Venerdì 13: capitolo finale

Trasportato nell'obitorio di un ospedale di contea, il sadico killer Jason Voorhees si risveglia uccidendo i medici e poi si dirige verso i boschi di Crystal Lake. Proprio li, vicino alla dimora di una famiglia, si stanziano dei giovani ragazzi in cerca di un weekend di divertimento. E quando Jason giunge a Crystal Lake la catena di omicidi ricomincia. Nel terzo film della serie(che tentava di rinnovarsi in 3D) Jason Voorhees veniva apparentemente ucciso. Non contenti, i produttori della serie hanno deciso per la quarta volta di rianimare il corpo di Jason facendogli commettere ancora altri innumerevoli omicidi. Abbandona la saga anche l'ex regista dei precedenti sequel Steve Miner e cede la regia a Joseph Zito. La pellicola comincia con un mix in stile flashback degli omicidi dei primi tre film di Venerdì 13 non preoccupandosi se i personaggi sono morti o sopravvissuti. Questo 'collage' ha un certo stile trash ma dopo i primi cinque minuti e con l'arrivo dei ragazzi al Crystal Lake sembra davvero che di elementi di originalità, nell'intera serie, non ve ne siano presenti. Questo Capitolo Finale(seguito poi da altri cinque film) si fa apprezzare soprattutto per scenografie ed epilogo finale piuttosto che trama, personaggi e omicidi vari. Questi tre elementi non sono altro che le componenti di routine della serie, ripresentate con diversi attori in tutti i film della serie. E' anche vero che all'epoca(ma anche oggi) Venerdì 13 era il tipico horror del filone giovanilistico ma più che gli improbabili ragazzotti sempre uccisi si apprezza di più Jason Voorhees e il suo terrificante make-up(stavolta perfetto e dove la faccia viene mostrata completamente, non senza tralasciare anche la maschera da hockey). Un capitolo della serie discreto. Tra i giovani uccisi, si nota l'attore Crispin Glover in uno dei primi ruoli della sua carriera. Seguito da Venerdì 13: Il Terrore Continua.