il passatore
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mercoledì 11 settembre 2013
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bella trama, buon ritmo
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“The East” è il nome di un gruppuscolo di ecoterroristi che vivono in una comunità in mezzo ai boschi in cui vigono principi solidaristici, anticonsumistici e anarchici. I loro obiettivi sono i vertici delle società che inquinano e avvelenano l’ambiente.
Infiltrarsi nell’East è il compito dell’ex-agente FBI Jane (Brit Marling), che dovrà adeguarsi a stili di vita insoliti e rinunciare alla seppur minima traccia di privacy.
Col soggetto scritto da regista e protagonista (rispettivamente Zal Batmanglij e la già citata B. Marling), il film può contare su una storia che regge (da seguire fino all’ultima scena) e sulla valida caratterizzazione dei personaggi.
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“The East” è il nome di un gruppuscolo di ecoterroristi che vivono in una comunità in mezzo ai boschi in cui vigono principi solidaristici, anticonsumistici e anarchici. I loro obiettivi sono i vertici delle società che inquinano e avvelenano l’ambiente.
Infiltrarsi nell’East è il compito dell’ex-agente FBI Jane (Brit Marling), che dovrà adeguarsi a stili di vita insoliti e rinunciare alla seppur minima traccia di privacy.
Col soggetto scritto da regista e protagonista (rispettivamente Zal Batmanglij e la già citata B. Marling), il film può contare su una storia che regge (da seguire fino all’ultima scena) e sulla valida caratterizzazione dei personaggi. Il trucco sta nel non aver calcato troppo la mano nel presentare questi anarchici che fanno della ricerca della loro giustizia e della vendetta la sola ragione di vita. In fondo la vita della comune presenta aspetti che possono essere affascinanti, con un modo di vivere più sobrio e genuino, in cui le persone ritrovano la spontaneità dei bambini.
Il film, che è sostanzialmente un thriller, riesce a mettere bene in risalto le contraddizioni e l’ipocrisia di un sistema che guarda solo al profitto e finge di non vedere il male che arreca all’umanità.
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marco pedro lopez
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giovedì 2 gennaio 2014
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da vedere
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Sarah Moss, un passato nella FBI, lavora per un'agenzia di spionaggio, e il suo compito, tutt'altro che semplice, è quello di trovare e successivamente infiltrarsi all'interno di un'organizzazione eco-terroristica (soprannominata THE EAST) al fine di proteggere i clienti della sua agenzia. Secondo lungometraggio (scritto a quattro mani con Brit Marling) per Zal Batmanglij che, in questa occasione, trova un ottimo cast. Strepitosa Elle Page (Juno), grande intensità per Alexander Skarsgard (Magnolia) e Brit Marling (Another Earth, La frode) si conferma attrice di qualità non indifferente. Il film purtroppo cala spesso di tono e di intensità lasciando spazio ad azioni alla James Bond, ma la mano del regista è quella giusta! La scena della cena di gruppo con le camicie di forza è di altissima classe e questo basta e avanza per attendere con ottimismo il prossimo lavoro.
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Sarah Moss, un passato nella FBI, lavora per un'agenzia di spionaggio, e il suo compito, tutt'altro che semplice, è quello di trovare e successivamente infiltrarsi all'interno di un'organizzazione eco-terroristica (soprannominata THE EAST) al fine di proteggere i clienti della sua agenzia. Secondo lungometraggio (scritto a quattro mani con Brit Marling) per Zal Batmanglij che, in questa occasione, trova un ottimo cast. Strepitosa Elle Page (Juno), grande intensità per Alexander Skarsgard (Magnolia) e Brit Marling (Another Earth, La frode) si conferma attrice di qualità non indifferente. Il film purtroppo cala spesso di tono e di intensità lasciando spazio ad azioni alla James Bond, ma la mano del regista è quella giusta! La scena della cena di gruppo con le camicie di forza è di altissima classe e questo basta e avanza per attendere con ottimismo il prossimo lavoro. Una nota va spesa anche a favore dello score di Harry Gregson-Williams, pianoforte e archi spesso da brividi.
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gianleo67
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lunedì 5 gennaio 2015
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la retorica eco-solidale del duo batmanglj-marling
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Ex agente federale, arruolata in una compagnia privata che si occupa di combattere lo spionaggio industriale per conto di potenti corporation, si infliltra in un gruppo di eco-terroristi responsabili di pericolose azioni dimostrative. Dapprima sicura e determinata nel perseguire gli obiettivi della sua missione, viene sempre più coinvolta tanto nelle motivazioni etiche del collettivo anarchico che deve contrastare quanto nella relazione sentimentale che la lega al suo leader, in un doppio gioco pieno di insidie e pericoli per la sua stessa incolumità personale.
Se è vero che chi si documenta sul campo ne sa di più e meglio di chi si limita a leggerne da un libro o dallo schermo di un computer, è anche vero che questo non sempre si traduce nell'efficace realismo di una resa drammatica che vorrebbe squarciare il velo di omertà e di reticenze su di un fenomeno spesso stigmatizzato e sottovalutato come il terrorismo eco-solidale o il settarismo a fin di bene.
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Ex agente federale, arruolata in una compagnia privata che si occupa di combattere lo spionaggio industriale per conto di potenti corporation, si infliltra in un gruppo di eco-terroristi responsabili di pericolose azioni dimostrative. Dapprima sicura e determinata nel perseguire gli obiettivi della sua missione, viene sempre più coinvolta tanto nelle motivazioni etiche del collettivo anarchico che deve contrastare quanto nella relazione sentimentale che la lega al suo leader, in un doppio gioco pieno di insidie e pericoli per la sua stessa incolumità personale.
