Film di pregevole fattura, prodotto e diretto da Paul Newman e tratto da un testo teatrale di Paul Zindel vincitore del premio Pulitzer. Sceneggiatura impeccabile (di Alvin Sargent), splendida musica dalle tonalità malinconiche e riflessive di Maurice Jarre, recitazione intensa di Joanne Woodward.
Beatrice è una vedova con due figlie adolescenti. La casa dove vive è tenuta in un disordine totale, il patio è pieno di cartacce, la sua auto avrebbe bisogno di una bella lavata. Beatrice è una fallita e sa di esserlo, odia il mondo e cerca opportunità di riscatto che nessuno le offre. Cinica e sprezzantemente ironica, commisera se stessa e disprezza gli altri.
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Film di pregevole fattura, prodotto e diretto da Paul Newman e tratto da un testo teatrale di Paul Zindel vincitore del premio Pulitzer. Sceneggiatura impeccabile (di Alvin Sargent), splendida musica dalle tonalità malinconiche e riflessive di Maurice Jarre, recitazione intensa di Joanne Woodward.
Beatrice è una vedova con due figlie adolescenti. La casa dove vive è tenuta in un disordine totale, il patio è pieno di cartacce, la sua auto avrebbe bisogno di una bella lavata. Beatrice è una fallita e sa di esserlo, odia il mondo e cerca opportunità di riscatto che nessuno le offre. Cinica e sprezzantemente ironica, commisera se stessa e disprezza gli altri. Le sue figlie, Matilda e Ruth, non potrebbero essere più diverse. Matilda, 13 anni, è appassionata di scienze, va a scuola con il piacere di imparare cose che le rendono il mondo un'avventura affascinante, è di carattere dolce e riservato, dotata di un'intrinseca umanità che le fa vedere con favore anche gli anziani inquilini che la madre prende a pigione, quasi sempre persone malate e prossime alla morte, lasciate lì dai parenti che vogliono sbarazzarsene. Ruth, 17enne, vive tutti i problemi del suo essere teen-ager, ma è anche affetta da crisi epilettiche, forse dovute anche alla forte pressione psicologica di vivere con una madre nevrotica, narcisista ed egoista, costretta dalla mancanza di soldi ad assistere tutti questi anziani che vanno a morire in casa sua. Unica possibilità per Beatrice per rialzarsi moralmente dalla sua vita infernale è ripensare costantemente al passato, idealizzare la sua adolescenza da cheerleader e pianificare progetti importanti per realizzare i quali non ha né la determinazione né il denaro necessario. In questo contesto assolutamente negativo Matilda riesce comunque a mantenere intatto il suo ottimismo, il suo amore per la vita, il suo interesse irrefrenabile per la conoscenza. A lei è affidata la parola finale del film: "ogni atomo in me, in tutti noi, proviene dal sole, da luoghi che sono oltre i nostri sogni: gli atomi delle nostre mani, quelli dei nostri cuori. Atomo, atomo, che meravigliosa parola...No mamma, io non odio il mondo". Paul Newman ha regalato a sua figlia, che interpreta il personaggio di Matilda, un personaggio bellissimo e intenso che genera amore.
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