A Sud del Sud

Un viaggio tra passato e presente; l’incontro tra due generazioni; l’entusiasmo e la speranza ,oppure l’addio, all’ombra della Croce Bianca, nel punto dove ‘finisce il mondo ’e si apre l’infinito. Il silenzio accompagna le immagini lucenti, rarefatte e struggenti della terra patagonica australe argentina e cilena. Sono le voci e i rumori che emergono dal passato ad animare i silenzi dei luoghi visitati senza pausa dalla camera di ripresa: quelle degli indios, dei missionari, dei coloni, dei soldati..., luoghi da sempre battuti dal vento, dalle onde, dagli strilli rauchi dei gabbiani. Luoghi che raccontano una lunga storia che per diversi motivi spingono due uomini che cercano il passato, alla ricerca di se stessi. Alla fine solamente uno riuscirà a toccare la grande Croce Bianca; l’altro, il più anziano, ‘quello che non ha nulla da perdere’, dopo aver consegnato il testimone al ragazzo,si fermerà per sempre lungo il cammino. Bella la fotografia. Sempre efficace l’accostamento dei suoni del passato, quando a parlare sono le immagini contestuali. Alla validissima interpretazione dell’interprete più maturo, si accosta quella convincente del giovane attore. Nel film si colgono momenti di rara armonia e altri in cui l’inventiva della regia approda a soluzioni assai efficaci. Il film si rivolge in particolare ad un pubblico attento