Di primo acchito appare come il solito thriller con i delitti a catena dell’immancabile serial killer che miete vittime innocenti lasciando come traccia-indizio nelle grandguignolesche scene del crimine improbabili simboli esoterici. Chris Angel, tuttavia, forse per far fede al suo nome, aggiunge al plot l’elemento religioso infarcendo i dialoghi tra i vari personaggi con dotte, si fa per dire, in realtà imbarazzanti, disquisizioni, addirittura, sulla questione dell’esistenza o meno di Dio. Non contento il regista completa il quadro con il duplice dramma familiare del protagonista, il poliziotto interpretato malamente da un certo McCarthy, che ha la figlioletta moribonda in ospedale ed un giovane fratello scapestrato.
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Di primo acchito appare come il solito thriller con i delitti a catena dell’immancabile serial killer che miete vittime innocenti lasciando come traccia-indizio nelle grandguignolesche scene del crimine improbabili simboli esoterici. Chris Angel, tuttavia, forse per far fede al suo nome, aggiunge al plot l’elemento religioso infarcendo i dialoghi tra i vari personaggi con dotte, si fa per dire, in realtà imbarazzanti, disquisizioni, addirittura, sulla questione dell’esistenza o meno di Dio. Non contento il regista completa il quadro con il duplice dramma familiare del protagonista, il poliziotto interpretato malamente da un certo McCarthy, che ha la figlioletta moribonda in ospedale ed un giovane fratello scapestrato. Unica nota positiva è la presenza nel cast di un vero professionista, un caratterista di rango come Michael Ironside.
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