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mercoledì 22 settembre 2021
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giulio e la sua ambizione...
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Giulio Cerioni non fa una brutta vita. Ha una bella moglie, un amico fidato, un buon posto di lavoro. Ma è insoddisfatto, guarda in alto e sogna ricchezza e potere. Vede in una speculazione edilizia in Sardegna la chiave dei suoi sogni. Ma servono soldi, davvero tanti, e comincia a chiedere prestiti a tutti. Qualcuno gli sbatte la porta in faccia ma non demorde, va avanti per raggiungere il proprio obiettivo. Questa sua ostinazione però incrina i rapporti con moglie e amici, la sfrenata ambizione che lo divora fa sì che diventi antipatico e un po' scontroso, ma per un po' riesce a tenere tutto sotto controllo. Poi tutto precipita. Improvvisamente perde il posto di lavoro, anche se il suo datore lo aveva avvertito per la sua condotta diventata troppo disinvolta.
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Giulio Cerioni non fa una brutta vita. Ha una bella moglie, un amico fidato, un buon posto di lavoro. Ma è insoddisfatto, guarda in alto e sogna ricchezza e potere. Vede in una speculazione edilizia in Sardegna la chiave dei suoi sogni. Ma servono soldi, davvero tanti, e comincia a chiedere prestiti a tutti. Qualcuno gli sbatte la porta in faccia ma non demorde, va avanti per raggiungere il proprio obiettivo. Questa sua ostinazione però incrina i rapporti con moglie e amici, la sfrenata ambizione che lo divora fa sì che diventi antipatico e un po' scontroso, ma per un po' riesce a tenere tutto sotto controllo. Poi tutto precipita. Improvvisamente perde il posto di lavoro, anche se il suo datore lo aveva avvertito per la sua condotta diventata troppo disinvolta. Ottiene dei soldi in prestito ma non bastano, e allora chiede aiuto alla moglie per ottenere la cifra che gli manca per concludere l'affare in Sardegna. Lei non si tira indietro ma ormai ha perso la stima di Giulio. Anche Sergio gli volta le spalle e al mare, in spiaggia, un diverbio con un bagnante mette fine ai loro buoni rapporti. Una scena triste, dove tutti gli voltano le spalle, seccati dalla sua arroganza. Comunque Giulio aveva avuto il giusto intuito, la speculazione edilizia è un ottimo affare e ottiene ciò che voleva, la ricchezza. Non riesce però a salvare gli affetti, perde moglie e amici. Forse non se ne rende subito conto, ma la sua vita sta cambiando in modo brusco. Lui è diventato troppo spocchioso e una scena lo dimostra in modo sconcertante: una sera si trova con Sergio che ormai è diventato diffidente nei suoi confronti. Giulio per dimostrare la sua ricchezza mette in folle la propria Fiat 1100 e la manda a schiantarsi in discesa contro un muro. Poi lo si vede arrivare al volante di una Jaguar Mk2 nella villa appena costruita: il maggiordomo gli mette l'auto in garage. Giulio entra e c'è una festa che la sua giovane fidanzata ha organizzato, ma non è felice e si guarda intorno sentendosi solo. Lascia che lei e gli amici si divertano ballando con gli ultimi dischi di successo e si reca da solo nella sala da biliardo. Lì, con aria triste e rassegnata, lancia le palle di una partita vinta a prezzo troppo alto. - di "Joss" -
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brancaleone
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venerdì 25 giugno 2021
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si nota l''impronta di dino risi...
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Dino Risi non ha voluto firmare questo film e a mio avviso è stato un errore.. per tema che "Il successo" (che, in realtà, lo stesso Risi diresse in gran parte ma preferì non essere accreditato), uscito un anno dopo "Il sorpasso" poiché egli considerò essere "poco elegante" e desse l'impressione di voler sfruttare l'ondata positiva della pellicola precedente e quindi appare come regista Mauro Morassi.. Eppure, a mio giudizio,"Il successo" gli è inferiore di poco. Il film non funziona solo in merito di un Gassman, che nel film si arrampica e accetta compromessi pur di salire quella che egli considera la giusta scala dei valori sociali… è un impiegato a stipendio che decide di azzardare una speculazione economica in costa smeralda e per la quale, dopo aver versato una caparra compromissoria dovrà reperirei restanti dieci milioni che saranno il trampolino di lancio che lo porteranno tra i nuovi arricchiti e per realizzare il grande salto.
