L'intrusa

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evak. lunedì 16 ottobre 2017
il cinema autoriale Valutazione 4 stelle su cinque
95%
No
5%

Di Costanzo rappresenta senza dubbio quella fetta ancora sana del cinema autoriale italiano. 
Nel suo "far cinema", nulla è surrogato nè banalmente estraniante. Neppure il titolo. Chi è "L'Intrusa"?
È il terzo estraneo (una donna con due bambini in questo caso), che si introduce in un ambiente circoscritto, chiuso.
L'ambiente è un piccolo spazio dove bambini e adulti prendono respiro dal degrado e dalla violenza. Raccolgono felicità che non conoscono e distrazioni che fanno crescere speranze e insinuano sogni. L'Intrusa è lei, Maria, una donna con due figli. La colpa: essere moglie ed essere figli di un malavitoso. [+]

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flyanto lunedì 2 ottobre 2017
tre intensi personaggi femminili Valutazione 4 stelle su cinque
91%
No
9%

 Dopo "L'Intervallo" ritorna felicemente nelle sale cinematografiche il regista Leonardo Di Costanzo con "L'Intrusa, un altro film profondamente drammatico trattante un tema sociale.

La vicenda è ambientata nella periferia di Napoli e, più precisamente, in un fatiscente centro di accoglienza dove alcuni volontari ospitano dei bambini del quartiere dopo la scuola. [+]

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angeloumana domenica 1 ottobre 2017
le caste degli ultimi Valutazione 4 stelle su cinque
71%
No
29%

 Sembrerebbe avviarsi come una storia a lieto fine questo film, dove tutti finiscano per capirsi e accettarsi: c'è l'assennata e riflessiva Giovanna (Raffaella Giordano, vago accento franscese? Ma forse è solo torinese, andatura elegante da danzatrice quale è) che può garantire perché tutto vada bene, “vede” gli altri e li riconosce. Gestisce assumendosene le responsabilità la così chiamata Masseria insieme a umili altri collaboratori volontari, ci vanno i bambini come a un doposcuola, la scuola stessa glieli manda. Figli di famiglie per tanti versi problematiche, gente di una qualsiasi periferia (tutti gli attori sono cittadini napoletani qualunque, la parlata è del luogo e con sottotitoli), bambini che giocano e si formano, litigano ma si abituano a una socialità forse migliore di quella dell'ambiente in cui vivono, non stanno più “per strada”. [+]

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maurizio.meres domenica 1 ottobre 2017
giovanna Valutazione 4 stelle su cinque
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Giovanna,una delle tante donne che in Italia cercano di sconfiggere ogni pregiudizio sociale nei confronti di quei bambini che senza volerlo crescono in un ambiente violento,sono quelle famiglie che in un processo generazionale fa sì che tutte le generazioni continuino  nel delinquenziale in una corporazione senza fine.
Lei vuole spezzare questo processo ma deve fare i conti con istituzioni schematiche e senza una logica umana di comprensione,con genitori paurosi giustamente,della vicinanza di questi bambini,di queste persone fortunatamente c'è ne sono molte ma mai abbastanza,lottano,si sacrificano senza avere nulla ma l'amore per il prossimo è talmente forte che ogni sofferenza è ripagata vedendo appunto la crescita di quei bambini in un ambiente sano. [+]

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zarar venerdì 6 ottobre 2017
c'è sempre un escluso più escluso degli altri Valutazione 4 stelle su cinque
100%
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   Bel film sobrio, secco, duro, senza alcuna concessione al sentimentalismo. Tutto giocato sulle due co-protagoniste che si fronteggiano, Maria, la giovane moglie di un camorrista assassino e Giovanna, una matura signora che gestisce un centro ricreativo per bambini svantaggiati nella degradata periferia napoletana. Giovanna, rispondendo ad una richiesta d’aiuto di Maria, che si è dichiarata abbandonata e in mezzo ad una strada, ha ospitato la ragazza e i suoi due bambini (un lattante e una ragazzina) in una casupola del complesso, ignorando che la donna ha portato con sé di nascosto il marito latitante. [+]

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goldy lunedì 2 ottobre 2017
ma non si progredisce mai? Valutazione 4 stelle su cinque
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Singolare l'affinità tematica e Ll'ambientazione molto simile a L'Equilibrio Ambedue i film usciti in contemporanea nelle sale. Trattano dei risvolti e delle ricadute che la malavita, organizzata provoca su figli e comunità intere .Ed è sempre un eroe o un'eroina solitaria che si fa carico di una qualche iniziativa. Sempre soli, senza che nessuna autorità o istituzione nè civile, nè religiosa si dimostri disposta a spalleeggiare adeguatamente le persone sul campo. Ambedue i due film hanno la stessa asciuttezza narrativa, nulla concede all'emotività con l'intento di additare l'incapacità non solo delle istituzioni ma anche di tutti noi cittadini incapacii ad affrontare i problemi con la necessaria competenza. [+]

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venerdì 6 ottobre 2017
c'è sempre un escluso più escluso degli altri Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
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Bel film sobrio, secco, duro, senza alcuna concessione al sentimentalismo. Tutto giocato sulle due co-protagoniste che si fronteggiano, Maria, la giovane moglie di un camorrista assassino e Giovanna, una matura signora che gestisce un centro ricreativo per bambini svantaggiati nella degradata periferia napoletana. Giovanna, rispondendo ad una richiesta d’aiuto di Maria, che si è dichiarata abbandonata e in mezzo ad una strada, ha ospitato la ragazza e i suoi due bambini (un lattante e una ragazzina) in una casupola del complesso, ignorando che la donna ha portato con sé di nascosto il marito latitante. Quando l’uomo verrà scoperto e arrestato, ci aspettiamo di veder scomparire tutta la famiglia, ma non è così. [+]

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stefano capasso venerdì 21 ottobre 2022
un dilemma etico e morale Valutazione 3 stelle su cinque
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Nella periferia di Napoli, Giovanna ha creato un centro di accoglienza per bambini svantaggiati, accoglie famiglie che sono in difficoltà e ai margini del tessuto sociale. La solidità della comunità, tuttavia, viene sconvolta quando una donna, Maria, con i suoi due bambini arriva a chiedere asilo; e con le porterà di nascosto il marito camorrista, che si nasconde dopo un omicidio.
Leonardo Di Costanzo solleva un dilemma etico e morale. Fin dove è giusto spingersi nel perseguire un intento di solidarietà quando questo mette in pericolo una comunità che ha delle sue regole non scritte e che grazie a queste ha trovato il suo equilibrio?
Il punto è che tutti sono “svantaggiati”, i bambini, le famiglie, e la stessa famiglia appartenente ai clan. [+]

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