La bella preda

Nonostante che la storia sia ambientata nel Far West, è bene mettere subito in chiaro che non si tratta affatto di un film western; chi dovesse vederlo con questa aspettativa ne resterebbe immancabilmente deluso.
Viceversa siamo di fronte ad una commedia, francamente non eccezionale.
La storia è tutto sommato abbastanza banale; l'ambientazione per quanto insolita ed originale per un film di questo genere, in realtà non conferisce alcun valore aggiunto.
La narrazione avviene seguendo la tecnica, sempre apprezzabile, del racconto di fatti del passato da parte di vecchi superstiti dell'epoca, fino all'incontro con la ormai anziana protagonista di quegli stessi fatti, interpretata dalla bella e brava Yvonne De Carlo. [+]

Nonostante che la storia sia ambientata nel Far West, è bene mettere subito in chiaro che non si tratta affatto di un film western; chi dovesse vederlo con questa aspettativa ne resterebbe immancabilmente deluso.
Viceversa siamo di fronte ad una commedia, francamente non eccezionale.
La storia è tutto sommato abbastanza banale; l'ambientazione per quanto insolita ed originale per un film di questo genere, in realtà non conferisce alcun valore aggiunto.
La narrazione avviene seguendo la tecnica, sempre apprezzabile, del racconto di fatti del passato da parte di vecchi superstiti dell'epoca, fino all'incontro con la ormai anziana protagonista di quegli stessi fatti, interpretata dalla bella e brava Yvonne De Carlo.
Proprio la De Carlo è la migliore in scena: la pellicola le è costruita addosso in modo da esaltarne le qualità di attrice, cantante e ballerina; operazione che riesce con successo. Le esibizioni della protagonista restano in effetti le parti migliori del film.
Sempre gradevole la presenza sullo schermo di Charles Coburn, nel suo collaudato ruolo di vecchio autoritario, ma bonario, che l'esperto attore recita con la consueta bravura e con altrettanta innegabile simpatia. I due attori nei ruoli dei pretendenti, innamorati della De Carlo, fanno la loro parte onestamente, senza farsi ricordare. 
La storia non decolla mai, a causa di una sceneggiatura ripetitiva, piatta e senza spunti meritevoli di nota; solo la durata contenuta della pellicola evita che la noia diventi realmente insopportabile per lo spettatore.

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