castelmagno
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lunedì 31 agosto 2020
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a proposito di capolavori.
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Il vostro problema è che i capolavori del cinema di destra non esistono.
Siete solo dei poveracci.
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samanta
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lunedì 18 marzo 2019
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il vero bastardo ...
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Siamo ancora nel periodo aureo di Hollywood è il film è un western di otttima fattura. La regia è di Richard Brooks uno di quei artigiani di Hollywood che ne fecero la fortuna, sceneggiatore di innumerevoli film (ebbe un Oscar) ma che non ebbe grandi riconoscimenti per la regia (3 nomination all'Oscar per La gatta sul tetto che scotta, A sangue freddo, e per l'appunto i professionisti) in una lunga carriera cinematografica (tra gli altri film: La dolce ala della giovinezza, Il figlio di Giuda, Lord Jim). Era un regista di attori che sapeva sapientemente dirigere d'altra parte diresse attori come Elisabeth Taylor, Paul Newman, Burt Lancaster a cui fece vincere un Oscar, Gene Hackman e così via.
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Siamo ancora nel periodo aureo di Hollywood è il film è un western di otttima fattura. La regia è di Richard Brooks uno di quei artigiani di Hollywood che ne fecero la fortuna, sceneggiatore di innumerevoli film (ebbe un Oscar) ma che non ebbe grandi riconoscimenti per la regia (3 nomination all'Oscar per La gatta sul tetto che scotta, A sangue freddo, e per l'appunto i professionisti) in una lunga carriera cinematografica (tra gli altri film: La dolce ala della giovinezza, Il figlio di Giuda, Lord Jim). Era un regista di attori che sapeva sapientemente dirigere d'altra parte diresse attori come Elisabeth Taylor, Paul Newman, Burt Lancaster a cui fece vincere un Oscar, Gene Hackman e così via. In questo film dirige magistralmente 4 bravissimi attori che nel Messico del 1918 dilaniato dalla Rivoluzione sono arruolati come mercenari da un ricchissimo americano Grant (Ralph Bellamy) a cui la moglie messicana Maria (Claudia Cardinale) è stata rapita da un bandito guerrigliero Raza (Jack Palance) perché la ritrovino e possibilmte uccidano il bandito, li comanda un ex ufficiale che ha anche combattuto in Messico Rico (Lee Marvin), con il compare di guerra Bill (Burt Lancater), il mercenario Hans (Robert Ryan) e Jake un nero abilissimo con l'arco, interpretato Woody Strode attore di colore che ebbe un momento di celebrità negli anni '50 e '70 (Spartacus). I 4 raggiungono dopo innumerevoli peripezie e scontri l'obiettivo, distruggono la base di Raza, prendono la donna e ritornano in USA inseguiti da Raza e i suoi uomini, ma riescono ad eliminarli tutti e a catturare ferito Raza.
Ma c''é una sorpresa: Maria era fuggita volontariamente perchè il marito con la forza l'aveva costretto a sposarlo e lei aveva dovuto abbandonare il suo fidanzato Raza. Il finale vede una nuova sorpresa: i 4 non consegnano la donna a Grant e la fanno fuggire con il suo innamorato.
E' un film di avventura e di azione ben congenato con scene di guerra ben costruite all'aria aperta, ma soprattutto con una interpretazione super dei 4 mercenari, sorretto da un dialogo intelligente, bravi anche gli altri comprimari anche se, spiace dirlo, Claudia Cardinale che non è mai stata una grande attrice appare piuttosto sottotono, certo rivaleggiare con Burt Lancaster in particolare forma è ben difficile! Richard Brooks si dimostra anche un gran sceneggiatore come si è detto per i dialoghi e le scene, direi che non c'è un momento di stasi o di troppo nello sviluppo della vicenda.
La battuta finale è entrata nella storia delle frasi più celebri dei film, quando Grant (Ralph Bellamy) vede che Rico (Lee Marvin) e i suoi compagni fanno fuggire Maria e Raza, gli dice "Lei è un bastardo" la risposta di Rico è fulminante "E' vero ma io ci sono nato , Lei si è fatto da solo!".
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dandy
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lunedì 23 aprile 2018
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i magnifici 4.
