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Alexandre Koberidze cerca di creare un road-movie in stile minimal. Ma il tentativo frana in un film senza coerenza, in gara a Locarno
di Francesco Cianciarelli La Rivista del Cinematografo
Lisa è una giovane fotografa che, con una lettera, annuncia ai genitori la sua volontà di scomparire. Il padre, Irakli, parte alla sua ricerca accompagnato da Levani, il migliore amico di Lisa.
Alexandre Koberidze, regista georgiano, firma un lungometraggio lungo più di tre ore interamente basato su un'estetica sfacciatamente e radicalmente povera: le scene sono filmate usando il proprio cellulare, un Sony Eriksson dotato di una telecamera digitale a bassissima risoluzione, tanto che si faticano a scorgere i connotati dei volti, sostituiti da un'accozzaglia di pixel. [...]
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