Mongol

Il Gengis Kan che viene dipinto in questo stupendo affresco è un grande maestro di vita da cui prendere lezioni: chi si sognerebbe, oggi, di accettare e trattare come suoi i figli della violenza sulla propria moglie? Chi perdonerebbe il suo più acerrimo nemico? Chi si sognerebbe di dire che sono necessarie poche e chiare leggi e, soprattutto, che è assolutamente necessario rispettarle e farle poi rispettare? Ma il film va anche oltre tutto questo e si dilata in un tempo ed uno spazio che non sono più nostri ma solo dei secoli passati, si adagia su paesaggi mozzafiato fotografati da un occhio sensibile e partecipe, riuscendo a dare all’opera, da un punto di vista visivo, una profondità inaspettata ed una ricostruzione attenta sia a tutti i particolari che alle grandi scene di guerra. A questo si aggiunge un ottimo commento sonoro che affianca ed esalta molte delle sequenze che scorrono sotto i nostri occhi, ora lentamente ora freneticamente. Rimane infine in bocca un piacevolissimo gusto di onore, forza, coraggio, lealtà, tenacia, lungimiranza, amore e pazienza. Con la speranza che queste parole non siano più solo vuoti contenitori ma rappresentino ancora dei concetti di importanza fondamentale nel nostro percorso quotidiano.