alcinemainsieme
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venerdì 30 giugno 2017
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un film italiano a basso budget di noia e comicità
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La cosa più incredibile è che questo film è stato girato nel 2010.
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La cosa più incredibile è che questo film è stato girato nel 2010. Condizione più che sufficiente per pretendere una qualità e delle riprese quantomeno di un certo livello. Anche trattandosi di un film italiano, un minimo di professionalità è da pretendere. E invece no: un flop che a guardarlo ci si vergogna.
All'inizio, tutto fa supporre che si tratta di una telenovela, quelle a basso budget: c'è la figlia con i suoi problemi, un padre burbero, una madre morta, un paesino con i suoi misteri, pettegolii ad ogni angolo di strada, e strane figure che si aggirano solo di notte (per andare dove e fare cosa, in tutto il film non verrà mai svelato: ci sono molte scene messe lì solo per far capire il "contesto" nel quale si svolgono i fatti, ma che non hanno nè senso nè coda, così, tanto per! Ne riparleremo...).
Insomma: solo col passare del tempo e delle mezz'ore, ti accorgi che si tratta di un film, e allora tutto risulta ancor meno giustificabile: non solo il tutto è fatto a basso costo, ma credo siano mancate figure importanti, quali il regista, il tecnico della fotografia, lo scenografo... I fatti si svolgono ad Alberobello, paese dei trulli, particolare che NON viene mai messo in secondo piano: ogni inquadratura centra un trullo, o un quadro che ne raffigura uno, oppure un poster o gadget turistico che ci ricorda il Paese in cui siamo; Paese al completo OSCURO sul fatto che si stanno girando le riprese per un film. Le scene "casuali", quelle che vogliono mostrare il quotidiano vivere tranquillo del Paese, son sempre le stesse: gente che esce da una messa, che cammina per strada, ignara di essere una comparsa; infatti, è possibile vedere qualche passante voltarsi verso la telecamera o verso gli attori, in maniera completamente innaturale e stupiti dalla presenza di una telecamera. In altri casi, le persone "comuni" sono inquadrate di spalle, per non far notare l'effetto "sorpresa".
Non che le scene "professionali" (quelle con gli attori veri) siano migliori: in pratica, camminano sempre, anche se devono parlare per dirsi una cosa dolce o tranquilla, o se devono sgridare qualcuno per qualcosa che ha fatto. In un ora di film, hanno già girato per l'intero Paese e fatto vedere ogni piccola insenatura; così che, nel secondo tempo, ricominciano daccapo. Solo due attori restano fermi: il prete e la governante(?) che va da lui a confessarsi. Prete che è l'unico attore accettabile del cast (e, infatti, l'unico a morire); tutti gli altri sono di una mediocrità indescrivibile (per questo, mi aspettavo si trattasse solo di una telenovela anni 70 fallita e lasciata in sospeso dopo 4 puntate): la peggiore è proprio l'attrice principale (ruolo che si intuisce dopo una bella mezz'ora di film). Se ad un certo punto le vicende stanno per catturare la tua attenzione, curioso di dove si vuole andare a parare (una sorta di Twin Peacks italiano), basta l'apparizione o le parole "recitate" dall'attrice principale ed ecco che tutta la teatralità crolla, l'immedesimazione sfuma e torni a renderti conto che è solo un film (mediocre). Una voce e una carica recitativa inferiore agli abitanti (veri!) ignari di essere comparse. Uno squallore indescrivibile.
Non è l'unica pecora nera, a essere sinceri: studiando un pò il restante cast, si capiscono gli altri difetti di questa pellicola. Una donna bionda che non si sa bene quale ruolo svolga: la si vede apparire dappertutto, spesso in motel, ma anche come aspirante poliziotta pronta a risolvere il mistero (per poi scoprire essere sè stessa la colpevole); l'amico innamorato della protagonista che ha due ruoli fondamentali: fare da zerbino alla donna che neanche lo considera/nullafacente con il suo gruppetto di amici del bar, come se fossero i liceali in cerca di gonnelle (hanno 50anni a testa: è ridicolo anche il solo modo con il quale cercano di far passare quelle scene travestite da "i ragazzi del muretto").
La storia (sebbene abbia un inizio e una fine) fa acqua da tutte le parti: ci sono persone che, solo chiedendo di poter avere la chiave che apre tutte le porte del motel con uno stratagemma al limite del ridicolo, se le vedono consegnare dal tipo della reception; tipo che, in qualche scena dopo, neanche compare più: la reception è vuota (e le chiavi rubate). Buchi e situazioni irreali che, per, fruiscono allo scopo della pellicola, per far sì che giunga alla sua conclusione (l'apoteosi dello schifo che già si ha avuto modo di assistere).
