MARCOS
Comicita' e drammaticita' sono i giusti termini per evidenziare il primo giovane cinema di Carlo Verdone.
Il film datato 1980 segue il successo di "Un Sacco Bello" e risultera' essere anche l'ultima fase sperimentale del regista riguardo il legame con i suoi personaggi creati negli innumerevoli sketch televisivi da lui creati. Il successivo "Borotalco" rappresentera' infatti una nuova visione filmica completamente diversa.
La struttura e' la stessa di un "Sacco Bello" ; film a ad episodi, stesso palcoscenico ma con nuovi personaggi. I nuovi sono un nevrotico pignolo e un immigrato lucano che ha qualcosa di molto chapliniano. L'unico sopravvissuto e' il personaggio di "Mimmo"parente del "Leo" di un "Sacco Bello. Quel che risulta accomunare entrambi e' la enorme difficolta' con il mondo femminile.
Per quanto riguarda la narrazione filmica il regista non rinuncia a far muovere i personaggi dentro una cornice di tempo ben limitata. Nel primo film la giornata di Ferragosto, nel secondo la giornata per le votazioni politiche.
Nel film si ride e anche di gusto, ma e' una risata anche un po' amara che forse appartiene alla vecchia e mitica commedia italiana degli anni sessanta. Non hanno qualcosa di simile la scena quasi surreale del cimitero di "Bianco Rosso e Verdone" con quella del mitico "Sorpasso" dove Gasmann dentro al cimitero cerca ancora le ragazze tedesche. Non avvertiamo la stessa presenza che un qualcosa di negativo accadra? Un qualcosa che vagamente potrebbe chiamarsi morte.
Dunque il film si ricora anche per il suo rovescio della medaglia, per il suo secondo volto forse autentico che si nasconde sotto la mole pesante della maschera comica.
Vi sono momenti o meglio dei luoghi assolutamente tristi, come l''hotel dove si muove nervosamente una fauna di personaggi frustrati e delusi dalla vita. Il regista mette in luce uno zoo umano fatto di ipocrisia e disperazione.
Ad iniziare dal triste portiere che sembra sapere gia' tutto su ogni cosa, dal dongiovanni interpetrato perfettamente da un bravo Angelo Infanti che non ha nessun pudore perl provare a conquistare una madre di famiglia che tenta di fare il possibile per non tradire il marito e infine grandiosa la figura di una prostituta che pesantemente truccata le tenta tutte per accalappiare un cliente. Memorabile e malinconica la scena del ballo.
Si ride ma si riflette molto e ci si commuove specialmente nella triste scena della morte della nonna nel seggio elettorale.
MARCOS
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