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Ottimo esempio di western "impegnato",che utilizza certe situazioni classiche(la missione a scopo di lucro,il confronto tra americani mercenari e messicani rivoluzionari e i caratteri differenti dei protagonisti[l'integerrimo Marvin;l'esagitato Lancaster,l'ascetico Stroode e il sensibile Ryan])per riflettere sul senso dell'onore e del libero arbitrio,aldilà della professionalità e delle proprie convenzioni.Senza risparmiare la classica ma non scontata critica alle atrocità commesse nel nome di una rivoluzione già persa in partenza(la sequenza dell'esecuzione delle guardie governative da parte di Raza)ma fanno da specchio a quelle commesse protagonisti,nel nome di una missione basata sull'inganno.
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Ottimo esempio di western "impegnato",che utilizza certe situazioni classiche(la missione a scopo di lucro,il confronto tra americani mercenari e messicani rivoluzionari e i caratteri differenti dei protagonisti[l'integerrimo Marvin;l'esagitato Lancaster,l'ascetico Stroode e il sensibile Ryan])per riflettere sul senso dell'onore e del libero arbitrio,aldilà della professionalità e delle proprie convenzioni.Senza risparmiare la classica ma non scontata critica alle atrocità commesse nel nome di una rivoluzione già persa in partenza(la sequenza dell'esecuzione delle guardie governative da parte di Raza)ma fanno da specchio a quelle commesse protagonisti,nel nome di una missione basata sull'inganno.Regia esemplare,e molte scene entusiasmanti(la presentazione iniziale dei 4,l'assalto al covo dei messicani,il confronto fra Dolworth e Raza[in sordina per 3/4 del film]e Chiquita).Concreto,scorrevole e appassionate ancora oggi.
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pable1964
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domenica 9 novembre 2014
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eccellente e innovativo
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Mica d'accordo sul fatto che I Professionisti sia "in attesa di un giudizio finale più onesto etc etc.."...Questo è un grande film punto e basta.Anticipa moltissime tematiche del capolavoro assoluto IL MUCCHIO SELVAGGIO(e anche un attore,il grandissimo Ryan),e se è vero che per la parte di Pike in Wild Bunch Peckinpah avrebbe voluto originariamente Lee marvin,beh, si spiegano tante cose, non che si possa considerare il capolavoro di Peckinpah un "derivativo" da questo film,però è indubbio che diverse ispirazioni il vecchio Sam deve averle prese..Il film è straordinariamente moderno,all'epoca deve essere stato innovativo, le scene d'azione, pur prive della truculenza iperrealista del Mucchio, sono girate in maniera straordinaria, con la cinepresa SOPRA l'azione e i personaggi, non c'è nulla di poco plausibile(neppure che quattro super specialisti distruggano un villaggio o che uno di loro nel finale ne abbatta sette da solo),la cura dei particolari è filologicamente perfetta(le armi,i costumi.
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Mica d'accordo sul fatto che I Professionisti sia "in attesa di un giudizio finale più onesto etc etc.."...Questo è un grande film punto e basta.Anticipa moltissime tematiche del capolavoro assoluto IL MUCCHIO SELVAGGIO(e anche un attore,il grandissimo Ryan),e se è vero che per la parte di Pike in Wild Bunch Peckinpah avrebbe voluto originariamente Lee marvin,beh, si spiegano tante cose, non che si possa considerare il capolavoro di Peckinpah un "derivativo" da questo film,però è indubbio che diverse ispirazioni il vecchio Sam deve averle prese..Il film è straordinariamente moderno,all'epoca deve essere stato innovativo, le scene d'azione, pur prive della truculenza iperrealista del Mucchio, sono girate in maniera straordinaria, con la cinepresa SOPRA l'azione e i personaggi, non c'è nulla di poco plausibile(neppure che quattro super specialisti distruggano un villaggio o che uno di loro nel finale ne abbatta sette da solo),la cura dei particolari è filologicamente perfetta(le armi,i costumi...):Poi, gli attori..se la Cardinale è, al solito, spaventosamente bella,talmente bella da metterti a disagio(ma anche bravissima,anche se nei dialoghi affidati a lei gronda la retorica,ma probabilmente è necessario,visto il carattere del personaggio>), il quartetto di attori,anzi quintetto considerato Palance, è semplicemente perfetto,anche se Lancaster si limita a riproporre il solito ghignante sbruffone di centinaia di altri suoi film(ben altra interpretazione