Irpinia Mon Amour

… e pelli umane, fluttuanti, sopravvissute, ancora fresche delle loro sofferenze … e le pietre … le pietre bruciate, le pietre esplose e le anonime capigliature. Tutto si ripeterà, avremo diecimila gradi sulla terra, diecimila soli si dirà, brucerà l’asfalto, regnerà un profondo disordine, un’intera città sarà sollevata da terra e ricadrà in cenere e vegetazioni nuove sorgeranno dalla sabbia. Hiroshima Mon Amour

Venerdì scorso ho visto Irpinia mon amour. Ero un pò scettica perché temevo che il film seguisse un po’ la tendenza degli ultimi anni di promozione dell“Irpinia felix “ e invece, man mano che le scene si susseguivano e si intrecciavano, presentando la storia vera di Irpini, attori non professionisti e bravissimi, prendevo coscienza del suo valore cinematografico e sociale. [+]

… e pelli umane, fluttuanti, sopravvissute, ancora fresche delle loro sofferenze … e le pietre … le pietre bruciate, le pietre esplose e le anonime capigliature. Tutto si ripeterà, avremo diecimila gradi sulla terra, diecimila soli si dirà, brucerà l’asfalto, regnerà un profondo disordine, un’intera città sarà sollevata da terra e ricadrà in cenere e vegetazioni nuove sorgeranno dalla sabbia. Hiroshima Mon Amour

Venerdì scorso ho visto Irpinia mon amour. Ero un pò scettica perché temevo che il film seguisse un po’ la tendenza degli ultimi anni di promozione dell“Irpinia felix “ e invece, man mano che le scene si susseguivano e si intrecciavano, presentando la storia vera di Irpini, attori non professionisti e bravissimi, prendevo coscienza del suo valore cinematografico e sociale.
Protagonista è L’irpinia che, con i suoi paesaggi naturalistici, paesi spopolati, i suoi terrazzi panoramici e la sua lingua diretta ed espressiva, si presta benissimo al linguaggio cinematografico. Un susseguirsi di riflessioni, rimandi cinematografici, momenti ironici e drammatici; Il Don Quijote contemporaneo sfida le pale eoliche, mentre dei ragazzi provano a far politica nella piazza desolata sotto il ghigno del politico sul cartello pubblicitario che dice “vota la storia” ( perché noi votiamo la storia, attraverso la staffetta dei politici locali). Le pietre, le pietre di Hiroshima, dell’Afghanistan e del terremoto dell’80… Il sequestro di “X”, ricordo nostalgico(?) e parodistico delle br locali, i briganti, che fallisce comicamente perché i militanti non hanno né la coscienza politica delle br degli anni ‘70 né la rete organizzativa dei briganti dell’800. Isolati e privi di una vera motivazione, finiscono a giocare a tresette con detenuto. Bravissimo il suicida, giovane irpino disoccupato, depresso e apatico (di cui neanche Sant’Amato se ne cura), Luigi Capone, Roberto- Buglione- De Filippis, bellissima Cinzia e simpaticissima la mamma di Roberto. Mi ha colpito particolarmente l’espressività di Daniele Cipriano…Sicuramente il pathos e la pietas con cui ho visto il film dipendono anche dal fatto che io sono Irpina e che quindi ho riconosciuto il conosciuto e il comune sentire che si chiama insofferenza dello stare.