gordo95
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mercoledì 2 novembre 2016
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un on the road fresco e simpatico
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Da una parte Ben, marito in procinto di divorziare dalla moglie e con una storia tragica alle spalle e dall'altra Trevor (affetto da distrofia muscolare) con un sottile senso dell'umorismo ma che vive la sua vita, guardandola trascorrere dietro ad un vetro. Durante il lungo viaggio che li vedrà partecipi il primo riesce a capire l'importanza dell'altruismo e riesce a trovare il coraggio di lasciar andare definitivamente il passato e il secondo riesce a vivere i suoi sogni più profondi. Fantastico racconto che raccoglie amicizia che fa crescere e migliorare, primi amori, e altruismo; con un buon cast e una piacevole fotografia a fare da cornice, risulta un film molto divertente ma tutt'altro che scontato.
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albert
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domenica 27 luglio 2025
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Il film s'ispira al romanzo "The Revised Fundamentals of Caregiving" di Jonathan Evison. È un'opera sorprendente sia per un livello che non ti aspetti, sia perché di questo film non si è mai sentito parlare e nel panorama cinematografico è rimasto un ufo non identificato. Un ex scrittore, dopo la tragica morte del figlio e il divorzio dalla moglie, cerca lavoro nel campo dell'assistenza ai disabili e al suo primo incarico gli viene affidato Trevor, affetto da distrofia muscolare. L'inizio è molto difficile, perché Ben, l'ex scrittore, si trova ad avere a che fare con un ragazzo intelligente, ma cinico, data la rabbia che nutre per la malattia, ma anche per l'abbandono paterno.
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Il film s'ispira al romanzo "The Revised Fundamentals of Caregiving" di Jonathan Evison. È un'opera sorprendente sia per un livello che non ti aspetti, sia perché di questo film non si è mai sentito parlare e nel panorama cinematografico è rimasto un ufo non identificato. Un ex scrittore, dopo la tragica morte del figlio e il divorzio dalla moglie, cerca lavoro nel campo dell'assistenza ai disabili e al suo primo incarico gli viene affidato Trevor, affetto da distrofia muscolare. L'inizio è molto difficile, perché Ben, l'ex scrittore, si trova ad avere a che fare con un ragazzo intelligente, ma cinico, data la rabbia che nutre per la malattia, ma anche per l'abbandono paterno. Col tempo i due si capiranno sempre di più, tanto che si verrà a delinearsi uno splendido rapporto. Una sceneggiatura del genere si può prestare a molteplici rischi, come troppa retorica o troppo buonismo, invece Burnett che è anche lo sceneggiatore del film, non cade in nessuna di queste trappole. Innanzitutto si serve di un cast in stato di grazia, soprattutto il ragazzo molto espressivo. Tutto il lungometraggio è connotato da un'ironia leggera e da un senso dell'umorismo del tutto appropriati. I dialoghi, mai melensi, risultano incisivi, cosicché una tematica così delicata viene trattata con tanta delicatezza da far risultare il film piacevole e divertente.
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Il film s'ispira al romanzo "The Revised Fundamentals of Caregiving" di Jonathan Evison. È un'opera sorprendente sia per un livello che non ti aspetti, sia perché di questo film non si è mai sentito parlare e nel panorama cinematografico è rimasto un ufo non identificato. Un ex scrittore, dopo la tragica morte del figlio e il divorzio dalla moglie, cerca lavoro nel campo dell'assistenza ai disabili e al suo primo incarico gli viene affidato Trevor, affetto da distrofia muscolare. L'inizio è molto difficile, perché Ben, l'ex scrittore, si trova ad avere a che fare con un ragazzo intelligente, ma cinico, data la rabbia che nutre per la malattia, ma anche per l'abbandono paterno.
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Il film s'ispira al romanzo "The Revised Fundamentals of Caregiving" di Jonathan Evison. È un'opera sorprendente sia per un livello che non ti aspetti, sia perché di questo film non si è mai sentito parlare e nel panorama cinematografico è rimasto un ufo non identificato. Un ex scrittore, dopo la tragica morte del figlio e il divorzio dalla moglie, cerca lavoro nel campo dell'assistenza ai disabili e al suo primo incarico gli viene affidato Trevor, affetto da distrofia muscolare. L'inizio è molto difficile, perché Ben, l'ex scrittore, si trova ad avere a che fare con un ragazzo intelligente, ma cinico, data la rabbia che nutre per la malattia, ma anche per l'abbandono paterno. Col tempo i due si capiranno sempre di più, tanto che si verrà a delineare uno splendido rapporto. Una sceneggiatura del genere si può sopportare una molteplicità di rischi, come troppa retorica o troppo buonismo, invece Burnett che è anche lo sceneggiatore del film, non cade in nessuna di queste trappole. Innanzitutto si serve di un cast in stato di grazia, soprattutto il ragazzo molto espressivo. Tutto il lungometraggio è connotato da un'ironia leggera e da un senso dell'umorismo del tutto appropriato. I dialoghi, mai melensi, risultano incisivi, cosìcché una tematica così delicata viene trattata con tanta delicatezza da far risultare il film piacevole e divertente.
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