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Dino Risi non ha voluto firmare questo film e a mio avviso è stato un errore.. per tema che "Il successo" (che, in realtà, lo stesso Risi diresse in gran parte ma preferì non essere accreditato), uscito un anno dopo "Il sorpasso" poiché egli considerò essere "poco elegante" e desse l'impressione di voler sfruttare l'ondata positiva della pellicola precedente e quindi appare come regista Mauro Morassi.. Eppure, a mio giudizio,"Il successo" gli è inferiore di poco. Il film non funziona solo in merito di un Gassman, che nel film si arrampica e accetta compromessi pur di salire quella che egli considera la giusta scala dei valori sociali… è un impiegato a stipendio che decide di azzardare una speculazione economica in costa smeralda e per la quale, dopo aver versato una caparra compromissoria dovrà reperirei restanti dieci milioni che saranno il trampolino di lancio che lo porteranno tra i nuovi arricchiti e per realizzare il grande salto. Infatti egli accetterà umiliazioni che lo porteranno a perdere la moglie e i suoi pochi amici più cari e fidati, a rinnegare la sua ideologia politica, sotterrare la sua dignità, perdere il suo orgoglio e praticamente quasi prostituirsi per avere prestiti. Distruggerà la felicità di suo padre, costringendolo a vendere e abbandonare la casa e la serenità di una vecchiaia in campagna relegandolo in uno sgabuzzino in città. Alla fine anche se l’affare andrà in porto e sarà l’arrivo e l’inizio della sua agognata meta: <<La ricchezza>>, egli si troverà in compagnia di “amici” superficiali, proprio come quella gente ricca che prima, ad una festa, egli stesso aveva commiserato per la superficialità che trasmettevano. Tutti gli altri memorabili attori, fanno magistralmente la loro parte: Umberto D'Orsi, il volgare imprenditore fascista che umilia Gassman costringendolo a professarsi "camerata".Ma anche Gastone Moschin, Leopoldo Trieste, Cristina Gajoni cameriera che getta nell’immondizia il formaggio sardo perché "era pieno di vermi". Menzione a parte per la gag in banca, che Benigni riprenderà e amplierà 20 anni dopo nel suo "Tu mi turbi" Anche se non è il meglio della commedia all'italiana ce n’è molto. Purtroppo il co-regista Mauro Morassi, a soli 41 anni, resterà tragicamente vittima di uno scontro stradale.
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benedetti
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mercoledì 29 gennaio 2020
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il ns voto: 8
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ASSOLUTAMENTE DA VEDERE. GRAZIE
GUIDO
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benedetti
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mercoledì 29 gennaio 2020
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voto 8
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Impressionante descrizione della stato di animo di un uomo, ferito nell'orgoglio e quindi disposto a passar sopra ad ogni remora morale pur di raggiungere la sensazione di ricchezza..pensando che tutto il resto verrà di conseguenza..invece è proprio il contrario..impressionanti le mille scuse morali che trova ad ogni azione, tutte comprensibili..potremmo diventare tutti così. accecati da una passione/idea...davvero bel film, assolutamente da vedere molto attentamente. ottime le interpretazioni di chi si muove intorno al protagonista. grazie.
guido
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torredipisa
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venerdì 9 agosto 2019
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un successo di successo
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Ho ormai quasi settant'anni e questo film l'ho visto molte volte nel passato. Ma solo adesso ne ho colto il vero significato, dal momento che anche a me è accaduta la stessa cosa.
Ho precepito questo film come se l'avessi scritto e sceneggiato io stesso e sicuramente questo è il motivo per il quale mi è così piaciuto.
Effettivamente la morale del film è chiara e abbastanza semplice: il denaro non da la felicità. Ma indubbiamente lo sconcerto e la frustrazione, che scaturisce dalla constatazione
amara che chi vive di espedienti e di mezzi illegali in genere riesce ad ottenere risultati che invece una persona coscenziosa ed onesta neanche puo immaginare, beh questo
non è facile da digerire.
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Ho ormai quasi settant'anni e questo film l'ho visto molte volte nel passato. Ma solo adesso ne ho colto il vero significato, dal momento che anche a me è accaduta la stessa cosa.
Ho precepito questo film come se l'avessi scritto e sceneggiato io stesso e sicuramente questo è il motivo per il quale mi è così piaciuto.
Effettivamente la morale del film è chiara e abbastanza semplice: il denaro non da la felicità. Ma indubbiamente lo sconcerto e la frustrazione, che scaturisce dalla constatazione
amara che chi vive di espedienti e di mezzi illegali in genere riesce ad ottenere risultati che invece una persona coscenziosa ed onesta neanche puo immaginare, beh questo
non è facile da digerire. Questa società premia il temerario e non ha pietà di chi resta indietro. Occorre farsene una ragione, ma non si può criticare chi cerca di tentare un
cambiamento. E il concetto che l'amore e l'amicizia si perdono non è che una chimera. Il denaro dà sicurezza e potere. Dio ama chi è ricco.
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fabio1957
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lunedì 29 giugno 2015
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sempre grande gasmann
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E' sempre bello rivedere questo,ormai vecchio film, affreso riuscito di una classe piccolo-borghese emersa durante il boom economico,che fatica a conquistare un posto al sole, ma non rinuncia a rincorrere il sogno del successo.Film spietato,cinico,disincantato e a tratti divertente.Grandi caratteristi di contorno.
Gasmann è sempre grande
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sverin
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giovedì 13 novembre 2014
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gran mattatore gassman!
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Film che si segue minuto per minuto e ti dispiace interromperlo se devi andare al bagno a far pipì.......enorme Vittorio...ma perchè soffrivi di depressione....pur essendo uno dei più grandi attori del '900....se avessi potuto far qulacosa per te l'avrei fatto!!!
Grande morale.....i soldi non rendono felici!!!!
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lorenzo
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martedì 1 luglio 2008
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il "successo" una critica severa da sfatare
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Nel panorama delle produzioni cinematografiche dell'epoca e dei suoi capolavori vedi il " Sorpasso " si potrebbe giustificare una critica così severa sul film. A riguardarlo oggi il film rappresenta con incisività e sottile ironia un affresco di una classe piccolo borghese che non voleva e non poteva rinunciare ad essere protoganista di quel " Boom economico " che ha travolto le vecchie generazioni.
Un buon film, bene equilibrato nei dialoghi, a tratti incalzanti con punte di ironia e tragicità, come era l'epoca di allora, realistico e mai banale ,con un finale amaro e didascalico. Personaggi ben calibrati, indovinati nei ruoli,con tratti di recitazione da rappresentazione teatrale.
[+] siamo solo noi ,, sigh!
(di sverin)
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