Il West ti va stretto, amico... è arrivato Alleluja |
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Un film di Giuliano Carnimeo.
Con George Hilton, Umberto D'Orsi, Paolo Gozlino, Agata Flori, Attilio Dottesio.
continua»
Western,
durata 92 min.
- Italia 1972.
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Tra Spaghetti e Fagioli Western
di Johnny la FainaFeedback: 0 |
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sabato 19 novembre 2005 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ormai comparso sulla scena il pistolero Trinità, nei primi anni Settanta il Western made in Italy va incontro ad una fase di progressiva degenerazione comico-farsesca e il regista barese Giuliano Carnimeo, sempre celato dietro lo pseudonimo yankee Anthony Ascott, ne è uno dei maggiori e più abili interpreti. Dopo aver debuttato nel '68 con due film seri e aver innalzato agli onori del cinema cult il mito di Sartana (interpretato da Gianni Garko), sottratto nel ’69 a Gianfranco Parolini (che preferì divertirsi con Sabata-Van Cleef), Carnimeo investe tutto sull’ormai celebre attore uruguayano George Hilton con il quale aveva già girato i western Il momento di uccidere (’68) e C’è Sartana…vendi la pistola e comprati la bara (’70), in cui Hilton prese per una volta il posto di Garko nei panni dell’infallibile gambler nerovestito. Dopo il primo film con l’originale personaggio Alleluja (Testa t’ammazzo, croce…sei morto, mi chiamano Alleluja, 1971), Carnimeo trattiene sul set Hilton grossomodo con lo stesso cast e realizza Il West ti va stretto, amico…è arrivato Alleluja (’72). Il film, benché carico di anacronismi storico-contestuali e di situazioni poco credibili, è girato con molto mestiere e con un ritmo senz’altro più sostenibile che in altri film del genere. La caratterizzazione dei personaggi, nella sua demenziale veste comico-farsesca, è straordinaria perché sottomessa esclusivamente ad una logica che non è soltanto quella del film in sé, bensì di un intero genere cinematografico che sta camminando sul viale del tramonto. Nel West ormai si fa tutto e c’è di tutto. Il West è sempre più stretto perché ci sono i soldati di un imperatore morto e sepolto (il 16 giugno 1868 Massimiliano è già un lontano ricordo per il Messico, vero Mister Ascott?), rivoluzionari instancabili, pistoleri tonti quanto spietati che parlano in romanesco, barese, siciliano, il “commenda” milanese che vuole ottenere i diritti di sfruttamento della ferrovia (altro che il paralitico Morton in C’era una volta il West…), il rigattiere marpione, il coriaceo scozzese (Lincoln Tate) con la bella e intrigante Agata Flori al seguito. Tutti e tutto corrono intorno al Niño Indio, una statuetta sacra che convincerà gli indios a combattere dalla parte di chi la troverà. Così, di mano in mano, tra ridicolezze e scazzottate, Alleluja riuscirà a consegnare la statuetta al cacicco indio per conto dell’indefesso generale Ramírez che, come sempre, pagherà il disturbo in…cambiali della revolución!
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