darà nel successivo NESSUNA PIETA' PER ULZANA.altro capolavoro).Lee Marvin(da alcuni stupidamente considerato solo un attore roccioso)dà vita ad una interpretazione ricchissima di sfumature,di dubbi..E' evidente che considera Bill uno str...zo ma lo stima e ne accetta il sacrificio finale non con codardia, ma perchè sa che l'unico che potrebbe fermare da solo diversi avversari, è lui. Robert Ryan una maschera amara e disincantata, un grandissimo attore la cui espressione fa già CREPUSCOLARE da sola, a prescindere dal film..Woody Strode glaciale e senza fronzoli,l'essenza del professionista,mentre Palance è incredibilmente credibile nella parte di un rivoluzionario duro e spietato(si veda la scena dell'esecuzione sommaria dei "colorados")ma idealista e superromantico..L'unica domanda che vien da farsi è:come verranno accolti i quattro mercenari che riportano Raza e Maria al a loro paese, dai rivoluzionari di cui hanno fatto scempio??Un cenno finale per le location del film, il canyon è semplicemente spettacolare, se vinco alla lotteria lo vado a visitare!!Sperando che in questi cinquant'aani non ci abbiano costruito sopra un hotel 5 stelle
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domenico rizzi
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domenica 19 ottobre 2014
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qualcosa che vale piu' del denaro
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C’è qualcosa di omerico in questo western crepuscolare, interpretato da un cast di attori veramente unico. Ai fantastici 4 che si incaricano della missione nel Messico travagliato dalla rivoluzione - Lee Marvin (Henry “Rico” Fardan) Burt Lancaster (Bill Dollworth) Robert Ryan (Hans Ehrengard) e l’afro-americano Woody Strode (Jake Sharp) si aggiungono il “cattivo” Jack Palance (Victor Raza) e la bellissima compagna Claudia Cardinale (Maria Grant). Come nell’Iliade il re Menelao scatena una guerra con i Troiani per riprendersi la moglie Elena “rapita” da Paride, così l’attempato milionario texano Grant, interpretato da Ralph Bellamy, incarica il commando di Fardan di riportargli indietro la sposa, dietro un lauto compenso di 100.
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C’è qualcosa di omerico in questo western crepuscolare, interpretato da un cast di attori veramente unico. Ai fantastici 4 che si incaricano della missione nel Messico travagliato dalla rivoluzione - Lee Marvin (Henry “Rico” Fardan) Burt Lancaster (Bill Dollworth) Robert Ryan (Hans Ehrengard) e l’afro-americano Woody Strode (Jake Sharp) si aggiungono il “cattivo” Jack Palance (Victor Raza) e la bellissima compagna Claudia Cardinale (Maria Grant). Come nell’Iliade il re Menelao scatena una guerra con i Troiani per riprendersi la moglie Elena “rapita” da Paride, così l’attempato milionario texano Grant, interpretato da Ralph Bellamy, incarica il commando di Fardan di riportargli indietro la sposa, dietro un lauto compenso di 100.000 dollari. I 4 avventurieri sanno di dover dare battaglia al capo-guerrigliero Raza, fedele di Pancho Villa, ma organizzano alla perfezione l’assalto al suo accampamento durante una festa, facendo saltare per aria quasi tutto a suon di candelotti di dinamite e impossessandosi della fedifraga Maria. Durante il ripiegamento verso gli Stati Uniti, però, mentre Raza e i suoi uomini inseguono il gruppetto, avviene il colpo di scena del tutto inaspettato: la donna non è stata rapita dal Messicano, ma è andata spontaneamente a vivere con lui per amore, dato che i due si conoscevano da anni. A questo punto la decisione degli Americanos non è per niente facile, ma alla fine, catturato anche il guerrigliero, essi rinunciano alla ricompensa pattuita, restituendo la libertà a Raza e alla sua donna. Un film di Richard Brooks sul crepuscolo della Frontiera, fondato sugli intramontabili valori etici del vecchio West: l’onore e il rispetto valgono molto di più del denaro, un discorso che il magnate Grant, invaghito della propria potenza economica più che della moglie, non riuscirà mai a comprendere. “I professionisti”, girato nel 1966 in varie località della California e del Nevada, con alcune sequenze nella torrida Valle della Morte, ebbe 3 nomination, senza vincere alcun Oscar, ma rimane ancora oggi uno dei migliori western ambientati oltre il confine messicano, prima che certe produzioni europee facessero a pezzi, con l’esagerata insistenza di scene di massacro ed efferate crudeltà commesse da sadici “sombreros”, l’immagine tradizionale del “Mexico lindo”.