Se è vero che chi si documenta sul campo ne sa di più e meglio di chi si limita a leggerne da un libro o dallo schermo di un computer, è anche vero che questo non sempre si traduce nell'efficace realismo di una resa drammatica che vorrebbe squarciare il velo di omertà e di reticenze su di un fenomeno spesso stigmatizzato e sottovalutato come il terrorismo eco-solidale o il settarismo a fin di bene. E' questo il caso del film della premiata ditta Batmanglij-Marling ('Sound of my voice' - 2011) già frequentatori di gruppi 'freegani', che mettono in scena un thriller politico sul dietro le quinte di una lotta senza quartiere tra la protervia delle potenti lobbies di un capitalismo 'governativo' asservito alle logiche del profitto a tutti i costi ed il sottobosco di groppuscoli eversivi che basano il loro successo su di una rigida disciplina settaria e lo strenuo convincimento della loro infallibilità etica ('Perchè nei movimenti di resistenza sono tutti convinti della loro superiorità morale?'). Se l'idea di partenza è buona e magari meno velleitaria del thriller fantascientifico del loro lavoro precedente, questa viene realizzata attraverso il ricorso ad un repertorio drammaturgico che cerca di polarizzarne le divergenze ideologiche scavando nella psicologia e nella storia individuale di personaggi combattuti tra le loro ragioni familiari ed i loro convincimenti etici, secondo uno schematismo sinottico che separi distintamente le caselle dei buoni da quelle dei cattivi e sottraendo all'ambiguità delle inclinazioni umane la residua credibilità delle relazioni interpersonali. Abbiamo quindi il medico che gli effetti collaterali di un antibiotico hanno segnato nel corpo (danni neurologici) e nello spirito (la morte della sorella), il leader carismatico (belloccio e ricco di famiglia) che un moto di ribellione giovanile ha francescanamente condotto al rifiuto dei beni materiali, la figlia (unica?) di un industriale del carbone decisa a farla pagare all'insensibile genitore e così via discorrendo, secondo una galleria di tipi umani da soap opera dell'ecologismo militante da contrapporre al relativismo etico di un ambiguo contractor privato che vorrebbe dare un colpo al cerchio (gli interessi privati dei loro clienti) ed uno alla botte (gli interessi pubblici delle agenzie di controllo governativo). Chiave di volta tra i due mondi è proprio il personaggio della Marling che ritaglia per il suo bel visino d'angelo lo 'scomodo'(?) ruolo di un'infiltrata sotto copertura presto convertita per amore (e per sesso) al fascino irresistibile di una buona causa per cui mollare lavoro e affetti familiari e raccattare dalla pattumiera gli scarti alimentari da cui ricavarne 'tre pasti buoni al giorno'. Dulcis in fundo un finale buonista dove si decide di aderire ad una causa rinnegando la precedente e salvando baracca (gli ex compagni di merende 'avanzate') e burattini (gli ex colleghi da avvisare prontamente); non sia mai che la coscienza dello spettatore abbia in qualche modo a risentirne. Roba da manuale delle giovani marmotte. Presentato al Sundance Film Festival 2013.
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filippo catani
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giovedì 14 novembre 2013
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un film avvincente e che fa riflettere
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Una giovane ragazza viene infiltrata in un gruppo eco-anarchico che si fa chiamare The East. La donna, vivendo a contatto con la piccola comunità, finirà con il ritrovarsi a dover combattere con profondi dilemmi morali.
"Due torti non fanno una ragione" si dice a un certo punto del film; ecco forse questa potrebbe essere l'estrema sintesi di questo bel film presentato al Sundance 2013. Infatti se sono innegabili i terribili crimini di cui si macchiano le grandi multinazionali che non si fanno scrupoli a sversare materiali inquinanti nei fiumi o rifilare medicinali dai dubbi effetti collaterali è anche vero che non è con le pallottole che si può rispondere.
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Una giovane ragazza viene infiltrata in un gruppo eco-anarchico che si fa chiamare The East. La donna, vivendo a contatto con la piccola comunità, finirà con il ritrovarsi a dover combattere con profondi dilemmi morali.
"Due torti non fanno una ragione" si dice a un certo punto del film; ecco forse questa potrebbe essere l'estrema sintesi di questo bel film presentato al Sundance 2013. Infatti se sono innegabili i terribili crimini di cui si macchiano le grandi multinazionali che non si fanno scrupoli a sversare materiali inquinanti nei fiumi o rifilare medicinali dai dubbi effetti collaterali è anche vero che non è con le pallottole che si può rispondere. E' un po' questo il dilemma morale che assale anche la giovane protagonista che indubbiamente subisce il fascino di una comunità che decide di vivere fuori dal mondo come noi lo conosciamo per lavarsi nei fiumi o vivere del cibo che quotidianamente noi gettiamo nella spazzatura sia privati che supermercati o ristoranti (sulla questione si era recentemente aperto un dibattito anche in Italia). Guidati da un carismatico leader, i membri della comunità non si limitano a questo ma cercano di mettere in atto azioni di disturbo che hanno l'obbiettivo di alzare l'attenzione su determinati temi ma che portano anche ad avere delle vittime da ambo le parti. Non solo quindi vediamo come operino cinicamente queste multinazionali pronte a tutto anche allo spionaggio industriale ma assisstiamo anche alla discesa agli inferi di una ragazza che, sotto copertura, vede infrangersi le proprie certezze "borghesi". Certo il tema dell'infiltrato che subisce l'influenza del gruppo non è originale (basti pensare al validissimo Point Break) ma la pellicola si muove su un binario veloce e coinvolgente e va riconosciuto al regista Batmanglij di mostrare ciò che anima entrambe le parti. Insomma un buon film che sa coniugare azione ed impegno civile di quelli che insomma non fanno mai male e che anzi forniscono sempre ottimo materiale per un buon cineforum.
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