Casco d'oro

Film elegante come pochi nella capacità di unire due anime, di reinventare ambienti e atmosfere dell’impressionismo francese, nei ritmi svelti, essenziali scanditi dalle magistrali interpretazioni della Signoret e Reggiani. Alcune immagini restano indelebili come lo smarrimento vero, nel rifugio sul fiume, degli occhi della Signoret e nell’estasi d’amore che  non contrasta con la sua forza, o la solitudine disperata di Reggiani nel ballo iniziale. Pochi altri film rivelano tale  padronanza. Casco d’oro pur se dimenticato, non ha subito l’affronto del tempo ed anzi, al pregio iniziale, ha aggiunto la patina preziosa di struggente testimonianza.

A Belleville vive la prorompente Marie, detta Casco d'oro per i suoi splendidi capelli biondi. Attrae un uomo da poco giunto nel villaggio, Manda, che così si inimica il suo fidanzato, il quale peraltro appartiene a una banda di malfattori locali. L'uomo arriva ad uccidere il suo rivale in amore ma da allora per lui, anzichè vivere una storia con Marie, cominceranno solo guai. 
Becker ci dimostra che si può morire per amore. Essere perfino condannati a morte. Per qualcuno forse, per una bionda così vale anche la pena. Una donna fatale, come Marie, che ti cambia la vita, fino a stroncartela. 

un autentico capolavoro di atmosfera:attento ai dettagli dell'epoca,lasciandoti l'impressione (se non la certezza) che il buon Becker si sia fatto un viaggio a ritroso nel tempo per carpirne l'essenza. Bello l'inizio quando Simone e Serge si incontrano, e quando fuggono e si nascondono e... potrei tranquillamente citare tutto il film. Grande la regia di un Becker superlativo. Poi c'è lei:SIMONE! di una bellezza quasi imbarazzante al punto che si fatica a guardarla negli occhi senza provare un po' di soggezione.