Fortezza Bastiani |
||||||||||||
Un film di Michele Mellara, Alessandro Rossi (II).
Con Francesca Magrefi, Giuseppe Gandini, Duccio Giordano, Denis Fasolo, Chiara Francini
Drammatico,
durata 110 min.
- Italia 2002.
|
||||||||||||
|
||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bologna non è Hollywood...
di Tenente DrogoFeedback: |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
giovedì 7 novembre 2002 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bologna non è Hollywood. Finalmente qualcuno che ha il coraggio di parlare male della Dotta ! Film dalla parte degli studenti fuori sede, fa a pezzettini i luoghi comuni sulla ‘Bologna da Mangiare’. Se cercate Balanzone od un piatto di tortellini in brodo, avete sbagliato viaggio e non potete neanche protestare presso ‘SOS Consumatori’. Inutile gridare contro gli stereotipi, nessuno vi sentirà. Anche l’ università più vecchia del mondo ne esce con le ossa rotte. In una città di provincia che si crede una metropoli, non c’ è posto per i diversi. In questa Legione Straniera della Bassa troviamo di tutto: il fuoricorso ciccione che si realizza lavorando nei rifiuti collezionando sveglie, la matematica che sogna di fare la maestrina ma poi si fa raccomandare per fare il dottorato negli States, il ricercatore di Caserta che vive le solite delusioni dell’ immigrato meridionale, l’ assistente sociale che ha la fortuna di vivere un rapporto reale con un ragazzo down, l’ attore teatrale argentino che scappa a Barcellona appena si innamora di una ragazza di Bologna. A differenza del libro di Buzzati, qui i ragazzi i tartari cercano di combatterli tutti i giorni: i baroni universitari che non vanno ai ricevimenti, i raccomandati, la padrona di casa che si fa pagare in nero. Qui i portici più lunghi del mondo non si vedono, anzi non ti fanno vedere il cielo. L’ unica torre che si vede non è quella della famiglia ghibellina degli Asinelli o dei Garisenda, ma quella fatta con i tubi Innocenti nel terribile spettacolo dello pseudo-attore tifoso del Racing. Questo non è un ‘tagliatelle-western’: non ci sono buoni e cattivi. O meglio se la Bologna-Bene fa la parte della cattiva, l’ eterogenea truppa di fuori sede non sono i buoni. Non hanno il coraggio del Tenete Drogo, questi non muoiono aspettando i Tartari. D’ altronde non è colpa loro se il 77 non l’ hanno fatto e per loro il 69 è meglio del 68. Infatti alla fine quasi tutti scappano: a Barcellona, a Seattle, a Boston, dalle loro delusioni, dai loro sogni sfuocati. Il vero Tenente Drogo è il vecchio professore (una partecipazione straordinaria di Felice Andreasi) che legge Victor Hugo e muore nel suo letto di campagna. Dopo aver spiegato ai suoi alunni perché le strade intorno all’ Arc du Triomphe sono così larghe…
[+] lascia un commento a tenente drogo »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||