Insomma: questo film ne ha per tutti i gusti e, sebbene si identifichi quale film horror (ma state attenti: qualche scena e linguaggio è vietato ai minori!), lo riguarderò quando avrò voglia di farmi due risate. Semplicemente ripensando ad alcune scene che, come dicevo, sono messe lì, tra un ciak e l'altro, per "creare l'atmosfera": emblematico è quando la telecamera entra nella casa di una povera anziana che sta facendo bollire dell'acqua e accanto del passato di verdure in un piattino. Chi è? Cosa è? Non verrà mai svelato.
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toty bottalla
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lunedì 27 aprile 2015
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lavoro scadente che sembra amatoriale!
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Una giovane scrittrice torna nel suo paese natio per il funerale della madre morta suicida...Beh! diciamo subito che è un lavoro scadente, quasi tenero, i livelli di recitazione sono amatoriali come le riprese e i dialoghi, un thriller scolastico che non c'è bisogno di dimenticare...avviene naturalmente! Saluti.
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lauradavid
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sabato 14 aprile 2012
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buon film
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film per cinefili, appassionati di paesaggistica e colori mediterranei.
Brave le due protagoniste (Trigiante e Miconi) nel confronto con grandi attori come Gazzolo. un pò deludente il doppiaggio in alcune parti. Da vedere se affascinati dal genere.
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lauradavid
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sabato 14 aprile 2012
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buon film
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film per cinefili, appassionati di paesaggistica e colori mediterranei.
Brave le due protagoniste (Trigiante e Miconi) nel confronto con grandi attori come Gazzolo. un pò deludente il doppiaggio in alcune parti. Da vedere se affascinati dal genere.
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klaus70
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mercoledì 8 giugno 2011
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film lentino, donnine carine nude
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Pellicola che intrattiene.
Belle italiane spesso seminude
un inchino alla grande laura troschel.
carina la ragazza sexy, bella l'albergatrice, grande castelnuovo
peccato che la recitazione delle belle non sia grande
inquadrature semplici
filtro macchina da presa assente, pertanto l'effetto visivo è da telefilm, i dialoghi semplici, le musiche scarne
il ritmo lentino, inquadrature troppo lente, quasi da mano inesperte
però vedetelo se vi piacciono i vecchi telefilm italiani anni '70; lo stile è quello.
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vladimir
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giovedì 21 aprile 2011
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giusto per farsi due risate
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Un penoso tentativo di costruire un film con qualche brivido. In una Alberobello che una macchina del fumo di seconda mano vorrebbe rendere nebbiosa come Milano, si aggirano incappucciati che, invece delle classiche torce, brandiscono lampade a petrolio da giardino col manico di bambù. La stagione dovrebbe essere la primavera: ci sono fiori ovunque e gente in maniche corte e calzoncini, ma i protagonisti continuano a lamentarsi del freddo, per accendere caminetti a ogni occasione mettendo in primo piano una bella scatola di accendifuoco "Diavolina" (sponsor?). Incongruamente, ogni tanto si suona qualche taranta, con regolamentare fanciulla discinta che si agita a terra, ma senza alcuna connessione con la trama del film.
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Un penoso tentativo di costruire un film con qualche brivido. In una Alberobello che una macchina del fumo di seconda mano vorrebbe rendere nebbiosa come Milano, si aggirano incappucciati che, invece delle classiche torce, brandiscono lampade a petrolio da giardino col manico di bambù. La stagione dovrebbe essere la primavera: ci sono fiori ovunque e gente in maniche corte e calzoncini, ma i protagonisti continuano a lamentarsi del freddo, per accendere caminetti a ogni occasione mettendo in primo piano una bella scatola di accendifuoco "Diavolina" (sponsor?). Incongruamente, ogni tanto si suona qualche taranta, con regolamentare fanciulla discinta che si agita a terra, ma senza alcuna connessione con la trama del film. Pellicola davvero senza senso, accompagnata da una recitazione da filodramatica di paese (povero Nando Gazzolo, quanto era meglio leggere poesie nei Caroselli degli anni 60!). La trama, che si vorrebbe ingarbugliata, è costruita col machete, il "finale a sorpresa" è immotivato e senza alcun riferimento a fatti precedenti. Non raccontiamo la trama completa per i masochisti come noi che se lo sono sciroppato tutto.
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mariateresa68
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mercoledì 10 marzo 2010
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un buon film
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Un film chiaramente a basso costo e tutto girato in Puglia, tra trulli e riti esoterici. Bella la scenografia naturale, avvincente la storia, buone e credibili le interpretazioni. è bello vedere che bei lavori vengono realizzati anche da chi non ha molti mezzi a disposizione e non rientra nel gruppo dei soliti noti.
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