I viaggiatori |
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Un film di Ludovico Di Martino.
Con Fabrizio Gifuni, Vanessa Scalera, Matteo Schiavone, Fabio Bizzarro.
continua»
Avventura,
durata 102 min.
- Italia 2022.
MYMONETRO
I viaggiatori
valutazione media:
3,00
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I Viaggiatori un film da vedere!di Silvia7Feedback: |
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mercoledì 22 marzo 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
I VIAGGIATORI di LUDOVICO DI MARTINO
Un inizio coinvolgente, suscita da subito la curiosità dello spettatore, ansiosi di provare ad intuire il seguito del film, si cerca di prevedere quali saranno i temi portanti, ci si ritrova, ben presto, costretti ad abbandonare l’ ansia di volerlo catalogare come film di fantascienza, di guerra, di avventura e ci si ritrova travolti da forti emozioni, con sempre maggiore chiarezza vengono tracciate nitide pennellate a tinte vivaci per andare a comporre con ritmo crescente una opera che si rivelerà colma di passione e di entusiasmo. Un film complesso, che non a tutti è dato capire, solo chi riesce ad avere uno sguardo di insieme può recepire e godere della sua poliedrica composizione e coglierne la completezza. Per chi si trova immerso, suo malgrado, nella propria individualità, concentrato sulla propria specializzazione, teso a individuare un modello univoco, non ne saprà cogliere la bellezza, la profondità, il messaggio. E’ un film corale, dove a nessuno è dato di emergere individualmente per poter affermare il proprio ego. La molla che fa scattare i ragazzi e li porta ad intraprendere il viaggio nel tempo è la forte amicizia che li lega, un sentimento cristallino, espresso da gesti semplici, capace di andare oltre ai comportamenti aggressivi di Max, divenuto un ragazzo scontroso e intrattabile in seguito alla scomparsa del fratello. Il rapporto tra i fratelli va dritto al cuore, l’elaborazione e il superamento del lutto coinvolgono lo spettatore e vanno a toccare quel dolore profondo che ognuno di noi ha vissuto almeno una volta nella propria vita e che giace per lo più irrisolto nei meandri della nostra anima. I temi dell’amicizia e del rapporto tra i fratelli sarebbero già potuti essere sufficienti per essere la trama portante del film, vengono invece ad essere le motivazioni esistenziali e profonde che spingono i ragazzi a sfidare l’impossibile, disposti a mettere a repentaglio le loro giovani vite pur di salvare la vita di Beo e per salvare il mondo intero da una catastrofe che ne avrebbe provocato la distruzione.
Il momento storico che viviamo ci trova di fronte a questa calamità incombente che fino al momento in cui questo film è stato scritto sembrava irreale e di pura fantasia, si concentrava su una rievocazione storica, con la convinzione di fare memoria di un passato che si credeva relegato a un preciso momento tragico, quello delle leggi razziali, del fascismo, della guerra. Oggi il monito è reale, ci risulta chiaro ed inequivocabile. (Le immagini che la cronaca attuale ci pone davanti quotidianamente non dovrebbero lasciarci come inermi spettatori)
Il forte contrasto, ben rappresentato tra le persone ben vestite secondo la moda dell’epoca, che vivono tranquilli tra routine quotidiana e divertimenti e gli squadristi fascisti che imperversano violenti ed arroganti, volti alla conquista del potere, nella Roma del 1939, viene colto solo dai giovani protagonisti del film. Un contrasto acuito dalle immagini dei sorrisi ebeti e indifferenti di coloro che si soffermano a guardare le caricature stereotipate e le scritte poste sui volantini che annunciano l’imposizione delle leggi razziali, i giovani protagonisti riusciranno a coinvolgere un gruppetto di adulti per impedire i piani criminali di colui che vorrebbe dominare il mondo e riusciranno a raggiungere il loro obiettivo grazie a rocamboleschi combattimenti.
Lo spettatore che si trova catapultato nel passato, in un momento storico tragico, si sentirà parte di questo scontro, si lascerà coinvolgere? Le pur poche nozioni di meccanica quantistica che abbiamo ci consentono di capire così come ci suggerisce il film che il passato non si può cambiare ma il presente? Il linguaggio che volutamente fa riferimento ai videogiochi facilita il giovane pubblico a penetrare nella storia, attratti da effetti speciali spettacolari se ne resta conquistati, attoniti e i nostri sensi intorpiditi, sollecitati, si risvegliano, la strepitosa colonna sonora ci accompagna, ci guida, ad un ritmo sostenuto, privo di pause e di cali di tensione Con la stessa delicatezza con cui viene affrontato il tema della morte, si tocca quello della omosessualità, per chi fino ad ora nutriva perplessità o contrarietà sull’argomento, ne uscirà addolcito e più comprensivo, per la tenerezza che, priva di elementi scabrosi, conquista lo spettatore.
La complessa articolazione dei molteplici temi affrontati, le forti emozioni che vengono suscitate sono intercalate da momenti di grande ironia, da irresistibili risate, da amabili immagini bucoliche di giardini incantati , elementi che donano ai temi più complessi una imprevedibile leggerezza e contribuiscono a definire la forma corale del film.
Il film dei Viaggiatori ci abbraccia, circonda tutta la nostra vita, pone interrogativi, ci chiama ad entrare in gioco, a non restare impassibili spettatori privi di un ruolo.
Quel processo di identificazione in un determinato personaggio che più volte nel passato abbiamo sperimentato in film già visti, nei Viaggiatori si presenta all’individuo persona - versus collettività Veniamo interpellati attraverso vibrazioni crescenti delle nostre corde più profonde ad agire, a prendere posizione, a far prevalere il bene, la vita, l’amicizia, la tenerezza, la libertà, la collaborazione, ad avviare un processo di trasformazione personale, coinvolgente, trascinante, appassionante, entusiasmante.
Non è il forte sentimento o il dolore profondo a cambiarci ma è la capacità di lasciarsi trasformare di individuare quella collettività che intende unirsi per agire, chi percorre il cammino da solo avvalendosi degli altri solo come uno scialbo contorno si ritroverà a cercare l’individuo emergente che prenderà il comando e lo dominerà - l’aguzzino.
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