Vesper

Un fantasy distopico di Kristina Buožyt? e Bruno Samper ambientato in un mondo post apocalittico, che sembra uscito da un libro di fiabe, dove non esistono più gli animali, tranne i vermiformi, popolato soltanto da piante, alcune carnivore, e da insetti simili a micidiali blatte volanti. Ottimo il cast in cui spicca Eddie Marsan in un ruolo, che ricorda il personaggio di Fagin di Oliver Twist, di un trafficante di organi umani ed al contempo a capo di una banda di bambini di strada.
Il film è carico di allegorie, il cui significato è lasciato alla libera interpretazione dello spettatore. Si intravedono tuttavia facilmente nel racconto i simboli delle moderne civiltà iper tecnologiche, rappresentate dalle Cittadelle, che non si vedono mai ma alle quali spesso si fa riferimento nei dialoghi, in cui vive una minoranza di privilegiati e di robot umanoidi dotati di intelligenza artificiale utilizzati come schiavi al posto degli esseri umani considerati meno controllabili, e del popolo degli emarginati di ogni parte del mondo, rappresentati dai cosiddetti Pellegrini, esclusi dal benessere economico, riservato ai pochi eletti che vivono rinchiusi nelle Cittadelle, e costretti ad una vita di miseria e di vagabondaggio in territori desertificati. [+]

Un fantasy distopico di Kristina Buožyt? e Bruno Samper ambientato in un mondo post apocalittico, che sembra uscito da un libro di fiabe, dove non esistono più gli animali, tranne i vermiformi, popolato soltanto da piante, alcune carnivore, e da insetti simili a micidiali blatte volanti. Ottimo il cast in cui spicca Eddie Marsan in un ruolo, che ricorda il personaggio di Fagin di Oliver Twist, di un trafficante di organi umani ed al contempo a capo di una banda di bambini di strada.
Il film è carico di allegorie, il cui significato è lasciato alla libera interpretazione dello spettatore. Si intravedono tuttavia facilmente nel racconto i simboli delle moderne civiltà iper tecnologiche, rappresentate dalle Cittadelle, che non si vedono mai ma alle quali spesso si fa riferimento nei dialoghi, in cui vive una minoranza di privilegiati e di robot umanoidi dotati di intelligenza artificiale utilizzati come schiavi al posto degli esseri umani considerati meno controllabili, e del popolo degli emarginati di ogni parte del mondo, rappresentati dai cosiddetti Pellegrini, esclusi dal benessere economico, riservato ai pochi eletti che vivono rinchiusi nelle Cittadelle, e costretti ad una vita di miseria e di vagabondaggio in territori desertificati.
Raffaella Chapman interpreta l’eroica ragazzina che si prende cura del padre immobilizzato a letto, impersonato dal caratterista d’eccezione Richard Brake, destinata a salvare il mondo. Come un novello Prometeo donerà le armi del riscatto all’umanità schiacciata dai nuovi Dei, i padroni del capitalismo, spargendo linfa vitale da una struttura, innalzata dai Pellegrini con materiale di risulta, simile alla torre di Babele, questa volta però costruita non per dividere bensì per unire gli uomini in una palingenesi globale. Finale utopistico in linea con il tono favolistico di tutta la storia in cui diviene realtà il sogno della protagonista di realizzare un mondo libero dalla fame e dallo sfruttamento dei pochi che detengono la chiave per accedere a tutte le risorse del pianeta. [-]