Domenico Rizzi, scrittore
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strzelecki
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lunedì 15 aprile 2013
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un film decisamente mediocre
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Un film mediocre
Il film racconta una storia ambientata nel Messico della rivoluzione zapatista come “ Giù la testa “ di Sergio Leone e “ Il mucchio selvaggio “ di Peckinpah, ma siamo ben lontani da questi modelli.
Nei due capolavori le riflessioni sulla rivoluzione nascono, oltre che dalle battute che i personaggi si scambiano, soprattutto dai fatti e da scene che apparentemente non hanno nulla a che fare con la trama del film ( come la scena iniziale in cui Rod Steiger inonda di pipì un formicaio e quella - pure iniziale, dell’altro film – in cui bambini si divertono a far torturare da formiche uno scorpione per poi bruciare vittima e carnefici in un rogo comune ) ; nel nostro film le riflessioni dei personaggi sulla rivoluzione – riflessioni anche condividibili, pur nella loro banalità – non sono supportate da fatti significativi per non dire da scene allusive.
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Un film mediocre
Il film racconta una storia ambientata nel Messico della rivoluzione zapatista come “ Giù la testa “ di Sergio Leone e “ Il mucchio selvaggio “ di Peckinpah, ma siamo ben lontani da questi modelli.
Nei due capolavori le riflessioni sulla rivoluzione nascono, oltre che dalle battute che i personaggi si scambiano, soprattutto dai fatti e da scene che apparentemente non hanno nulla a che fare con la trama del film ( come la scena iniziale in cui Rod Steiger inonda di pipì un formicaio e quella - pure iniziale, dell’altro film – in cui bambini si divertono a far torturare da formiche uno scorpione per poi bruciare vittima e carnefici in un rogo comune ) ; nel nostro film le riflessioni dei personaggi sulla rivoluzione – riflessioni anche condividibili, pur nella loro banalità – non sono supportate da fatti significativi per non dire da scene allusive.
I personaggi sono stereotipati, agiscono come marionette a cui è stato assegnato un ruolo che assolvono diligentemente, ma senza alcun pathos.
Del tutto opachi e in ombra restano per tutta la durata del film alcuni dei quattro protagonisti: il negro e il vecchio Ryan, del quale ultimo non si capisce il ruolo ( è esperto in cavalli, ma a che serve? ).
Raza fa la figura del tonto in balia dei quattro professionisti e della sua bella. Difficile credere che sia un capo rivoluzionario.
La Cardinale esibisce il suo busto e questo è tutto ciò che le si richiede.
I due veri protagonisti( interpretati da Burt Lanckaster e da Lee Marvin) amici di vecchia data, sono i meglio delineati. Ma Burt non è credibile nel suo ruolo di cinico che corre dietro ai soldi, alle donne e al wiskye e che alla fine si converte alla generosità e al disinteresse.
La storia non ha un minimo di originalità: i fatti si susseguono linearmente nella loro prevedibilità.
Un film non bello.
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o.r.
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mercoledì 22 ottobre 2008
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capolavoro del cinema di sinistra
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"I professionisti" di Richard Brooks è uno dei più grandi capolavori del cinema di sinistra. Forse solo "Il mucchio selvaggio" di Peckinpah, per restare nel genere, gli tiene testa.
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lupo prezzo
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giovedì 12 luglio 2007
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professionisti del cinema
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grandissimo western di un regista sottovalutato che invece ci ha regalato grandi film.eccellenti gli interpreti in un crescendo fino al giusto il finale. sono daccordo con tullio kezich:da leggere il suo pezzo su questo film.
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