renato corriero
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sabato 25 ottobre 2008
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non esageriamo!
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D'accordo, c'è pochissimo Collodi! Però eravamo nel 1940 e solo al 2° lungometraggio a disegni animati, epoca in cui un film d'animazione era difficile che potesse durare più di un'ora e mezza; quindi sarebbe stato impossibile riportare in film l'intero romanzo di Collodi! Comunque, preso in stesso e dimenticando l'originale lo ritengo uno dei più bei films di Walt Disney ed a disegni animati in genere! Basta solo vedere bene la sequenza iniziale del negozio di Geppetto (trasportato per l'occasione dalla Toscana alla Val Gardena ma non dimentichiamo comunque che Walt Disney era americano!)con tutti quei meravigliori orologi e carillons! E che dire poi del gattino Figaro e del simpaticissimo Grillo Parlante!?
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basil
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mercoledì 19 agosto 2009
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addirittura...
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Non riesco a concepire come si possa affermare che Pinocchio di Walt Disney sia inguardabile. Naturalmente non è interamente fedele all'originale collodiano e se ne scosta moltissimo nei passaggi logici e nei personaggi principali, nonché in quelli di contorno, ma mentre il romanzo di Collodi e il suo noioso moralismo resteranno relegati per sempre nell'Italia post-Risorgimentale, il Pinocchio di Disney resterà sempre un film (e un racconto) attualissimo, per merito sopratutto di quella serie di geniali cambiamenti, operata dagli ottimi sceneggiatori. Cito un esempio in particolare: nell'originale, il Gatto e la Volpe convincevano Pinocchio a seppellire le sue monete nel Campo dei Miracoli con il pretesto di farlo diventare straricco; nella versione Disney, i due bricconi lo convincono a marinare per spingerlo a diventare attore (vendendolo a un cattivissimo Mangiafoco) con la promessa di facili guadagni e di una vita senza problemi.
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Non riesco a concepire come si possa affermare che Pinocchio di Walt Disney sia inguardabile. Naturalmente non è interamente fedele all'originale collodiano e se ne scosta moltissimo nei passaggi logici e nei personaggi principali, nonché in quelli di contorno, ma mentre il romanzo di Collodi e il suo noioso moralismo resteranno relegati per sempre nell'Italia post-Risorgimentale, il Pinocchio di Disney resterà sempre un film (e un racconto) attualissimo, per merito sopratutto di quella serie di geniali cambiamenti, operata dagli ottimi sceneggiatori. Cito un esempio in particolare: nell'originale, il Gatto e la Volpe convincevano Pinocchio a seppellire le sue monete nel Campo dei Miracoli con il pretesto di farlo diventare straricco; nella versione Disney, i due bricconi lo convincono a marinare per spingerlo a diventare attore (vendendolo a un cattivissimo Mangiafoco) con la promessa di facili guadagni e di una vita senza problemi. Finito nelle mani del malvagio burattinaio, il povero Pinocchio rimane imprigionato da quella vita che gli era stata dipinta rose e fiori, senza più rivedere il suo babbo (metafora di molti attori dell'epoca come adesso prigionieri di contratti di ferro, che malgestiscono la propria vita privata e rinunziano alla famiglia per il lavoro).... per attualità vince Disney, mi sembra. E il paese dei Balocchi versione Disney è un luogo di perdizione molto più vero e reale del luna-park collodiano dove l'unica colpa dei fanciulli è avere in uggia lo studio. In Disney, abbiamo della vera gioventù bruciata, bambini che fumano e non hanno remore ad ubriacarsi, un'infelice profezia di quello a cui stiamo assistendo oggi. Pinocchio della Disney è quindi un classico e ha ancora molto da dirci, e non va condannato solo perchè manca di fedeltà a Collodi.
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