Suddiviso dai 5 momenti di preghiera che i muezzin fanno aleggiare sulla città di Algeri durante tutta una giornata, il film ci mostra, sotto questa onnicomprensiva patina religiosa, un'umanità crudele ed egoista che cita continuamente Allah ma compie le nefandezze più irreligiose possibili. Sulle terrazze delle case di Algeri si commettono torture, omicidi gratuiti, suicidi, vendette, si imbrogliano alcune credulone donne islamiche con consulti psico-religiosi che nascondono desideri erotici malsani (nell'episodio più boccaccesco del film), si affitta uno spazio che non si possiede, si tiene un malato mentale incatenato e chiuso in una gabbia, si imbroglia la legge favorendo una famiglia assassina (lo spiazzante episodio del poliziotto in pensione), si incontrano gruppi terroristici che nei ritagli di tempo spacciano anche droga.
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Suddiviso dai 5 momenti di preghiera che i muezzin fanno aleggiare sulla città di Algeri durante tutta una giornata, il film ci mostra, sotto questa onnicomprensiva patina religiosa, un'umanità crudele ed egoista che cita continuamente Allah ma compie le nefandezze più irreligiose possibili. Sulle terrazze delle case di Algeri si commettono torture, omicidi gratuiti, suicidi, vendette, si imbrogliano alcune credulone donne islamiche con consulti psico-religiosi che nascondono desideri erotici malsani (nell'episodio più boccaccesco del film), si affitta uno spazio che non si possiede, si tiene un malato mentale incatenato e chiuso in una gabbia, si imbroglia la legge favorendo una famiglia assassina (lo spiazzante episodio del poliziotto in pensione), si incontrano gruppi terroristici che nei ritagli di tempo spacciano anche droga.
Grande pessimismo in questo racconto a episodi, lento, calmo e lineare, raccontato con capacità di annodare bene tutti i fili narrativi. Insomma, tutto va bene sulle terrazze di Algeri: gli innocenti muoiono, i colpevoli vivono sempre meglio e i muezzin pregano cinque volte al giorno.
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