topanga
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sabato 14 luglio 2007
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un viaggio nell'anima
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finalemente un film italiano che ha un respiro universale! Una storia semplice, nera, appassionata, illuminata con colori e e luci emozionanti. Dei protagonisti bravi, un Marcello Mazzarella al meglio, Antal Nagy un ragazzo i cui occhi sinceri fanno innamorare. Ma la cosa più sorprendente è la regia. La costruzione narrativa vola sopra il tempo e lo spazio costruendo un flusso di immagini esistenziali che portano lo spettatore al cuore del protagonista di cui condividiamo l'incertezza, la voglia di esplorare, il sacrificio.
Perchè non si fanno altri film così? Ho letto che il regista ha terminato un nuovo film "Riparo" o "Anis tra di noi", speriamo di vederlo presto!
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antonio baudo
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venerdì 6 aprile 2007
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un viaggio alla radici dell'identità
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Uno dei migliori film degli ultimi anni, puro e semplice. Qusto film, mescolando i generi cinematografici in modo molto personale e originale scava nell'anima dei protagonisti e i n quella dello spettatore. Non siamo abituati a vedere film italiani così originali, di solito il livello del discorso è molto più piatto. Questo film fa sperare che la nuova genrazione sappia raccontare storie semplici in modo innovativo. Finalmente un film italiano che espande la narrazione oltre i confini angusti d i un cinema da quartiere e lo fa volare nell'inconscio. Puccioni come Lynch ha capito che il cinema ha il potere di leggere la realtà con gli occhi dell'inconscio e restituirla in modo da collegarsi ai nostri desideri più profondi.
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Uno dei migliori film degli ultimi anni, puro e semplice. Qusto film, mescolando i generi cinematografici in modo molto personale e originale scava nell'anima dei protagonisti e i n quella dello spettatore. Non siamo abituati a vedere film italiani così originali, di solito il livello del discorso è molto più piatto. Questo film fa sperare che la nuova genrazione sappia raccontare storie semplici in modo innovativo. Finalmente un film italiano che espande la narrazione oltre i confini angusti d i un cinema da quartiere e lo fa volare nell'inconscio. Puccioni come Lynch ha capito che il cinema ha il potere di leggere la realtà con gli occhi dell'inconscio e restituirla in modo da collegarsi ai nostri desideri più profondi.
Bene gli interpreti, Marcello mazzarella con il suo sguardo stanco e distaccato eppure emozioannte, Antal Nagy un ragazzo squisito, capace di incantare con la sola presenza sullo schermo, Stefania Garello, mai così brava come in questo film.
Qui negli Usa lo hanno capito e gli hanno dato il premio del pubblico e della giuria al Laifa di LA.
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raider
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giovedì 12 settembre 2002
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un road movie dell'anima
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credo che sia uno dei più interessanti film degli ultimi anni. Per me una vera rivelazione. Attraverso un linguaggio diretto ed emotivo riesce a descrivere la realtà intima e personale e quella collettiva. Al regista non interessa una trama lineare, l'elenco pedissequo degli eventi, va dritto al cuore, catturando l'impercettibile. A metà tra Wong kar wai e Tarkowski
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