Il grande ruggito

Considerato il film più pericoloso mai realizzato.Può essere,ma di certo è il più incoscente mai realizzato.Il regista(che scrive,co-produce con la moglie Hedren e fa partecipare i figli inclusa la semi esordiente Melanie Griffith)vorrebbe dire al mondo che gli animali(in particolare i leoni)vanno rispettati e quindi pensa bene di strapparne una moltitudine(tra i 100 e i 150 dicono,senza contare i restanti puma,tigri,leopardi,elefanti ecc...)al loro habitat naturale riducendoli ad animali domestici???Bella mossa non c'è che dire...Poi,tolto tutto l'aver messo in serio pericolo oltre che se stesso i familiari e praticamente chiunque abbia partecipato al film(tra gli oltre 70 membri ad essere attaccati il direttore della fotografia e  futuro regista Jan De Bont scalpato e la stessa melanie Griffith quasi perse letteralmente la faccia. [+]

Considerato il film più pericoloso mai realizzato.Può essere,ma di certo è il più incoscente mai realizzato.Il regista(che scrive,co-produce con la moglie Hedren e fa partecipare i figli inclusa la semi esordiente Melanie Griffith)vorrebbe dire al mondo che gli animali(in particolare i leoni)vanno rispettati e quindi pensa bene di strapparne una moltitudine(tra i 100 e i 150 dicono,senza contare i restanti puma,tigri,leopardi,elefanti ecc...)al loro habitat naturale riducendoli ad animali domestici???Bella mossa non c'è che dire...Poi,tolto tutto l'aver messo in serio pericolo oltre che se stesso i familiari e praticamente chiunque abbia partecipato al film(tra gli oltre 70 membri ad essere attaccati il direttore della fotografia e  futuro regista Jan De Bont scalpato e la stessa melanie Griffith quasi perse letteralmente la faccia...)il risultato complessivo è null'altro che una sequela scombinata di scene(ancora oggi notevoli va detto) dove i protagonisti cercano di non farsi sbranare e/o travolgere dagli esuberanti felidi.E paradossalmente gli unici personaggi a risultare vagamente simpatici sono quelli che sparano alle fiere(ma state tranquilli,nessun animale viene ucciso realmente)mentre tutti gli altri(a partire dal protagonista/regista)li vorresti veder sbranati una cinquantina di volte minimo.E il fatto che non sia successo a dispetto degli innumerevoli incidenti ha veramente del miracoloso!Talmente sconsiderato ed irrispettoso verso ciò che vorrebbe proteggere che nemmeno il classico "erano altri tempi" basta a giustificarlo.Costato 17 milioni di dollari(e 11 anni di lavorazione,a partire dal '69)fu giustamente un flop clamoroso sia di critica che di pubblico,ma viste le premesse non poteva che diventare cult nel tempo. [-]

C'è chi lo ha disprezzato! io lo trovo uno dei bei film che abbia mai visto (ricordo l'avevo visto a età pre-scolare)lo trovo educativo, dolce, commovente. Sicuramente un film adatto per tutta la famiglia. Altro che AVATAR 1 e

Chiamarlo film è un azzardo. La sceneggiatura sembra un patchwork tenuto insieme solo dalla costante presenza di felini da circo addomesticati e obesi. Una storia talmente improbabile da andare oltre la fantascienza. La recitazione degli essere umani è di gran lunga peggiore di quella dei malcapitati animali, la scelta della colonna sonora è ridicola. Peggio di questo c'è solo "Grazie Padre Pio" di Gigione e Donatello.

Volevo solo sapere il titolo della prima canzone ke c'è all'inizio di questo film,spero ke mi risponderete

Non si tratta di un ranch in California, gli animali sono liberi (risultano provenienti dalle gabbie di uno zoo) ed il film è ambientato in Africa. Inoltre, visionando il film, si ha l'impressione che gli animali siano in tutto una trentina e non 150. Cosa significa : "carica algofiliaca di masochismo"? Non sarebbe possibile usare termini più semplici e di facile comprensione? Ma chi ha fatto questa recensione ha visto il film?

Un film ecologico, quasi un documentario. Bellissima la fotografia, ottima la regia. E i veri attori stavolta sono i felini, con l'uomo a recitare una parte secondaria. Unico nel suo genere, il messaggio a favore è ancora attuale. Nella colonna sonora, due splendide canzoni di Ivan Graziani.