Fievel conquista il West

Il sequel di "Fievel sbarca in America" non è certamente all'altezza del predecessore,ma non per questo è da buttar via.Il tono si fa più infantile,il mito della frontiera è affrontato in maniera esile e scontata,e i rimandi alla tradizione cinematografica si sprecano(a partire da Leone e Eastwood),ma per i più piccoli il divertimento c'è di sicuro.E i personaggi sono sempre simpatici:ritorna il gatto Tigre,più gigione che mai(divertente l'addestramento per farlo diventare "cane").Carino il breve numeretto nel deserto sulle note di "Rawhyde".Per spettatori dai 10 anni in giù andrà più che bene. [+]

Il sequel di "Fievel sbarca in America" non è certamente all'altezza del predecessore,ma non per questo è da buttar via.Il tono si fa più infantile,il mito della frontiera è affrontato in maniera esile e scontata,e i rimandi alla tradizione cinematografica si sprecano(a partire da Leone e Eastwood),ma per i più piccoli il divertimento c'è di sicuro.E i personaggi sono sempre simpatici:ritorna il gatto Tigre,più gigione che mai(divertente l'addestramento per farlo diventare "cane").Carino il breve numeretto nel deserto sulle note di "Rawhyde".Per spettatori dai 10 anni in giù andrà più che bene.
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Non contenti di New York, al famiglia di topi del precedente episodio, si traferisce nel West, dove un gatto sfruttatore ne vuole fare carne per "topoburger". Sequel immancabile, del film diretto da Don Bluth nel 1986. Effettivamente pur essendo passato del tempo dal primo (5 anni!), nè vale la pena, sia dal punto di vista della storia, meno all'americana e sopratutto per la regia di Simon Wells e Phil Nibbelink, piuttosto originale per un film d'animazione(panoramiche, zoom, e inquadrature alla Sergio Leone).  Mentre James Horner, si conferma ancora come vigoroso compositore.