3 Tage in Quiberon

Film alquanto inquietante che dilata a più riflessioni orientate ben oltre lo sguardo dell’apparente guardato perché l’inquieto che ti avvolge sottilmente non sta tanto in ciò che vedi ma nell’intenzione che scaturisce da chi ha definito ciò che decide voler essere guardato... .quello che colpisce sta dentro quell’intenzione che avvalendosi del pretesto di un omaggio a Romy Schneider ne rovescia la rappresentata simbologia con arguto e aguzzineo cinismo e con il piacere di spavalda è gratuita superficialità che pare ambire a tutt’altra valenza d’obiettivo e sublimata morfologia snaturando significazioni che vanno al di là di una storia personale che sia o non sia riferita a e spavalda come icona e mito un simbolose pur celata è resa tangibile alquanto intangibile tangibile rispetto .perchè .sublimando il linguaggio fotografico e verbale in una sintomatologia di senso che non solo non omaggia snatura Romy Shnaider .. .icona di un mito.. .ne è il pretesto ma l’intenzione nn sta nell’esaltazione di una fase che nella sua dragile circostanza assurge a pretesto per sublimarne il mito in qualcos’altro che il mito definire voler definire essere guardato di ciò che cerca nel voler essere guardato.. .intenzione nascosta che raggela