A Bluebird in My Heart

Un pregiudicato in libertà vigilata dopo una permanenza in carcere fissa la sua residenza in un fatiscente hotel dove vive una donna ancora piacente, anche lei col marito in carcere ma che una volta uscito la lascerà, ed una figlia adolescente problematica. L'uomo trova lavoro presso una specie di ristorante cinese come lavapiatti, non è alla ricerca di guai, ma sono loro che lo ricercano. Si stabilisce un certo rapporto padre-figlia con la ragazzina, che soffre dell'assenza del padre, e della madre. A questo punto la vicenda vira sul violento e non mancano omicidi e tutto quello che ne consegue.
Gli spunti per farne un buon film di genere non mancano, tuttavia ci sono alcune pecche nella regia e nella sceneggiatura che in parte ne compromettono il risultato finale.
la signora gestisce un hotel, ma è sempre deserto, anzi si vede solo una persona entrare in una camera, è inoltre sempre assente per ragioni che sfuggono: ha un amante? No, perchè confessa all'ospite di essere stata inutilmente fedele al marito, ha un altro lavoro? Mistero.
La ragazzetta adolescente è troppo acerba per il ruolo, per quanto la sua recitazione sia convincente
i cattivi sono molto cattivi ed i buoni molto buoni secondo uno schema piuttosto manicheo
il finale vorrebbe essere aperto ma non ha nessua logica
Incomprensibile la scelta di usare tre lingue diverse di cui due doppiate ed una sottotitolata. Se qualcun altro mi trova un nesso sarò lieto di apprenderlo.
insomma un film di genere che si lascia guardare, scorre abbastanza bene, è recitato in maniera adeguata, ma lascia quel sottofondo di insoddisfazione quasi inspiegabile, come qualcosa che poteva essere è non è stato, per parafrasare "le rose che non colsi" di Guido Gozzano.