arruolarsi tra le fila dei discendenti del Ku Klux Klan, come se il razzismo in America non avesse profonde radici storiche e quelle ideologie fossero il parto originale di quattro esaltati psicopatici da curare con l’amore e con qualche seduta dallo psicanalista. 
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La trama poteva anche risultare interessante, se non fosse che i doppiatori italiani sono, non scadenti... molto, moooolto di più...! sembra abbiano preso delle persone a casaccio dalla strada e gli abbiano dato un microfono in mano senza nemmeno spiegargli le basi del doppiaggio, come l'andare in sincrono con l'attore e l'intonazione adeguata alla frase e contesto.
Dopo pochi minuti avevo il latte alle ginocchia ed ho dovuto interrompere la visione.

Harry Potter si mette a fare l’infiltrato tra i neonazisti o criminali di destra, in realta’ 4 sfigati che sfilano per le strade d’america e non sanno nemmeno come si usa un fucile. Vorrei proprio sapere quale messaggio subliminale dovrebbe mandare questo film.