Bel film ed attori non professionisti sorprendenti e ben guidati. Si tratta della storia burrascosa ma spumeggiante di un adolescente alla ricerca di un orientamento e un senso della sua vita, Totone (Clément Faveau), che parte male, ma che non degenera mai, in una provincia francese bellissima, di vacche, di fieno, di latte e di formaggio, a tal guisa da far profumare così le parti intime di Marie-Lise, con la quale ha una vivace relazione che definirei secondo natura, aliena da complicazioni nevrotiche, tipiche delle classi più abbienti. La famiglia di Totone appare gravemente carente e deprivata: la madre non esiste (forse è morta); il padre incattivito, piccolo formaggiaio, ha un bruttissimo rapporto col figlio, non gli insegna niente, e ha il pessimo bisogno di ubriacarsi nei momenti liberi, il che lascerà, a un certo punto, Totone, solo, ulteriormente disorientato, con una sorellina da accudire, impossibilitato (ora che ha responsabilità adulte) a vivere una vita priva di preoccupazioni economiche, fatta solo di baldorie e di agiti senza pensiero.
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Bel film ed attori non professionisti sorprendenti e ben guidati. Si tratta della storia burrascosa ma spumeggiante di un adolescente alla ricerca di un orientamento e un senso della sua vita, Totone (Clément Faveau), che parte male, ma che non degenera mai, in una provincia francese bellissima, di vacche, di fieno, di latte e di formaggio, a tal guisa da far profumare così le parti intime di Marie-Lise, con la quale ha una vivace relazione che definirei secondo natura, aliena da complicazioni nevrotiche, tipiche delle classi più abbienti. La famiglia di Totone appare gravemente carente e deprivata: la madre non esiste (forse è morta); il padre incattivito, piccolo formaggiaio, ha un bruttissimo rapporto col figlio, non gli insegna niente, e ha il pessimo bisogno di ubriacarsi nei momenti liberi, il che lascerà, a un certo punto, Totone, solo, ulteriormente disorientato, con una sorellina da accudire, impossibilitato (ora che ha responsabilità adulte) a vivere una vita priva di preoccupazioni economiche, fatta solo di baldorie e di agiti senza pensiero. Riuscirà il nostro eroe a trovare il bandolo della matassa nel labirinto della sua vita, senza fare sfociare la povertà nella miseria, e senza lasciarsi tentare dall’apparente facilità di scelte pericolose? La giovinezza può essere sì dominata dall’inquietudine, dalla ribellione, ma è comunque una preziosa risorsa da non sprecare.
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