elgatoloco
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domenica 7 ottobre 2018
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film molto interessante
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"Tiger House"(2017)scritto da SImon Lewis e diretto da Thomas Daley, è un film veramente interessante: inizio para-documentaristico, anzi meglio, con riprese che potrebbero essere realizzate con un handy, un"cellulare". Soluzioni interessanti anche per l'uso dell'Effetto notte"(sequenze al buio), dove anche la storia, che di per sé potremmo considerare non originalissima, rivela però, invece, nel sottoffinale e anche nel finale, sorprese notevoli, veri e propri"rovesciamenti di prospettiva", tali da far rivedere il modo nel quale e con il quale lo spettatore guarda il film: in più, poi, "dettaglio" certo non accidentale(in realtà, si dovrebbe dire meglio, non è per niente un"dettaglio", anzi è la figura della protagonista), la protagonista(la giovane attrice britannico-brasiliana Kaya Scodelario), l'"indesiderata"findanzata nascosta del figlio di famiglia, si rivela l'eroina della situazione, la persona che salva la situazione stessa, riportandola a livelli accettabili, pur in una certa confusione di fondo, che è, nel film stesso, in qualche modo"imprescindibile".
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"Tiger House"(2017)scritto da SImon Lewis e diretto da Thomas Daley, è un film veramente interessante: inizio para-documentaristico, anzi meglio, con riprese che potrebbero essere realizzate con un handy, un"cellulare". Soluzioni interessanti anche per l'uso dell'Effetto notte"(sequenze al buio), dove anche la storia, che di per sé potremmo considerare non originalissima, rivela però, invece, nel sottoffinale e anche nel finale, sorprese notevoli, veri e propri"rovesciamenti di prospettiva", tali da far rivedere il modo nel quale e con il quale lo spettatore guarda il film: in più, poi, "dettaglio" certo non accidentale(in realtà, si dovrebbe dire meglio, non è per niente un"dettaglio", anzi è la figura della protagonista), la protagonista(la giovane attrice britannico-brasiliana Kaya Scodelario), l'"indesiderata"findanzata nascosta del figlio di famiglia, si rivela l'eroina della situazione, la persona che salva la situazione stessa, riportandola a livelli accettabili, pur in una certa confusione di fondo, che è, nel film stesso, in qualche modo"imprescindibile". Ci sarà da discutere sui fondamentali etici della cosa, anche se qui, vista la condizione generale post-Lehman Brothers(2008, per alcuni già 2007)potrebbe valere la prospettiva brechtiana per cui"è più onesto che rapina una banca che chi ne fonda una".... Al di là di ciò, comunque, il film riesce a equilibrare bene i momenti di suspense-sorpresa e di "quiete dopo la tempesta", divenendo, certo relativamewnte, un"novum"nel panorama cinematografico attuale. Interpreti non particolarmente"squillanti"... El Gato
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elgatoloco
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domenica 26 maggio 2019
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certo, in complesso, ben poco...
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A parte i complimenti, a Kaya Scodelario, protagonista di questo"Tiger House"(2014, Thomas Daley), che oltre alla bellezza al film apporta forza, decisione, coraggio(una vera eroina, quello di cui probabilmente il nostro tempo ha biosgno), ben poco da dire sul film. A parte la descrizione di una società e di un'epoca completamente"derelitta", in pieno caos, dove il sommovimento non serve a nulla, dove, appunto da"Tiger House"i genitori, di condizione tutt'altro che umile, denotano ancora una volta la condizione di una borghesia(si può ancora usare quest'espressione?)putrescente, fatta di inganni, tradimenti, menzogne, mero interesse finanziario, i figli non sono molto meglio(la reazione del giovane, quando la ragazza gli annuncia di essere incinta.
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A parte i complimenti, a Kaya Scodelario, protagonista di questo"Tiger House"(2014, Thomas Daley), che oltre alla bellezza al film apporta forza, decisione, coraggio(una vera eroina, quello di cui probabilmente il nostro tempo ha biosgno), ben poco da dire sul film. A parte la descrizione di una società e di un'epoca completamente"derelitta", in pieno caos, dove il sommovimento non serve a nulla, dove, appunto da"Tiger House"i genitori, di condizione tutt'altro che umile, denotano ancora una volta la condizione di una borghesia(si può ancora usare quest'espressione?)putrescente, fatta di inganni, tradimenti, menzogne, mero interesse finanziario, i figli non sono molto meglio(la reazione del giovane, quando la ragazza gli annuncia di essere incinta...), i delinquenti sono quelli che sono, ma in combutta con parte della famiglia, violenza, inganni, sopraffazione. Se questo è il modello di qualcosa, come si suol dire, "Dio ne scampi".... C'è una certa(non di più, invero....)suspense, ma per il resto siamo a un livello zero di cinematografia.Se poi il film ha intenti"pedagogici", difficile a dirsi, ma certamente, da quel punto di vista, non si vede assolutamente quale obiettivo possa e voglia raggiungere... Ancora una volta un'operina a metà, sospesa in un limbo nel quale confuse aspirazioni estetiche(?)confliggono con la denuncia, senza riuscire a realizzare nè l'uno né l'altro obiettivo... Da lasciar perdere o quasi, anche se, soprattutto per merito della citata attrice protagonista, c'è senz'altro di peggio, il che, però, non può essere per nulla una consolazione, in quanto al peggio non c'è mai fino, mentre un'aspirazione al meglio rischia sempre di naufragare, per motivi legati alla produzione, al gradimento del pubblico, a mille altri motivi, che sarebbero troppo lunghi da enumerare in questa sede. Anche una certa confusione, dove la volontà di fare-realizzare un"Kammerspiel", ossia un gioco al massacro tutto in interni, si infrange contro la dura pochezza del film stesso, con alcune incongruenze(i"plays"tra un piano e l'altro, per iniziare)e una sostanziale pochezza nella sceneggiatura e nella regia. El Gato
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