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Il film parte con un'idea magnifica: i due si svegliano e non c'è nessuno... E poco a poco ci accorgiamo che quest'idea, ahimé, era l'unica! Tutto si svolge in un continuo viaggio alla ricerca di qualcuno, in cui molteplici piani di lettura si alternano, si sovrappongono, si confondono: il documentario sull'Islanda (bellissima), la poesia, il dramma esistenziale dell'uomo solo nel proprio essere, l'incomprensione all'interno della coppia, la crisi mistica, ecc... Tutto è metaforico: la solitudine, il ciclo-non ciclo del giorno uguale alla notte, la macchina fotografica senza rullino per fotografare un mondo in cui nessuno potrà vedere quelle foto, che nessuno potrà sviluppare, il consumismo, l'impotenza dell'uomo difronte alla natura. L'unico piano di lettura che manca è proprio quello fantascientifico! Infatti, vi risparmio la fatica, nulla viene spiegato.
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